Le Istantanee del nostro tempo sono il vero mood di Venezia 74. Alla mostra d’arte cinematografica colpiscono quest’anno soprattutto i film che parlano dei disagi e delle ossessioni dei nostri giorni. La ricerca ossessiva della bellezza e della ricchezza creano un senso di inadeguatezza generalizzato e di riscatto che il cinema ha agguantato e incorporato nella sua narrazione.
Giovanni Totaro, palermitano classe 1988, ha portato a Venezia 74 un film fuori concorso che è un vero e cruciale segno del tempo. I Wonder Pictures ha infatti presentato Happy Winter, l’opera prima scritta e diretta dal regista, ambientata sulla spiaggia di Mondello a Palermo, con uno sguardo quasi sociologico e leggero sulla crisi degli ultimi anni vista dalle famiglie che vi trascorrono la stagione estiva.
La narrazione è malinconica, come le cabine marittime che si smontano a fine stagione: le famiglie vivono nascondendosi dietro al ricordo di uno status sociale che non è più lo stesso, facendo finta che la crisi economica non esista e convinti che la cabina in riva al mare garantisca loro un posto in prima fila nella fiera della vanità estiva.
La ricerca della bellezza è invece il perno attorno al quale ruota la prima opera cinematografica di Loris Gréaud (Eaubonne, 1979) Sculpt (2016) in una versione inedita, concepita appositamente per il pubblico del Teatrino. Sculpt ha un unico protagonista interpretato da Willem Dafoe ossessionato dai pensieri che lo spingono alla costante ricerca della bellezza. Il protagonista, del quale in realtà non si sa molto, abita un mondo distopico, allucinato, dominato da un colore rosso carminio nel quale si è sviluppato uno strano mercato internazionale che commercia nuove fantasie ed esperienze, tanto più ricercate, quanto più inarrivabili. Con un casting irripetibile, Sculpt riunisce artisti, attori, architetti e personalità eccezionali tra cui Michael Lonsdale, Pascal Greggory, Charlotte Rampling, Betty Catroux, The Voodoo Queen Miriam Chamani, Claude Parent o ancora Abel Ferrara, con la colonna sonora originale, curata dal gruppo The Residents.Il film è stato presentato per la prima volta il 16 agosto dello scorso anno presso il LACMA di Los Angeles, quale primo grande progetto espositivo di Loris Gréaud allestito in un’istituzione sulla costa occidentale degli Stati Uniti. In quell’occasione, l’opera è stata proiettata per un solo spettatore alla volta nell’ambito dell’esposizione dedicata al progetto e in seguito durante serate ‘clandestine’ organizzate in tutto il mondo (Parigi, Los Angeles, Roma, Berlino, Losanna, Berna…) e attraverso la DarkNet, dove prosegue la sua diffusione. Sculpt è un’opera in continuo mutamento di cui esistono molte edizioni, differenti per durata e montaggio, il catalogo dedicato (opera che fa parte integrante del progetto) ne propone una versione ‘potenziale’. In questo modo nessuno spettatore avrà mai l’occasione di conoscere il progetto nella sua interezza.