Partendo dalle segnalazioni della recente Giornata dei Locali Storici D’Italia indetta dall’omonima associazione, abbiamo fatto un viaggio tra le eccellenze. Dal Nord al Sud della penisola, molte delle perle nascoste nelle nostre città con valore altamente simbolico e storico, sono ancora in splendida forma e pronte ad accogliere curiosi e turisti.
Valle d’Aosta: al Bellevue Hotel & Spa di Cogne (AO), dove hanno soggiornato Maria Josè e
Umberto di Savoia e al Caffè Nazionale di Aosta.
Piemonte: regione ricchissima di Locali storici, a Torino c’è l’Albergo Ristorante San Giors famoso per la sua cucina con i bolliti piemontesi; il Caffè Al Bicerin famoso per quel “bicerin” amato da Silvio Pellico, da Giacomo Puccini e dove Umberto Eco ha ambientato il suo romanzo “Il Cimitero di Praga”; la Pasticceria Stratta, una delle “istituzioni” nazionali per caramelle e confetti, giandujotti e praline, marron glacés e canditi.
Il Caffè Elena, amato da amato anche da Cesare Pavese, dove l’arredamento e l’atmosfera discreta del primo Novecento sono immutati da 130 anni a questa parte; l’antico Ristorante Porto di Savona, il cui nome alla stazione delle diligenze a cavalli che assicuravano ogni giorno i collegamento con la Liguria e in particolare con il porto di Savona, che era di grande importanza mercantile per Torino.
Il Caffè Mulassano uno scrigno in puro Liberty è il luogo dove furono inventati i tramezzini. Qui dietro spesse tende rosse, prendevano il caffè i Savoia; il Ristorante Caffè Del Cambio si trova nelle memorie di Casanova ed era frequentato quotidianamente da Cavour, amante della buona cucina, una cucina ancora oggi eccellente e servita nella sontuosa Sala Risorgimento.
Alle porte dell’ex capitale sabauda si trovano la Pasticceria Roletti a San Giorgio Canavese, depositaria di storiche ricette della pasticceria del Piemonte torinese e il Caffè Pasticceria Bonfante a Chivasso, famoso per i “Nocciolini”, un’antica specialità con nocciole Piemonte, zucchero e albume, ma anche un gioiello Liberty tutto originale, con marmi, specchi, banconi e boiserie in noce piemontese finemente decorati.
Il Fondatore, il bisnonno Giovanni, fu cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra di Crimea
e nel 1857 ricevette un bel diploma della Regina d’Inghilterra: parliamo del Ristorante Bar Corona di San
Sebastiano Curone. Sempre in provincia di Alessandria, a Valenza, città dell’oro, il caffè Pasticceria
Barberis offre una degustazione di tartufata, amaretti, savoiardi e di panfrutto, un dolce senza burro
inventato in tempo di guerra.
Cuneo con la sua provincia è un territorio molto ricco di specialità dolciarie. A Bra si possono degustare
superbi marron glacé in un ambiente squisitamente Liberty quello del Caffè Pasticceria Converso, nato
da un’antica stirpe di pasticceri che durante la Belle Époque portò la propria arte al Waldorf Astoria di
New York; un altro capolavoro Liberty è il Caffè Pasticceria Grigolon di Mondovì, offre le tradizionali
paste di meliga e i Monregalesi al rhum. A Cherasco, ancora una volta all’interno di un gioiello Liberty, la
Pasticceria Barbero offre i famosi Baci di Cherasco, che si aggiungono per una super golosa degustazione
a praline, gianduiotti, tartufi, damine, dragée.
Liguria: un considerevole nucleo di locali storici, a partire da Genova, che vede la partecipazione del Ristorante Zeffirino, famoso per il suo pesto: Frank Sinatra se lo faceva spedire fino in America, Pavarotti per una tournée di un mese in Cina se ne portò dietro un quintale e portò al seguito anche lo chef-patron. In Vaticano, da quarant’anni è il pesto ufficiale di tre Papi.
Dall’eccellenza gastronomica alle grandi storie e alle frequentazioni importanti del capoluogo ligure, come quelle che fanno parte dell’Hotel Bristol Palace, Palazzo liberty di notevole pregio sulla via più monumentale di Genova. Qui hanno dormito De Amicis, Pirandello, D’Annunzio e l’Imperatore Hirohito. Qui Hitchcock studiò alcune riprese di “Caccia al ladro” e si dice che la scala ellittica dell’albergo lo ispirò per “Vertigo”.
Nella splendida Liguria, a Recco, nel Ristorante Da Ö Vittorio, cenacolo della focaccia al formaggio, si sono fermati proprio tutti: Elettra Marconi, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Tara Gandhi, Bartali e Coppi, Tognazzi e Vianello, Gassman, Manfredi, Wanda Osiris, Dizzy Gillespie e Luigi Tenco.
Altro indirizzo famoso che fa parte del circuito della Liguria, da scoprire con le visite guidate, è il Royal
Hotel Sanremo dove Giò Ponti ha firmato la prima piscina con acqua di mare. Per la sua posizione e la
sua straordinaria bellezza e ricchezza l’hotel ha ospitato “Sissi” imperatrice d’Austria, re Farouk, Hassan II
del Marocco, Rania di Giordania, e il Nobel Sabin.
