27 Ottobre 2024

La bellezza costa agli italiani 24 miliardi all’anno

Boom di consumi per profumi, cosmetica e igiene personale. A trainare la spesa la voglia di sentirsi in equilibrio tra corpo e mente.

27 Ottobre 2024

La bellezza costa agli italiani 24 miliardi all’anno

Boom di consumi per profumi, cosmetica e igiene personale. A trainare la spesa la voglia di sentirsi in equilibrio tra corpo e mente.

27 Ottobre 2024

La bellezza costa agli italiani 24 miliardi all’anno

Boom di consumi per profumi, cosmetica e igiene personale. A trainare la spesa la voglia di sentirsi in equilibrio tra corpo e mente.

Gli italiani spendono 24 miliardi di euro all’anno per la cura del proprio corpo, tra trattamenti di bellezza, parrucchieri e prodotti vari, e solo per la voce “cosmetica” la spesa dei cittadini è aumentata del 31,5% in 10 anni. I dati arrivano dall’Associazione Italiana di Ecodermatologia, Skineco, che sul tema ha organizzato un convegno durante il quale medici ed esperti hanno analizzato i cambiamenti del mercato e le abitudini dei cittadini.

Nel 2023 gli italiani hanno investito complessivamente in bellezza e cura del corpo 24 miliardi di euro, in media circa 929 euro a famiglia – calcola Skineco – Solo per la voce “cosmetica”, che raggruppa prodotti per l’igiene, per il viso, per i capelli, profumeria, ecc., la spesa nei canali tradizionali, e-commerce e professionali si è attestata a 12,5 miliardi di euro, con una crescita del +31,5% in 10 anni (9,5 miliardi di euro nel 2013, a fronte di una inflazione nello stesso periodo pari al 10% per il comparto “Beni e servizi per la cura della persona”, dato Istat). Un giro d’affari in costante crescita, considerato che le stime per il 2024 vedono il settore raggiungere i 13,5 miliardi di euro, con un aumento del +8% su anno.

 La bellezza muove anche l’industria turistica. Il multipremiato Cavalieri Grand Spa Club a Roma è da sempre proattivo nell’anticipare le esigenze dei suoi ospiti proponendo solo l’eccellenza nel beauty, fitness e benessere, per garantire il massimo dell’efficacia e della qualità della sua offerta, frutto di un’attenta e continua ricerca. In quest’ottica è nata la collaborazione con Natura Bissé, azienda con oltre 40 anni di comprovata esperienza nel settore cosmetico retail ma soprattutto in cabina. Dopo due anni dall’inizio di una collaborazione di successo, il Cavalieri Grand Spa Club, lussuoso centro benessere del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, amplia la partnership con Natura Bissé con due nuovi trattamenti esclusivi che si aggiungono al già ricco menù, composto da una ampia selezione di rituali per viso e corpo firmati dal celebre marchio spagnolo. Natura Bissé si distingue per la capacità di saper creare formulazioni straordinarie e nuovi principi attivi all’avanguardia in ambito skincare, secondo il credo “ogni pelle ha una propria voce”. Questo, e molto altro, hanno valso al brand spagnolo il ruolo di azienda leader nella cosmesi contemporanea, ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali.

Ma come spendono gli italiani per la cura del proprio corpo? Analizzando le vendite di prodotti di bellezza presso i canali tradizionali, il 16,4% del budget (1,6 miliardi di euro) va ai prodotti per il viso: creme antirughe o idratanti, detergenti, maschere, salviettine, ecc.. Quasi 1,5 miliardi (15,1% del totale) sono spesi per i prodotti per il corpo (deodoranti, creme corpo, creme solari, depilatori, ecc.). Per i profumi gli italiani spendono 1,3 miliardi di euro all’anno (14% del totale) mentre circa 1,1 miliardi di euro (11%) sono destinati ai prodotti per l’igiene personale (saponi, igiene intima, bagnoschiuma, ecc.).

Discorso a parte merita la spesa per la bellezza dei capelli – analizza Skineco – Per gli italiani la cura del cuoio capelluto non è più un fattore meramente estetico, ma è diventato fondamentale per l’equilibrio psico-fisico dell’individuo. La riprova arriva dal budget che gli italiani dedicano a tale voce: oltre 1 miliardo di euro nel 2023 per prodotti per capelli (shampoo, gel, lacche, coloranti, ecc.) e quasi 9,8 miliardi di euro la spesa per parrucchieri (uomo, donna e bambino), in media quasi 380 euro annui a famiglia. 

La situazione dei prezzi, tuttavia, non è omogenea sul territorio: una indagine condotta da Skineco sulla base dell’Osservatorio prezzi Mimit attesta come il costo medio della messa in piega presso i parrucchieri delle principali città italiane sia oggi di 17,6 euro, circa 22 euro il taglio donna e 19,5 euro quello per uomo. A Trento spetta il primato del costo più alto sul fronte del taglio donna, in media 32,2 euro, seguita da Trieste (29,7 euro) e Bari (28,4 euro). Napoli la città più economica: bastano appena 12,8 euro. Per il taglio uomo Trieste è la città più costosa (29,7 euro), mentre per la messa in piega in testa alla classifica si piazza Bologna con 22,5 euro, seguita da Venezia (21,8 euro).

“I capelli rappresentano gioie e dolori per gli italiani – spiega la presidente Skineco, Pucci Romano, medico e docente di tecniche dermatologiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – La maggiore cura che i cittadini dedicano al cuoio capelluto va di pari passo al crescere dei problemi connessi ai capelli: capelli deboli, sottili, che cadono, alopecie e calvizie sono sempre più fonte di disagio per i cittadini, e chi combatte con tali problemi li percepisce al pari di una disabilità. Se una forbice compresa tra l’80% e l’85% degli uomini e il 35-40% delle donne ha problemi di vario tipo con i capelli, in Italia l’alopecia androgenetica (calvizie) colpisce il 44% circa della popolazione maschile. Ad alimentare problematiche connesse ai capelli non solo fattori genetici ma anche cause esterne, come stress e inquinamento dell’aria che, secondo alcuni recenti studi, hanno effetti negativi diretti sul cuoio capelluto, peggiorando la salute dei nostri capelli”.

“Gli italiani sono sempre più attenti ai propri capelli, e per questo assistiamo ad una domanda sempre maggiore di prodotti dedicati alla cura dei capelli, con una attenzione crescente verso quelli ecodermocompatibili, ossia prodotti sicuri, ipoallergenici, dermatologicamente testati, sostenibili e rispettosi non solo del corpo ma anche dell’ambiente” – conclude Pucci Romano. 

Fonte: elaborazioni Skineco su dati Istat, Mimit e Cosmetica Italia

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