21 Aprile 2025

L’olio italiano ritorna protagonista

21 Aprile 2025

L’olio italiano ritorna protagonista

21 Aprile 2025

L’olio italiano ritorna protagonista

Dell’olio italiano si decantano virtù da secoli, ma finalmente nel 2024 c’è stato il vero ritorno dello stato di salute del settore. E i consorzi e le strutture regionali stanno facendo molto per recuperare il terreno perso negli anni. Il consumo regolare di olio di oliva è associato a un minor rischio di tumore al seno. È l’importante conclusione di uno studio svolto nell’ambito della piattaforma UMBERTO, dedicato al ruolo della dieta mediterranea nella prevenzione, e condotto dall’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli. Lo studio, condotto dalla ricercatrice Emilia Ruggiero, vincitrice di una borsa di ricerca dell’annuale bando pubblico di Fondazione Umberto Veronesi ETS, sostenuta da Monini, evidenzia un potenziale ruolo protettivo dell’olio di oliva, uno dei pilastri della dieta mediterranea, nei confronti del tumore al seno, quando le cellule tumorali non presentano recettori per gli estrogeni o per il progesterone.

Un motivo in più per andare fieri dell’olio italiano. “La ricerca – ha dichiarato Maria Flora Monini, direzione immagine e comunicazione dell’azienda con sede a Spoleto, Perugia, che da quattro anni sostiene Fondazione Veronesi – è il primo fattore di progresso per una società. Per questo siamo particolarmente orgogliosi di sostenere Fondazione Umberto Veronesi, attraverso il finanziamento di ricercatori che lavorano su progetti scientifici di grande spessore, che potranno avere un impatto concreto sulla vita di molte persone. Lo studio della dott.ssa Ruggiero conferma inoltre il ruolo benefico dell’olio, il “nostro” prodotto, un alimento dalle mille virtù che deve essere maggiormente compreso e valorizzato”. 

BOOM EXPORT OLIO . Il vino italiano è il prodotto agroalimentare italiano più esportato con oltre 8 miliardi di euro di valore e una crescita del 5,5% nel solo 2024, seguono pasta e prodotti della panetteria che valgono 7,6 miliardi (+8,6% nell’ultimo anno). Secondo i dati elaborati da TEHA, grassi e oli vegetali italiani (4,1 mld di export) e cioccolato (3,4) hanno fatto registrare le crescite più significative del 2024: rispettivamente +27,2% e +17,8%. 

Tra le selezioni toscane, l’Olivastra Seggianese è una cultivar originaria della zona del Monte Amiata (GR), costituendo la varietà principale, almeno l’85%, dell’olio extra vergine di oliva DOP Seggiano. e. L’olio extra
vergine di oliva è un elemento fondamentale nella Dieta Mediterranea che nel novembre 2010 è stata inserita dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

GLI OLI DI TOSCANA

Selezione regionale degli Oli Extravergine d’oliva Dop e Igp della Toscana 2025. L’evento di celebrazione degli oli extra vergine d’oliva toscani è stato un vero successo a Firenze al Cinema La Compagnia di Firenze. Si è approntato un “green carpet” dell’Olio Extravergine d’Oliva made in Tuscany con la consegna dei riconoscimenti alle eccellenze toscane 2025. Gennaro Giliberti, dirigente agronomo dell’assessorato all’Agroalimentare della Regione Toscana ha illustrato anche “La proposta delle regioni per il Piano Olivicolo Nazionale”.

A magnificare gli utilizzi del prezioso prodotto sono stati la cuoca pop della tv, Luisanna Messeri, gli chef Gian Piero Fava e Andrea Perini, il pizzaiolo Tommaso Vatti, il patron di “Enolia” Gabriele Ghirlanda e il fondatore del Museo dell’olio SuprEvo, Lauro Morettini. La Toscana conferma il suo ruolo guida con ben 5 denominazioni di qualità (4 DOP e 1 IGP):

  • Toscano IGP
  • Chianti Classico DOP
  • Terre di Siena DOP
  • Lucca DOP
  • Seggiano DOP

E con un patrimonio unico di 80 varietà autoctone di olivo, la regione si distingue anche per biodiversità e paesaggio.

