Con l’apertura dei confini in tutta Europa, dalle parti dell’Istria il turismo italiano si è rafforzato ancor di più. Ma c’è un’oasi al momento preferita in maggioranza da tedeschi e austriaci che vogliamo farvi conoscere, il vero cuore della Croazia del nord, con una storia da raccontare e le coste celebrate per l’incantevole natura a pochi chilometri.
Si chiama Valle (Bale in croato) e sorge non distante da Pola. Una località che ultimamente si sta facendo conoscere per le sue iniziative culturali. A Valle sono infatti arrivati gli scultori di sassi che decorano le strade e le piazze di questo borgo tipico veneziano. Molte opere sono realizzate all’interno di un progetto che ha coinvolto gli studenti di Bologna, Brera, Torino e Venezia, quelli che abitualmente frequentano le accademie artistiche. Arrivano lì per due settimane, dormono in campeggio in delle eleganti case mobili e iniziano a lavorarci.
Lo sviluppo da queste parti è una cosa seria e ragionata. Per favorire l’inclusione della comunità locale, la scorsa estate i vecchietti con i vestiti tipici davano aiuto ai turisti con materiale informativo. “Loro si sono divertiti e hanno guadagnato qualcosa al tempo stesso – ci dice la responsabile del campeggio Mon Perin, Anela Dizdar – e si sono fatti una bella vacanza stando a casa”.
Nelle vestigia dei palazzi antichi e in alcune tradizioni che sono sopravvissute all’epoca di Tito, c’è ancora molta Italia. Il dialetto vallese è veneto praticamente, lo stile veneziano trionfa nei castelli circostanti, un tempo appartenuti a potenti famiglie. A disposizione dei turisti più facoltosi ci sono delle case mobili di 90 mq con 40 mq di terrazzo: hanno privacy sono immerse nella natura, con giardinetto privato e molto di più. Anche qui si sta puntando sul comfort del tutto compreso di alta gamma.
Per descrivere le attrazioni locali, Massimo Piutti, direttore di Mon Perin ci dice che sono state scelte sei immagini simbolo (farfalla, dinosauri, albergo diffuso, oliveti, costa, stanzie che sta per masserie) di questa terra ancora da esplorare per noi italiani. “Per una caratteristica climatica locale, ci sono delle concentrazioni di farfalle uniche al mondo. Se ne contano 400. Poi ci sono i dinosauri, visto che sono stati rinvenuti dei resti delle ossa nel mare che ora sono custoditi nel centro multimediale cittadino. In più, le spiagge incontaminate: la costa di 7 km è protetta dal comune che ha dato in concessione a Mon Perin ma ha vietato di costruire per un chilometro e mezzo edifici o alberghi, proteggendo la natura, gli alberi e i sentieri naturali. La natura è ancora scenario preferito per fare giri in bici e hicking tra Pola e Rovigno, per non parlare delle esplorazioni dell’isola di Brioni, dove c’era la residenza di Tito con il campo da golf e il parco nazionale dello zoo“.
Altra iniziativa che sta partendo è l’albergo diffuso, con la volontà di trasformare le abitazioni in camere da letto, coinvolgendo anche quelle di proprietari che vanno solo d’estate. Ultima operazione è quella che interessa le stanzie, le masserie, vecchie case di campagna che qui abbondano. Con un progetto architettonico unico sono partiti i lavori per risistemarle e fare le belle ville con piscine per i più esigenti.