29 Novembre 2016

Fuga dal web-caos, tutte le conseguenze dell’”always on”

Il “sempre connessi” ha dei rischi. La ricerca di Squadrati sul trend dei consumi e stili di vita.

29 Novembre 2016

Fuga dal web-caos, tutte le conseguenze dell’”always on”

Il “sempre connessi” ha dei rischi. La ricerca di Squadrati sul trend dei consumi e stili di vita.

29 Novembre 2016

Fuga dal web-caos, tutte le conseguenze dell’”always on”

Il “sempre connessi” ha dei rischi. La ricerca di Squadrati sul trend dei consumi e stili di vita.

L’always on, l’essere sempre connessi, ha fruttato le ovvie conseguenze. Negli stili di vita emergenti torna l’offline, il lusso della lentezza e l’acquisto green. Ogni giorno riceviamo una mole di informazioni e di comunicazioni che eccede la nostra capacità di recepirle. Le reazioni le abbiamo scoperte leggendo una ricerca di Squadrati, la socità di ricerche di mercato che traccia tendenze e stili di vita.

LE INFO VELOCI

Troppe e superficiali. Sono le informazioni che riceviamo continuamente ogni giorno. La maggiore accessibilità delle fonti ci rende superficiali perché sappiamo di avere sempre la soluzione a portata di mano, siamo meno portati a riflettere e approfondire. La serendipity è un trend basato su una forte componente di curiosità, esplorazione e scoperta. I segnali: anti-social network: Rando, app con cui mandiamo foto temporizzate a sconosciuti scelti a caso dalla app, e le funzioni di Wechat (drift bottle, shake), che ci connettono a persone sconosciute, creano relazioni transitorie ed esperienze di comunicazione casuali.

SEMPLIFICARE

Accanto a ciò c’è anche l’esigenza di far ordine nel caos. Il controllo è un trend dominante e in crescita. Ci si organizza per gestire la complessità informativa online, ma anche per mettere un ordine nella complessità del mondo offline. Da qui nasce il Life Curator, secondo i ricercatori di Squadrati: fenomeno di persone che cercano prodotti e servizi che selezionino cosa è meglio per loro. Largo a tecnologie predittive, app che filtrano le informazioni, brand con gamme di prodotto ristrette ed essenziali. Abbiamo bisogno di priorità nell’epoca del “troppo”, perché in un mondo semplice si vive meglio. Sul mercato l’impatto di questo approccio è stato già recepito da alcuni brand che “semplificano”. La scelta è diventata troppo onerosa. Ecco che i prodotti essenziali hanno più successo. La Coca-Cola ha adottato già la one brand strategy per tutti i suoi brand e Head & Shoulder ha tagliato le referenze a scaffale da 26 a 15.

CELLULARE CON LA TESTA

Il mobile è visto come mezzo che assottiglia la differenza tra il lavoro e il piacere, visto che la comunicazione è gratuita e l’always on domina la nostra vita (Sempre connessi). Si moltiplicano le app che disconnettono lo smarphone a orario. Le newsletter stanno tornando di moda (la Discover Weekly di Spotify) per filtrare le proposte e non rendere un peso quello che di buono è a disposizione. La box subscription sta per diventare un must: l’abbonamento a un curatore per ogni aspetto della nostra vita che ci fa scoprire le novità senza l’onere della ricerca.

SEMPRE GREEN (E SLOW)

Survival è il fenomeno del riconsiderare le risorse come scarse e non infinite. Provate a pensare a cosa vuol dire accorgersene: è l’ambientalismo di emergenza. I prodotti scelti sulla base dell’impatto ambientale, i ristoranti no-waste e l’auto-produzione casalinga rientrano in questa tendenza. Il re di questa tendenza è quello che i ricercatori chiamano Climatarian: consumo basato sul salutismo ma anche sull’impatto ambientale. Il concept di cucina di Ikea immaginato per il 2025 non prevede frigorifero, impronta la nostra cucina (tutta a vista) alla conservazione dei cibi a lungo per evitare sprechi. I ristoranti no-waste si diffondono: ad Amsterdam Instock usa i prodotti “brutti ma buoni” e Silo 39 in Gran Bretagna usa solo cibo a km 0.

Qualified Self è il fenomeno basato sul nuovo lusso: la lentezza. Si afferma uno stile di vita per cui il tempo e lo spazio sono la nuova moneta (insegnamento della sharing economy) e si cerca l’unplugging, lo slow living e la qualità della vita. Esalta il downshifting: lavorare meno per godere del tempo libero. Di questo fenomeno (che in italiano è stato tradotto liberamente come Sempllicità volontaria) si è parlato molto negli anni 90. Ora riemerge. Le conseguenze? Le isole di lentezza: acquisti di prossimità, vita di quartiere, la bici per spostarsi, il verde fuori porta. Si legge Mr Money Moustache , il blogger simbolo di questa tendenza che promuove l’early retirement e si rincorre il quality time.

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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