Sono sempre più numerosi i lavoratori che preferiscono affidarsi allo smart working: ad oggi, ben 1 italiano su 3 lo preferisce e attualmente, nel settore digitale, è persino possibile pretenderlo. A dimostrarlo è la crescente quantità di lavoratori che decide di declinare un’offerta di lavoro se questa prevede lo svolgimento della professione esclusivamente in presenza. La modalità ibrida, dunque, la fa da padrona.
Lo smart working diventa condizione imprescindibile
I professionisti digitali sono molto richiesti nel mercato del lavoro. Le aziende del settore IT italiane prevedono una crescita di assunzioni pari al +14% nell’ultimo trimestre dell’anno, di cui oltre la metà avrà sede in città come Milano, Roma, Napoli, Bologna e Torino.
I professionisti dell’innovazione hanno stipendi al di sopra della media nazionale e sono molto ricercati dalle aziende, al punto da poter contrattare le condizioni d’assunzione. Un punto imprescindibile è il lavoro agile: quasi tutti i candidati, infatti, tendono a preferire un posto di lavoro che preveda almeno alcuni giorni in modalità da remoto.
Modalità smart: tutti i vantaggi
La pandemia è stata un banco di prova per il lavoro, ma non solo per quello inteso come prettamente digitale, infatti, anche settori che si interfacciano con il pubblico, come poste, istruzione, banche, ecc. hanno confermato che è possibile operare in smart working.
Oltre ai numerosi vantaggi in termini economici e organizzativi per le aziende, sono sempre più numerosi i lavoratori che scelgono di svolgere le proprie mansioni in smart working. Numerosi studi confermano che, attraverso il lavoro agile, i lavoratori sono meno stressati e svolgono meglio i propri compiti, adoperando anche l’esempio dei Paesi nordici, precursori in tal senso, come garanzia di efficacia.
Evitare il traffico prima di andare al lavoro, godere degli spazi della propria casa e di tempistiche, senza dover timbrare il cartellino entro uno specifico orario, favorisce il benessere e rende più produttivi. Inoltre, a ciò si aggiunge il fatto che non si devono sostenere determinate spese come quelle per trasporti, benzina, parcheggio e tanto altro.
Professioni digital per lavorare da remoto: come formarsi
Le professioni inerenti alla digital transformation sono attualmente tra le più ricercate dalle aziende e, di conseguenza, tra le più remunerative in assoluto. Inoltre, i nuovi mestieri del digitale consentono generalmente di svolgere le proprie mansioni quotidiane in modalità ibrida o da remoto, e garantiscono delle prospettive di carriera invidiabili.
Per questo motivo, e considerata la scarsità di esperti riscontrata dalle aziende nostrane, puntare tutto sulla formazione è un passo doveroso e che permette di raggiungere obiettivi notevoli. Non tutti sanno, infatti, che le professioni del mondo digital il più delle volte non richiedono il conseguimento di una laurea, ma sono accessibili anche semplicemente tramite dei corsi pratici e approfonditi.
Come formarsi, quindi? Per fare un investimento che dia i frutti sperati, è necessario avere la certezza di scegliere e frequentare un percorso formativo adeguato. Ciò significa che bisognerà avere la garanzia che, al completamento del percorso pianificato, si avranno determinate skill tecniche e, possibilmente, anche un attestato che le certifichi. Le soluzioni disponibili sono diverse, ne sono ottimi esempi i corsi disponibili interamente online proposti da Epicode School, che si fornisce tutto il necessario per intraprendere alcune delle professioni digitali più in voga del momento.
Naturalmente, dato il settore dinamico e in continua evoluzione, è sempre il caso di tenersi aggiornati su strumenti e trend interessanti. Solo in questo modo si potrà restare al passo con le innovazioni più recenti ed essere, di conseguenza, sempre molto competitivi su un mercato che non si ferma mai.
L’Italia, insieme alla Spagna, mostra la percentuale più alta di annunci che riguardano occupazioni digitali, pari al 12% del totale delle offerte di lavoro presenti sul web. Questi dati confermano che il mondo del lavoro è cambiato e la transizioni al digitale è già in atto, tutti fattori da considerare prima di intraprendere un percorso formativo.