Lazio Santa Maria in Gradi chiostro medievale – Ph Vera Anelli

OLIO LAZIALE

Dal 17 al 19 maggio 2025 nel cuore di Viterbo, torna Assaggi, il Salone dell’Enogastronomia Laziale: una staffetta di 3 giorni, 70 espositori, show-cooking, laboratori, e ancora talk, chef stellati, percorsi sensoriali e degustazioni per celebrare i sapori, gli odori, i colori e le eccellenze delle produzioni agroalimentari del territorio, tra cui primeggia l’olio, in un contesto d’eccezione che unisce tradizione, bellezza e cultura. 

Ospitato per la prima volta nel duecentesco Complesso di Santa Maria in Gradi, Assaggi 2025 è un incontro tra patrimoni: quello storico-architettonico, che custodisce la memoria profonda del territorio, e quello enogastronomico, fatto di biodiversità, saperi, materie prime e artigiani del gusto. Una fusione che genera un racconto corale, fatto di storie, sapori e visioni. E l’olio italiano, al successo degli oli laziali deve molto. La storia dell’olivicoltura laziale risale agli Etruschi, che introdussero la coltivazione dell’olivo.

Al recente Cilento Tastes a Paestum, provincia di Salerno, un focus sull’olio italiano e soprattutto cilentano con la masterclass “EVO di Qualità”, a cura di Oleum, che è la prima Associazione Professionale Internazionale Assaggiatori Olio di Oliva costituita in Campania, nei primi anni ’90. L’olio Cilento DOP si ottiene dalla premitura di olive delle varietà Pisciottana, Rotondella, Ogliarola, Frantoio, Salella e Leccino per almeno l’ 85%; possono, inoltre, concorrere altre varietà locali presenti nell’area di produzione in misura non superiore al 15%. L’olio, al consumo, è di colore giallo paglierino con buona vivacità ed intensità; spesso limpido, a volte velato. Nel Cilento, inoltre, ha vissuto per molti anni anche il celebre nutrizionista americano Keys, il padre della Dieta mediterranea, che proprio all’olio di oliva attribuisce un ruolo principe, in quanto determina una riduzione del colesterolo serico, migliora la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio, e protegge l’organismo, con il suo corredo di sostanze fenoliche, da gravi alterazioni.
Varignana (BO), 25 marzo 2025 | Palazzo di Varignana, brand rinomato per la sua eccellenza nel mondo dell’olio extravergine di oliva, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento delle 5 Gocce nella Guida Bibenda 2025, massima attestazione di qualità per gli oli EVO italiani. Un premio che celebra non solo l’altissima qualità del prodotto, ma anche l’impegno e la dedizione di un’azienda che da anni incarna l’eccellenza del territorio dell’Emilia-Romagna.

OLIO IN EMILIAROMAGNA

Nella tenuta di Palazzo Varignana, nel Bolognese, l’olio premiato è il Brisighella DOP, frutto della campagna olearia 2024, ottenuto esclusivamente dalle olive della cultivar Nostrana di Brisighella, raccolte ancora verdi a fine ottobre. Una scelta che esalta le peculiarità uniche di questo prodotto, caratterizzato da sentori di oliva verde e foglie di pomodoro, e che lo rende un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale.

La premiazione dell’olio italiano si è svolta in occasione del 44° Forum sulla Cultura dell’Olio e del Vino, presso l’Hotel Rome Cavalieri di Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in qualità di ospite d’onore. Un evento di grande prestigio, che ha riunito i principali produttori italiani di olio e vino, celebrando il meglio della produzione enologica e olearia del Paese.

«Siamo onorati di ricevere questo importante riconoscimento – ha commentato Carlo Gherardi, fondatore di Palazzo di Varignana – che premia il nostro impegno nel mantenere standard qualitativi elevati e nel valorizzare le tradizioni e il recupero del territorio dei colli bolognesi».

Le 5 Gocce Bibenda confermano Palazzo di Varignana come punto di riferimento nel panorama dell’olio extravergine di oliva di alta qualità, capace di rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo.

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