4 Febbraio 2025

Con MiArt 2025 l’importante è essere in connessione

Il claim "Among Friends" dell'edizione del prossimo aprile a Milano tiene conto del sistema di relazioni che si crea nel panorama mondiale.

4 Febbraio 2025

Con MiArt 2025 l’importante è essere in connessione

Il claim "Among Friends" dell'edizione del prossimo aprile a Milano tiene conto del sistema di relazioni che si crea nel panorama mondiale.

4 Febbraio 2025

Con MiArt 2025 l’importante è essere in connessione

Il claim "Among Friends" dell'edizione del prossimo aprile a Milano tiene conto del sistema di relazioni che si crea nel panorama mondiale.

Con 179 gallerie provenienti da 30 paesi e 5 continenti, e oltre cento anni di arte raccolti sotto lo stesso tetto, miart riafferma la propria centralità nel panorama delle fiere d’arte europee. Fiera Milano presenta la ventinovesima edizione di miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, che si svolgerà dal 4 al 6 aprile 2025 (VIP preview giovedì 3) negli spazi di Allianz MiCo a Milano.

Sotto la direzione artistica di Nicola Ricciardi, e grazie al lavoro di un rafforzato gruppo di curatori e professionisti dell’arte, miart 2025 conferma la propria centralità nel panorama europeo offrendo un bilanciamento tra specificità locale e internazionalità delle proposte, attraverso un’accurata combinazione di realtà italiane di primo piano con alcune delle più importanti gallerie provenienti da cinque continenti.

Distribuiti in tre sezioni – EstablishedEmergentPortal – i progetti presenti a miart sono rappresentativi di un ventaglio temporale di opere d’arte particolarmente ampio che spazia dai capolavori del Primo e del Secondo Novecento alle opere legate alla più stretta attualità, da presentazioni dedicate al design d’autore a focus sui Maestri italiani che hanno plasmato la vivacità artistica di Milano e del Paese in generale.

among friends, titolo e tema dell’edizione, riflette l’obiettivo di mettere a sistema quella rete di relazioni costruita negli anni, consolidando il proprio ruolo di riferimento nel contesto fieristico e culturale internazionale.

Tra i nuovi ingressi nella sezione Established rispetto all’edizione 2024, si segnalano importanti ritorni e significative prime volte, come ad esempio le partecipazioni di The Breeder (Atene), Ben Brown Fine Arts (Londra, Hong Kong, Venezia), Sadie Coles HQ (Londra), MASSIMODECARLO (Milano, Londra, Hong Kong, Parigi, Pechino), Document (Chicago, Lisbona), Maxwell Graham Gallery (New York), Meyer Riegger (Berlino, Karlsruhe, Basilea, Seul), Victoria Miro (Londra, Venezia), Esther Schipper (Berlino, Parigi, Seul). Queste si aggiungono alle rilevanti conferme da parte di gallerie come 1 Mira Madrid (Madrid), APALAZZOGALLERY (Brescia), Galerie Buchholz (Colonia, Berlino, New York), Cardi Gallery (Londra, Milano), ChertLüdde (Berlino), Galleria Continua (San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L’Avana, Roma, San Paolo, Parigi), Lodovico Corsini (Bruxelles), Raffaella Cortese (Milano, Albisola), Corvi-Mora (Londra), EHRHARDT FLÓREZ (Madrid), Galleria Dello Scudo (Verona), greengrassi (Londra), kaufmann repetto (Milano, New York), Galerie Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi), Galerie Lelong & Co. (Parigi), Lombardi—Kargl (Vienna), Madragoa (Lisbona), Magazzino (Roma), Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. (Bologna, Venezia, Parigi), Mai 36 Galerie (Zurigo, Madrid), Gió Marconi (Milano), Mazzoleni (Londra, Torino), Francesca Minini (Milano), Galleria Massimo Minini (Brescia), MISAKO & ROSEN (Tokyo), ML fine art (Milano), Montrasio Arte (Monza, Milano, Piacenza), P420 (Bologna), Dawid Radziszewski (Varsavia, Vienna), Repetto Gallery (Lugano), Robilant+ Voena (Milano, Londra, New York), Lia Rumma (Milano, Napoli), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma, New York), GIAN ENZO SPERONE (Sent), Sprovieri (Londra), Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Roma, Forte dei Marmi, Parigi, Crans Montana), Galerie Tschudi (Zuoz, Zurigo), VISTAMARE (Pescara, Milano), Galerie Hubert Winter (Vienna), ZERO… (Milano), solo per citarne alcune.

