27 Febbraio 2019

I 7 e-commerce trend per il retail da considerare nel 2019

Il mondo del retail si deve preparare a vivere una micro-rivoluzione, che ne determinerà la sopravvivenza, nell’epoca del commercio on-line.

27 Febbraio 2019

I 7 e-commerce trend per il retail da considerare nel 2019

Il mondo del retail si deve preparare a vivere una micro-rivoluzione, che ne determinerà la sopravvivenza, nell’epoca del commercio on-line.

27 Febbraio 2019

I 7 e-commerce trend per il retail da considerare nel 2019

Il mondo del retail si deve preparare a vivere una micro-rivoluzione, che ne determinerà la sopravvivenza, nell’epoca del commercio on-line.

Analisti importanti concordano che vi sono delle novità da tenere d’occhio, dei veri e propri trend dell’e-commerce per il retail, che sono una via di mezzo tra novità assolute che velocemente prenderanno piede e implementazioni di pratiche di marketing già esistenti ma sottoposte a evoluzioni e miglioramenti.

Conosciamo insieme i 7 principali e-commerce trend per il retail per il 2019.

1) Negozi fisici che aiutano gli store online (e viceversa)

Il mondo dell’e-commerce, nel 2019, si dovrà appoggiare agli store e al retail! I due non potranno fare a meno l’uno dell’altro, ma con le dovute implementazioni e modifiche nell’atteggiamento di vendita e di crescita.
Molti colossi dell’on-line hanno infatti scoperto e sperimentato l’incredibile utilità dell’aprire negozi fisici con modalità pop up store o di creare eventi speciali che portano gli acquirenti on line a vivere un’esperienza fisica di acquisto, ma personalizzata e intuitiva come quando è on-line.

Anche i retail devono adattarsi, permettendo a chi acquista, ad esempio, di non andare via con una o più buste in mano e continuare la propria esperienza di acquisto altrove, con la stessa praticità dell’acquisto via internet.

Questo è possibile solo dotandosi di sistemi di amministrazione degli ordini e di spedizione semplici, intuitivi e che permettano una gestione del magazine unificata tra il retail e l’online. Molto interessanti in tal senso le recenti e importanti implementazioni del servizio di PacklinkPRO che offre la possibilità di integrare il proprio eCommerce con marketplace e gestire la logistica in un’unica dashboard.
Il servizio è scelto da moltissimi negozi online e retailer per la convenienza delle tariffe di invio per eCommerce offerte da Packlink PRO e la gestione decisamente smart di ordini e inventario.

2) Acquisto in un solo click

Non parliamo neanche dell’importanza fondamentale che ha la così detta mobile responsiveness, cioè l’adattamento degli e-commerce agli smartphones, perché questa era top trend già nel 2018 e nel 2017. Adesso, l’implementazione che tutti gli e-commerce e anche i retailer farebbero bene a tenere a mente è la possibilità di fare acquisti dal proprio e-commerce da mobile e in un solo click, con modalità immediate di check-out.
La spiegazione è semplice: tre click sono troppi e dispersivi per l’utente medio sempre più abituato ad un’azione velocissima sul proprio dispositivo.

3) Flessibilità nel pagamento

I migliori analisti del mercato e-commerce non potevano non notare l’incredibile numero di utenti che, ogni anno, arrivano al carrello e annullano l’acquisto.
Le ragioni sono molteplici e analizzate nel dettaglio e tra queste c’è che il pagamento unico via carta di credito si è diffuso nel mondo perché guidato dai mercati leader degli e-commerce, cioè USA e UK.

Ma c’è un mondo di consumatori che non amano pagare con carta di credito e, soprattutto, non possono acquistare un bene con un pagamento unico e totale, per cui cercano un bene on line e poi decidono di recarsi in un grande store fisico per pagarlo a rate, oppure in contanti o con assegno.

Per cui si prevede, per il 2019, l’implementazione esponenziale di metodi di pagamento personalizzati e flessibili o addirittura l’integrazione negli e-store di piattaforme che separano il momento dell’acquisto del prodotto dal momento del pagamento, sulla scia della pioniera Klarna.

4) Influencer marketing (ma fatto bene)

L’influencer marketing c’era già. Ma i tempi sono maturi ormai per dotarsi di uffici marketing o web PR in grado di trovare il giusto influencer, capire se sia meglio un micro influencer con alto engagement per promuovere alcuni prodotti, che sia in grado di intercettare una community reale intorno ad un influencer/micro influencer e che sappia dunque anche capire quali influencer hanno numeri gonfiati dal mercato dell’acquisto follower.

5) Migliore utilizzo di Instagram

Quando si parla di Influencer ormai si parla solo di Instagram. Ma questa piattaforma è in continua evoluzione ed è utile per i retailer come per gli e-commerce, seguirne tutte le evoluzioni e conoscere alla perfezione tutti i suoi strumenti di utilizzo.

Dall’uso motivante delle stories, con take over e anchor woman/men che promuovono un prodotto, alla scelta di creare delle gallery “coerenti”, termine molto in uso tra gli instagrammer. 

6) Chat con l’e-commerce

Tornando alle implementazioni che l’e-commerce farà sui propri portali e, per riflesso, anche il mondo del retail, c’è le possibilità di chattare in tempo reale con il venditore.
Ovviamente non è possibile che un addetto alle vendite possa essere disponibile per una chat h24, men che mai è pensabile che un retailer debba aprire un call center solo per gestire le chat con i clienti. Sono stati dunque implementate iChat bot, tool sempre più intuitivi e performanti che possono essere installati nei portali così da assistere l’acquirente tramite le Conversation AI, cioè intelligenze artificiali create per gestire delle vere conversazioni orientate all’acquisto e all’assistenza ai clienti.

7) Machine learning tool per comunicazione e Ad personalizzate

Il commercio basato sull’intelligenza artificiale consente non solo di targettizzare meglio ad e vari sistemi di comunicazione e promozione ma anche e diremmo soprattutto di rendere la user experiencepiù tailor made, cucita su misura su ogni singolo cliente. I sistemi di machine learning per gli e-commerce sanno ricordare, ad esempio, quale è il tempo medio che passa tra un acquisto on line e un altro di ogni singolo utente, potendo indirizzare le Ad in modo più preciso e mirato. Inoltre, l’intelligenza artificiale sa a che ora e in quali giorni ogni utente legge di più dallo schermo del computer o del cellulare, potendo così decidere quando inviare una newsletter, inserendo nell’oggetto delle parole chiave usate nelle ricerche di ogni cliente, diversificando i momenti di invio delle newsletter e anche l’oggetto della mail e le informazioni contenute.

Non c’è da allarmarsi se non tutti i retailer o gli e-commerce minori sono pronti per fare subito tutte queste implementazioni: resta fondamentale uno studio approfondito e accurato della propria attività per capire quale di questi trend seguire per primo.

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