Nell’ambito della celebrazione del Centenario della Sezione Cai di Novara – 1923-2023 – è stata organizzata, dai volontari della Sezione stessa, una serie di eventi celebrativi diffusi a Novara e sul territorio, con l’intento di diffondere la conoscenza e il rispetto dell’ambiente naturale e della cultura alpina, e la promozione di un turismo montano sempre più sostenibile e consapevole, anche attraverso momenti di formazione rivolti a tutti i cittadini e in particolare alle famiglie e ai giovani. Gli eventi, fra cui alcuni organizzati in collaborazione con altre associazioni che operano sul territorio, si svolgeranno da fine gennaio a novembre a Novara e in numerose località della provincia e della regione piemontese.
L’appuntamento con l’escursionismo per bambini è fissato per Giovedì 27 Aprile alle Barriera Albertina a Novara, dalle 21.00 alle 22.30.
La nuova iniziativa della sezione Cai Novara APS, nell’ambito delle manifestazioni del suo centenario, è realizzata in collaborazione con la Scuola Nazionale di Alpinismo e della Scuola di Alpinismo Giovanile della sezione Cai Novara. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
IN BICI – Pedalando senza fretta nell’area transfrontaliera, dal Vallese al Novarese, lungo le reti cicloturistiche riconosciute dalla Regione Piemonte, alla scoperta della cultura, della natura, della storia e dell’enogastronomia.
Tutto parte da uno studio di fattibilità bandito dalla Regione Piemonte nel 2016 per la valorizzazione degli Itinerari cicloturistici della Regione Piemonte a cui l’ATL ha partecipato e per il quale ha ottenuto la copertura finanziaria.
Questo piano di sviluppo, su cui si voleva puntare per tramutarlo in un progetto che si concretizzasse, è stato la base per partecipare a bandi che potessero portare alla sua realizzazione.
Un unico grande itinerario di circa 220 Km che ha come tema dominante l’acqua, infatti lungo il percorso si fiancheggiano fiumi come il Rodano, il Toce, il Ticino e il Sesia, laghi come quello di Mergozzo e di Orta e una fitta rete di canali irrigui che portano la vita in risaia.
A guardare questo spettacolo dall’alto non si farebbe nemmeno caso alla distinzione tra Italia e Svizzera, ma sicuramente si noterebbero le strade che In Bici a Pelo d’Acqua vuole riunire e organizzare in un unico itinerario per metterlo a disposizione di un pubblico internazionale che sempre più numeroso sceglie un turismo responsabile ed ecosostenibile, che mai come in questo periodo pandemico e anche nel post pandemico sembra il più azzeccato. Per info qui.
TERRE DI MONACI – Si seguono le vicende dei due ordini di derivazione francese, Cluniacensi e Cistercensi, leggendone la presenza territoriale nei cenobi di Carpignano Sesia e di Casalvolone. C’è anche un calendario agricolo dipinto nell’abside della chiesa di San Pietro al cimitero di Fara Novarese, e in particolare alle attività legate alla gestione dei prati, come alla Fontana della Scimbla, nel folto del bosco lungo il Sesia, e alla viticoltura, sulle colline di Ghemme e Sizzano. Si accenna infine al ruolo dei Conti di Pombia-Biandrate nel loro rapporto con gli ordini, ridiscendendo poi le colline del Monteregio fino ad arrivare alla fascia periurbana di Novara, dove ancora oggi la Cascina San Maiolo, con la sua massiccia struttura bassomedievale, lega antiche memorie cluniacensi al nome del santo abate.
DA DOMODOSSOLA A VOGONA – Altra idea di cammino potrebbe essere la Via Crucis che scende in Domodossola. Da lì, attraverso il ponte di Croppo, si può raggiungere Cosasca, frazione del Comune di Trontano; si possono vedere tratti del percorso lastricato percorribile a fatica anche da animali adibiti al trasporto.
Il tracciato è molto suggestivo e segue a mezza costa. Verso Cardezza si scorgono piccoli tratti ancora pavimentati. La strada prosegue fino a Cuzzego e poi continua fino al ponte della Masone. Sopra la casa posta ad un’estremità del ponte è sempre visibile il muro di sostegno che reggeva il tracciato della via romana.
Qui esisteva un porto sul Toce, prima controllato dai Cavalieri di San Giovanni, poi amministrato dai Cavalieri di Malta che vi aprirono un ospizio. Si prosegue sulla strada statale fino a Vogogna, uno dei borghi più belli d’Italia, con il suo Palazzo Pretorio e il Castello Visconteo.