All’interno della sezione Established torna inoltre, arricchito di nuove e qualificate partecipazioni, Timescape, il percorso tematico che porta all’attenzione del pubblico opere realizzate in epoche sempre più distanti nel tempo rispetto alla tradizionale offerta cronologica della fiera. Attraverso vere e proprie micro-esposizioni dedicate alla prima metà del Novecento, le gallerie partecipanti mettono in dialogo i grandi Maestri della Storia dell’Arte con opere contemporanee generando scambi ricchi di suggestioni. Ne sono un esempio lo stand di Galleria Gomiero (Montegrotto Terme), dove le opere tessili degli Anni Venti di Herta Ottolenghi Wedekind si specchiano in quelle realizzate su carta cent’anni dopo da Martìn Soto Clìment, o il solo booth di MAURIZIO NOBILE FINE ART (Bologna, Parigi, Milano), che racconta il percorso artistico di Luciano Minguzzi dagli esordi negli Anni Trenta fino al suo periodo milanese negli anni Settanta.

Le giovani realtà e le progettualità in ascesa sono raccolte all’interno di Emergent, la sezione curata da Attilia Fattori Franchini focalizzata sulla promozione delle generazioni più recenti di artisti, che quest’anno accoglie 25 gallerie provenienti da tutto il mondo: dal Canada (Franz Kaka, Toronto) all’Australia (Daine Singer, Melbourne) passando per il Messico (N.A.S.A.L., Città del Messico), senza tralasciare le milanesi più interessanti, come ArtNoble Gallery, eastcontemporary, MATTA, o zaza’. Importante anche la selezione di gallerie londinesi presenti — Brunette Coleman, Rose Easton, Ginny on Frederick, Ilenia, Nicoletti, TINA — a sottolineare il crescente interesse e movimento di artisti, curatori e collezionisti tra Italia e Regno Unito. Si segnala anche, in continuità con le ultime tre edizioni di miart, il passaggio in Established di tre gallerie che negli anni precedenti avevano partecipato a Emergent — Arcadia Missa (Londra), Sébastien Bertrand (Ginevra), UNA (Piacenza, Milano) — a sottolineare come questa sezione abbia nel tempo consolidato il proprio ruolo di palestra utile a sviluppare in forza e consapevolezza le realtà emergenti, dando valore e prospettive di crescita ai loro artisti.

Portal, curata per la prima volta da Alessio Antoniolli, Direttore di Triangle Network a Londra e curatore della Fondazione Memmo a Roma rafforza e definisce la sua presenza riunendo dieci gallerie per altrettanti progetti monografici che rompono i confini tra discipline, tempo e spazio ed esplorano narrazioni nascoste e nuovi campi creativi. Rifiutando categorizzazioni rigide e obsolete, gli artisti qui esposti sfidano la comune comprensione di geografie e temporalità presentando cosmologie e conoscenze indigene, riflettendo sull’intersezione culturale, materiale e tecnologica o operando come collettivo sperimentale e multidisciplinare di artisti, curatori e scrittori. Attraverso associazioni poetiche e soggettività diverse, Portal cerca così di proporre una visione più ricca e sfumata del passato e del presente per immaginare possibili scenari futuri. Tra gli stand si segnalano quello dedicato al collettivo ghanese blaxTARlines ospitato da APALAZZOGALLERY (Brescia), l’affondo sull’artista autodidatta dell’Amazzonia settentrionale Santiago Yahuarcani presentato da Crisis (Lima), il solo show dello scultore camerunense Victor Fotso Nyie per P420 (Bologna), e un inedito progetto dell’enigmatica Lucy Otter da Galleria Franco Noero (Torino), solo per citarne alcuni.

