31 Luglio 2024

L’arena di Roma che ricorda Las Vegas

Artled, start-up italiana delle arti visive ha appena realizzato il restyling della Gran Stand Arena con tecnologie pari alla celebre Sphere americana.

31 Luglio 2024

L’arena di Roma che ricorda Las Vegas

Artled, start-up italiana delle arti visive ha appena realizzato il restyling della Gran Stand Arena con tecnologie pari alla celebre Sphere americana.

31 Luglio 2024

L’arena di Roma che ricorda Las Vegas

Artled, start-up italiana delle arti visive ha appena realizzato il restyling della Gran Stand Arena con tecnologie pari alla celebre Sphere americana.

Artledstart-up italiana specializzata nello sviluppo di progetti innovativi nell’ambito delle arti visive che ha appena realizzato il restyling della Gran Stand Arena di Roma che dopo il suo intervento ricorda la futuristica Sphere di Las Vegas.
Grazie a uno schermo semi-trasparente che copre la superficie a 360 gradi, una meshled composta da 3 km di fili sottili in acciaio che inglobano oltre 2 milioni e 500 mila punti luminosi, un abito digitale che si attiverà durante l’anno, svelando una serie di animazioni che texturizzeranno la struttura sportiva, tutte dedicate a Renault, alla nuova Renault 5 E-tech Electric e a Sport e Salute S.p.A.
Il partner tecnologico che l’ha realizzato in meno di 10 giorni per conto di Renault è ARTLED, start-up italiana specializzata nello sviluppo di progetti innovativi nell’ambito delle arti visive, con all’attivo la realizzazione di servizi per eventi di alto profilo, in collaborazione con LePub del gruppo Publicis
La Grand Stand Arena di Roma come Sphere di Las Vegas: animazioni che texturizzeranno la struttura dedicate a Renault, alla nuova Renault 5 E-tech Electric e a Sport e Salute S.p.A
Alla Grand Stand Arena di Roma, chiamata ormai R5 Arena, è possibile assaporare un’atmosfera che ricorda quella della futuristica Sphere di Las Vegas: una meshled composta da 3000 metri di fili sottili in acciaio, che ingloba oltre 2 milioni e 500 mila punti luminosi controllati singolarmente da circa 300 sistemi posti alla base della struttura, che saranno così animati da una serie di contenuti visivi tridimensionali. Il progetto è stato ideato e realizzato da ARTLEDstart-up italiana specializzata nello sviluppo di progetti innovativi nell’ambito delle arti visive con un approccio disruptive che combina creatività tecnologia, con all’attivo la realizzazione di servizi per eventi di alto profilo, per Renault e in collaborazione con l’agenzia LePub del gruppo Publicis: un progetto in grado di tematizzare visivamente la Grand Stand Arena per le attività speciali legate all’area del Foro Italico che possa diventare “invisibile” quando necessario. E così, proprio grazie alla meshled che ricopre tutto il perimetro esterno della struttura, l’arena prenderà vita con una serie di evoluzioni grafiche tridimensionali e in movimento che includono il logo Renault e danno vita a un grande 5, proprio come quello della nuova ed iconica Renault 5 E-tech Electric, che sarà presto lanciata sul mercato italiano. “Abbiamo chiamato i sistemi che controllano i punti luminosi “branch”, ramo in italiano, perché assomigliano proprio a rami dai quali partono i collegamenti e le informazioni digitali – racconta Sossio Pezzella, CEO & founder di Artled, parlando del progetto, definito “titanico” dalla stessa Renault per la rapidità con cui è stato ideato e realizzato – Per garantire che queste informazioni siano inviate correttamente a tutta la rete, abbiamo ideato una struttura in fibra ottica simile a quella delle sinapsi umanema molto più veloce. Proprio come la trasmissione sinaptica, che deve essere precisa e sincronizzata per garantire una corretta comunicazione tra i neuroni e permettere al cervello di funzionare in modo efficiente, la trasmissione del segnale deve essere accurata e sincronizzata per garantire la corretta visione. Diversamente dalle tematizzazioni basate solo sull’illuminazione Artled è specializzata in applicazioni visive tailor made. Questo ci permette non solo di illuminare, ma anche di creare tematiche visive con tecnologie uniche che trovano sbocco anche su superfici atipiche, proprio come abbiamo fatto per la Grand Stand Arena, dando vita a nuovi linguaggi di comunicazione che potranno rappresentare il futuro dell’adv, trasformandola in una forma di “artistic-adv”, in grado di comunicare attraverso un linguaggio più artistico, non invasivo” – conclude Sossio Pezzella.

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