Scopriamo l’Italia, a partire proprio da noi italiani che poco conosciamo la bellezza che ci circonda. A pochi chilometri da Milano, Varese, le sue rocche e la sua sponda del lago Maggiore devono ancora essere vissute del tutto da turisti alla scoperta di autenticità. Ecco perché la campagna divulgativa “Varese Do You Lake” ci sembra particolarmente indicata per questa estate: cultura, esperienza e territorio in una sola area lombarda che regala sorprese.
Partiamo da Varese città e dalle cose che pochi sanno. Anzitutto è una città giardino tutta da scoprire. Dai colli o sul lago, un susseguirsi di magici scorci incanta il visitatore, con il Sacro Monte di Varese patrimonio dell’Unesco dal 2003 che è tappa irrinunciabile. Il seicentesco percorso e il borgo di Santa Maria del Monte sono uno dei vanti della città e della Lombardia, con 14 cappelle da ammirare (ci sono delle grate protettive) durante la salita, tutte dedicate ai misteri del Rosario e sono delle opere artistiche eccezionali.
Ognuna ha una propria architettura, curata nei minimi particolari, che conserva all’interno sculture e dipinti. Quando vi affacciate per osservare le scene rappresentate ricordatevi di guardare anche gli affreschi dei soffitti, sono magnifici.
A Varese, il parco di Palazzo Estense (1771) è l’icona meraviglia della Città Giardino.
Giacomo Leopardi la chiamava la piccola Versailles. Lungo i viali intorno alla fontana, tra le siepi, a dettare legge è una simmetria rassicurante. L’emozione di 56mila metri quadri di verde secolare, curato nel minimo dettaglio.
L’ America a Villa Panza. Dopo un viaggio a New York e Los Angeles nel 1954, Giuseppe Panza di Biumo inizia a collezionare l’arte di giovani artisti americani. Scommette su nomi pressoché sconosciuti che ora sono dei giganti, come Dan Flavin, James Turrell o Mark Rothko. A Villa Menafoglio Litta Panza, i loro lavori reinterpretano gli spazi della casa neoclassica. Per un contrasto forte che rompe gli schemi di noi che guardiamo. Affidata al Fondo Ambiente Italiano, la villa ospita anche mostre d’arte di respiro internazionale.
BORGHI DA VISITARE – Curiglia con Monteviasco vi affascineranno con il loro centro storico ben conservato e le case tipiche in pietra con i balconi di legno e i tetti in beole.
A Castiglione Olona, invece, si ammirano tesori rinascimentali e ci si unisce ai festeggiamenti per la Fiera del Cardinale e il Palio dei Castelli – un richiamo per il turismo – che animano le strade cittadine ogni anno.
A Varese, il turismo lento invita a prendersi del tempo per sé, per rilassarsi e visitare borghi tranquilli, tra cui Maccagno, nel Verbano: affacciato sul lago, è dominato dalla Torre imperiale e dal piccolo santuario della Madonna della Punta.
LA STORIA – Maccagno è uno dei primi insediamenti del Verbano con una storia nobile, che si deve secondo la leggenda all’ospitalità accordata nel 962 a Ottone I. In cambio, l’imperatore del Sacro Romano Impero concesse l’indipendenza al feudo, persa solo nel 1800 per volere di Napoleone. Nel Seicento Maccagno batteva addirittura moneta.
FOOD – Nel Varesotto 4 stellati e tanta tradizione agricola e ittica del lago. A Gallarate la villa liberty del celebre Ilario Vinciguerra, chef delle tre “P” fatte in casa (pane, pasta e pasticceria) che abbiamo intervistato qui.
Poi i sapori del mare al ristorante Ma.Ri.Na di Olgiate Olona, la fusion di Silvio Salmoiraghi del ristorante Acquarello di Fagnano Olona, La Tavola di Laveno sul lago con Riccardo Bassetti che cucina il miglior pescato delle acque lacustri.