Si rinnova la collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo, che supporta miart in qualità di main partner. Internazionalità, eccellenza e attenzione allo sviluppo culturale del territorio sono i valori che legano miart al gruppo bancario, con l’obiettivo di consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale e di offrire alla città un ulteriore volano di crescita e sviluppo economico, culturale e civile.

Come da tradizione, la Banca contribuirà all’edizione 2025 attraverso contenuti originali e di alto valore artistico, quest’anno dedicati alla valorizzazione – nell’area lounge del Gruppo e nel caveau delle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala – di una selezione di capolavori di Robert Rauschenberg presenti nella Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo.

Tali iniziative sono state realizzate in sinergia con Robert Rauschenberg Foundation e con miart, inclusa tra gli International Partners della Fondazione in occasione del Centenario dell’artista.

Significativi sia i ritorni che i nuovi ingressi di gallerie internazionali come Ben Brown Fine Arts, Sadie Coles HQ, MASSIMODECARLO, Meyer Riegger, Victoria Miro, Esther Schipper. Numerose le iniziative volte a tradurre e a dare una forma al tema dell’edizione attraverso mostre museali, nuove commissioni e talk attorno alla figura di Robert Rauschenberg.

EVENTI COLLATERALI MIART 2025

John Giorno: a labour of LOVE è il primo dei numerosi progetti pensati per dare una forma espositiva al tema di miart 2025 e inaugura il 15 marzo negli spazi di Triennale Milanoin collaborazione con l’istituzione. Curata da Nicola Ricciardi, la prima mostra in Italia dedicata all’archivio del poeta e performer americano, è stata infatti ideata per rendere visibili e tangibili tracce dell’amicizia e delle collaborazioni di Giorno con alcune delle figure più significative dell’arte, della letteratura e della musica del Novecento: da Robert Rauschenberg a William S. Burroughs, John Cage, Allen Ginsberg, Keith Haring, Allan Kaprow, Patti Smith e Andy Wharol, solo per citarne alcuni. La mostra presenta una selezione di circa 100 documenti originali e mai presentati in Italia, resi accessibili dalla Giorno Poetry Systems (GPS), un’organizzazione no-profit fondata da Giorno nel 1965 per supportare artisti, poeti e musicisti, e che oggi sovrintende anche all’eredità dell’artista e ai suoi vasti archivi.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, inaugura al Museo del Novecento durante i giorni della manifestazione e con la curatela di Gianfranco Maraniello e Nicola Ricciardi con with Viviana Bertanzetti, Rauschenberg e il Novecento, un eccezionale progetto espositivo che costruisce per la prima volta un ponte tra le opere di questo fondamentale protagonista della storia dell’arte e alcuni dei più significativi capolavori ospitati all’interno delle collezioni del Museo, intrecciando una trama tra la visione innovativa dell’artista americano e il ricco tessuto dell’arte italiana del ventesimo secolo. La mostra metterà in dialogo otto opere realizzate tra gli Anni Settanta e Ottanta da Rauschenberg con le esperienze di artisti appartenenti ai principali movimenti che hanno scandito il Novecento italiano, dal Futurismo all’Arte Povera.

Read in:

Ti potrebbe interessare:

Iscriviti alla newsletter e ai nostri contenuti speciali!

Vuoi farne parte? Con soli pochi step si entra in un mondo “privè” con alert sulle novità e tanti contenuti esclusivi. Registrati subito e accedi ai contenuti “Privè”