Un pomeriggio dedicato all’analisi dello stato delle cose del vino toscano a Firenze presso la sede della Camera di Commercio sul Lungarno, si è svolto durante il convegno PrimAnteprima 2024. I relatori (Stefania Saccardi, vicepresidente e assessora all’agroalimentare Regione Toscana, a Fabio Del Bravo dell’Ismea a Francesco Palumbo, direttore Fondazione Sistema Toscana, a Carlo Flamini, responsabile Osservatorio del Vino -– Unione Italiana Vini, Bernardo Gozzini, amministratore unico Consorzio LaMMA e Massimo Manetti, presidente PromoFirenze) nei loro interessanti interventi hanno sottolineato che per il vino toscano quest’ultimo anno non sembra essere stato particolarmente vivace dal punto di vista del rendimento sul mercato internazionale, con una leggera flessione rispetto al 2022.
Sul palco a introdurre gli ospiti, Nicola Prudente, volto Rai.
Tuttavia le cifre raggiunte confermano il primato dell’Italia per il volume dell’export. Sono emerse altresì le problematiche dovute al momento storico globale che stiamo attraversando che ha avuto riflessi anche sulla domanda internazionale del prodotto toscano negli Stati Uniti e non da ultimo, sia il costo elevato della bottiglia di vino in ambito della ristorazione sia un consumo minore di alcol dovuto a concause di tipo sociologico in termini sia generazionali che di tendenze nuove del gusto dei giovani soprattutto americani. È stato ribadito che se concause hanno generato questa tendenza, tuttavia bisogna fare della resilienza una virtù ed un’arma con cui affrontare lo stato di fatto, perseverando nello sviluppo di strategie atte ad affrontare ad esempio anche i cambiamenti climatici con interventi ad hoc tali da ripensare a nuove strategie metodologiche. Tuttavia è stato ribadito che i vigneti toscani costituiscono un volano ed un esempio per l’Italia intera nel business generale della domanda di vino nel mondo, tali da cercare di invertire la tendenza di quest’ultimo anno 2023, caratterizzato da una riduzione degli scambi mondiali ed una leggera contrazione dei consumi del vino.
Testo e foto a cura di Teobaldo Fortunato