Il prodotti a marca del distributore hanno chiuso il 2023 con volumi in aumento, trainati dalle scelte di acquisto degli italiani, e con un fatturato complessivo in crescita di oltre 330 milioni di euro. Significa che un terzo degli acquisti al supermercato riguarda prodotti a marchio di chi li distribuisce. I dati emergono dall’analisi condotta da The European House – Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna, presentata nel corso del convegno inaugurale di fiera Marca by BolognaFiere 2024.
Marca by BolognaFiere è l’unica fiera italiana dedicata alla marca commerciale, la grande vetrina dove si espongono i prodotti dell’eccellenza italiana a marca del distributore, ovvero prodotti commercializzati all’interno dei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO).
Cosa si compra di più a marchio del supermercato? In crescita il reparto refrigerati (+2,7%), cura persona
(+2,1%), cura casa (+1,8%) e comparto fresco (+1,6%).
L’interesse per i prodotti di qualità della filiera agroalimentare regionale ha fatto salire le vendite dei prodotti tipici: oltre il 42% del fatturato complessivo delle imprese di produzione tipiche locali abruzzesi è stato generato dalla collaborazione con la Distribuzione Moderna attraverso i marchi del distributore (MDD). Si scende al 40% per i prodotti del Friuli-Venezia Giulia e al 36,9% per quelli campani.
“Per comprendere l’impatto fondamentale della Distribuzione Moderna e nello specifico della Marca del Distributore o MDD” ha spiegato Valerio De Molli, managing partner e CEO, The European House – Ambrosetti durante il convegno di apertura di MARCA by BolognaFiere 2024 “basti considerare che la MDD coinvolge indirettamente circa 50 sotto-comparti economici e oltre 1.500 imprese del settore agricolo e food (il 92% italiane e il 78% piccole e medie) che producono alimenti commercializzati con la marca dell’insegna della distribuzione moderna. Gli effetti dell’inflazione e della riduzione dei volumi di vendita colpiscono perciò direttamente il patrimonio di imprese locali italiane che rappresentano la spina dorsale dell’economia del Paese”.
PACKAGING ECO
A MARCA 2024 è stato divulgato anche l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma. Al centro del focus la presentazione dei risultati di un’originale indagine condotta su un campione rappresentativo di responsabili di acquisto tra i 18 e i 70 anni con l’obiettivo di identificare stili di vita e abitudini sostenibili degli italiani, con una particolare attenzione al ruolo svolto dal packaging sostenibile nei modelli d’acquisto alimentare degli italiani.
Nello specifico, dalla ricerca emerge come gli italiani siano sempre più consapevoli delle problematiche collegate al cambiamento climatico: più di 6 su 10 considerano tale aspetto come uno dei problemi più gravi a livello mondiale e per circa un terzo la crisi climatica e i suoi effetti rappresentano una delle principali preoccupazioni per i prossimi 12 mesi. Questa inquietudine si colloca subito dopo le preoccupazioni legate al caro vita che nel corso dell’ultimo anno ha continuato ad erodere il potere di acquisto delle famiglie italiane, che si sono viste costrette ad adottare strategie di risparmio anche nelle scelte di acquisto alimentare.
In questo scenario non semplice, per il 32% degli italiani la sostenibilità, unita all’attenzione all’ambiente, rappresenta un fattore determinante per le scelte di comportamento e acquisto, mentre il 59% dichiara di tenerne comunque conto.
La dimostrazione di queste abitudini riflette un maggiore impegno nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni: 1 italiano su 2 dichiara di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili rispetto a 5 anni fa. Nello specifico, quello energetico e idrico è l’ambito in cui l’82% delle famiglie presta più attenzione, seguito proprio dall’acquisto di prodotti alimentari e bevande (66%), e dalla mobilità e spostamenti (42%).
Per gli italiani la sostenibilità passa dunque anche dal carrello della spesa e in tale quadro la sostenibilità della confezione rappresenta un aspetto assolutamente cruciale per contribuire a rendere un prodotto alimentare sostenibile.
Ma quali sono le caratteristiche di sostenibilità maggiormente ricercate dalle famiglie italiane quando si vuole acquistare un prodotto con una confezione sostenibile?
Guidano l’assenza di imballaggi in eccesso (59%), le confezioni interamente riciclabili (58%), quelle prodotte con ridotte emissioni di Co2 (46%), con materiale riciclato (45%) o biodegradabile (44%). Forte attenzione si denota anche per gli imballaggi plastic-free e quelli utilizzabili più volte.
A conferma del forte interesse verso la riciclabilità, quasi 8 italiani su 10 ritengono importante conoscere il processo di riciclo e la seconda vita che avrà il materiale una volta riciclato.
In foto di apertura: Angelo Massaro, amministratore delegato Italia di Circana, società di ricerche di mercato, durante il convegno di Marca ‘Il consolidamento competitivo della Mdd“. La presentazione ha rivelato alcuni numeri interessanti: il Sud cresce nei consumi, il Nord Ovest resta l’area italiana dove si concentra il 30% del fatturato delle private label.