Se entro il 2050 si vuol sfamare 10 miliardi di persone e mettere in salvo il pianete, non c’è altra scelta che seguire queste regole. Le ha redatte un importante forum con le menti più brillanti del movimento di trasformazione del sistema alimentare in Svezia. L’occasione, lo scorso mese, è stato il sesto Forum europeo dell’alimentazione di Stoccolma.
Il cibo è l’unica leva più forte per ottimizzare la salute umana e la sostenibilità ambientale sulla Terra, si è detto all‘EAT Stockholm Food Forum, che ha invitato 1000 delegati mondiali alla discussione, tra cui i principali leader del pensiero globale da scienza, politica, economia, società civile e oltre.
Il rapporto scientifico su cui si è basato l’incontro mondiale, conteneva l’avviso di trasformazione in diete sane entro il 2050 per tutte le popolazioni. Ciò richiederà sostanziali cambiamenti nella dieta. Il consumo globale di frutta, verdura, noci e legumi dovrà raddoppiare e il consumo di alimenti come carne rossa e zucchero dovrà essere ridotto di oltre il 50%. Una dieta ricca di alimenti a base vegetale e con meno alimenti di origine animale conferisce benefici sia in termini di salute che ambientali.
DIETA SANA – Un piatto di salute planetario dovrebbe consistere in un volume di circa mezzo piatto di verdure e frutta; l’altra metà, rappresentata dal contributo alle calorie, dovrebbe consistere principalmente di cereali integrali, fonti di proteine vegetali, oli vegetali insaturi e (facoltativamente) quantità modeste di fonti animali di proteine. Le diete sane hanno un apporto calorico ottimale e consistono in gran parte in una varietà di alimenti vegetali, basse quantità di alimenti di origine animale, contengono grassi insaturi anziché saturi e quantità limitate di cereali raffinati, cibi altamente trasformati e zuccheri aggiunti. Il forum ha escluso l’utilizzo di molti integratori vitaminici, tranne che quelli che promuovono l’assunzione della B12 di cui abbiamo molto bisogno.
PRODUZIONE – Per il limite del cambiamento climatico per la produzione di cibo, l’assunto di fondo che è stato applicato è che il mondo seguirà l’accordo di Parigi (mantenendo il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 ° C, puntando a 1,5 ° C) e decarbonizzare il sistema energetico globale entro il 2050.
Si è anche ipotizzato che l’agricoltura mondiale si trasformerà in una produzione alimentare sostenibile, con un aumento del 30% dell’efficienza dell’uso dell’azoto e del 50% del tasso di riciclaggio del fosforo; eliminazione graduale dei biocarburanti di prima generazione e implementazione di tutte le opzioni disponibili dal basso verso l’alto per mitigare le emissioni di GHG (greenhouse gas) legate all’alimentazione. Per quanto riguarda la biodiversità, si è ipotizzato che l’uso del suolo sia ottimizzato in tutte le regioni in modo tale da ridurre al minimo gli impatti sulla biodiversità.