Le eccellenze food italiane hanno bisogno sempre di idee nuove per arrivare al consumatore. Ci ha pensato ultimamente una giovane bergamasca, Chiara Rota, a portarcele pronte a casa ready-to-eat. L’anno scorso ha fondato la start up che apre a nuove opportunità nel settore food, My Cooking Box, un progetto che ha convinto così tanto gli azionisti di CrowdFundMe, da andare addirittura in overfunding.
Si tratta di un cofanetto contenente al suo interno tutti gli ingredienti, dosati al punto giusto, per realizzare un piatto tipico del territorio italiano. Il trend dei nostri giorni per il food viaggia su due binari: la riduzione di tempo e di spreco e la qualità. Entrambi sono assicurati e My Cooking Box assolve proprio questa esigenza.
Lo abbiamo provato a un evento di La Martina a Milano e il piatto ha un gusto ovviamente genuino e con una propria identità, niente di prefabbricato, visto che gli ingredienti sono tutti di qualità.
Un’idea semplice quanto intuitiva, che parte da una considerazione sul processo di acquisto: il consumatore ha l’abitudine ad acquistare per prodotto e, spesso e volentieri, si ritrova con la dispensa piena ma senza quell’ultimo ingrediente necessario per realizzare il piatto preferito. Quindi, perché non cambiare questo processo e indurre il consumatore ad acquistare per ricetta?
Con l’entusiasmo dei suoi trentadue anni e con una grande passione per la cucina, Chiara Rota presenta questa idea ad un tavolo tematico Expo per future donne imprenditrici. La sua laurea in ingegneria gestionale e le precedenti esperienze in supply chain e operations nell’azienda di famiglia e in realtà dal respiro internazionale, l’aiutano per tutto il resto.
Attraverso l’acceleratore d’impresa SpeedMiUp dell’Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano, con Chiara entrano nel progetto Francesca Pezzotta, bergamasca di quarantatre anni, ex amministratore di una società di servizi logistici per aziende nel settore alimentare e Alessandro Riva, trentadue anni, anche lui di Bergamo, con una laurea in Economia e Commercio e l’esperienza presso la Direzione del Personale di differenti realtà multinazionali.
IL SUCCESSO – Molti di quelli che comprano su Amazon o negli shop enogastronomici, panetterie, aeroporti il box privilegiano due principi: la qualità e gli ingredienti senza sprechi racchiusi in una scatola, selezionati con dosaggi corretti e una ricetta da seguire passo dopo passo. L’idea sta avendo successo anche per i turisti che vogliono regalare e regalarsi al rientro dall’Italia, un souvenir gastronomico “evoluto”, con finanche sale grosso e olio evo, con descrizione in italiano e inglese.
Le ricette hanno anche un corretto equilibrio nutrizionale, testato e approvato dal nutrizionista e da uno chef rinomato che firma la ricetta del suo territorio di origine, in collaborazione con l’Accademia del Gusto, un centro di formazione d’eccellenza del settore enogastronomico, nel panorama lombardo.
C’è anche attenzione al green: parte del packaging utilizza carta ecologica nata da sottoprodotti di lavorazioni agro-industriale, in particolare con residui di agrumi, kiwi, mais, caffè, olive, nocciole, mandorle, lavanda e ciliegie.
Ad oggi, quattro sono le ricette proposte da My Cooking Box, di cui tre primi e un secondo piatto:
• Busiate di Tumminia bio con pomodoro ciliegino, olive e capperi • Mezzi paccheri di Gragnano IGP con ventresca di tonno e pomodoro giallo • Trofiette con pesto genovese e pinoli tostati • Polenta bergamasca con funghi porcini.