Alto primato per la Liguria è il Caffè Pasticceria Balzola di Alassio, dove è nato nel 1920 il “caffè
concerto” e dove ha cantato Beniamino Gigli. Maksim Gor’kij, seduto al tavolino nella sala Settecento
veneziano, gustava gli squisiti “Baci di Alassio”, brevettati nel 1919.
Milano e la Lombardia: patrimonio in locali storici, tutti con storie straordinarie, tutti ancora oggi testimoni di una tradizione fatta d’eccellenza ma anche di capacità continua di rinnovamento. Amati e ricercati da tutti e, in particolare, sosta immancabile per i turisti.
Partendo da Milano il 7 ottobre ci si può prenotare per visite e degustazioni al Caffè Camparino in
Galleria, simbolo della cultura milanese, dove Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini sostavano dopo le
rappresentazioni alla Scala. Re Umberto I e Edoardo VII d’Inghilterra bevevano il Bitter al banco. È un
Capolavoro Liberty.
Storie, personaggi e grandi specialità sono il comune denominatore di altri tre locali milanesi: il Biffi in
Galleria, con i suoi panettoni che imbandivano le tavole dei Savoia e dell’eroe Garibaldi, diventato
salotto dell’aristocrazia milanese e ristorante dopo tetro per eccellenza, frequentato anche da Arturo
Toscanini ed Hemingway; il Bar caffè Gin Rosa, l’aperitivo storico di Milano nell’iconica piazza San Babila
e il Ristorante Giannino, da 120 anni icona del panorama gastronomico meneghino in grado di
soddisfare i palati di Gregory Peck, Maria Callas, Grace Kelly e Ian Fleming.
Nel resto della Regione il viaggio prosegue con la Pasticceria Bar Cavour di Bergamo frequentato da
artisti e musicisti inebriati dal profumo della famosa Torta Donizetti; l’Hotel Catullo a Sirmione, rifugio di
personaggi famosi e punto di riferimento per i pionieri del Grand Tour; l’Osteria della Villetta a Palazzolo
sull’Oglio, tra le ultime osterie ferroviarie italiane, di cui conserva, con eleganza, ambienti, arredi e
vetrate originali d’inizio Novecento, insieme a squisite ricette di famiglia; l’Osteria il Governo 1801 a
Lezzeno, sette generazioni per più di duecento anni di storia, Silvio Pellico passò qui la sua ultima notte
di libertà; il Negozio Sperlari a Cremona, un gioiello ottocentesco e un marchio che, in Italia, è emblema
di mostarda, torrone mandorlato, cotognata; il Caffè La Crepa, a Isola Dovarese (CR), affacciato su una
delle più belle piazze rinascimentali della Lombardia: qui sedeva tutti i giorni il generale Pistoja, eroe
delle battaglie di S. Martino e Solferino; l’Hotel Moderno a Pavia, palazzo che conserva intatto il suo
splendore Liberty e il cui spirito, internazionale, è creato da uno dei suoi primi direttori che proveniva dal
Ritz di Parigi; sempre a Pavia la Pasticceria Vigoni, oggi alla quinta generazione, dove si produce da
sempre il dolce-simbolo della città: la Torta Paradiso.
Venezia e il ricchissimo Veneto: Venezia con l’Ostaria Antico Dolo dal 1870, che propone ancora oggi quello che per secoli è stata la vera specialità della casa, la trippa rissa (diversi tipi di frattaglie bollite secondo un’antichissima ricetta; l’Hotel Cavalletto & Doge Orseolo del 1200, tra i più antichi alberghi d’Italia, quand’era ancora una locanda vi sostavano i dogi prima della caccia al cinghiale nella boscaglia del Lido. Tra gli ospiti illustri Richard Strauss, Hermann Hesse, Winston Churchill.
Il Caffè Florian non ha bisogno di presentazioni, aperto nel 1720 è il più antico Caffè nella storia ad aver
mantenuto le sue caratteristiche, nel 2020 ha festeggiato i 300 anni, forse è il caffè più sognato da tutti i
turisti del mondo; l’Hotel Pensione Accademia – Villa Maravege, amata da Marcello Mastroianni e Sir
Lawrence Olivier, è una residenza patrizia del XVII secolo racchiusa tra due giardini; il Gran Caffè Lavena,
anch’esso in piazza San Marco, caratterizza lo scenario di uno dei luoghi più belli del mondo. Soprannominato il caffè dei musicisti e dei letterati ha ospitato Montesquieu e Voltaire, Goldoni, Wagner
e Liszt; l’UnaHotels Ala, teatro nel 1907 de “l’affare dei russi” che scandalizzò e appassionò tutt’Europa,
è un’antica e signorile dimora con il suo frequentatissimo bar dedicato a Maria Tarnowska; l’Hotel La
Calcina, ospitò per tre mesi John Ruskin, autore di “The stones of Venice”, lo scrittore Alain Buisine in
“Ciels de Tiepolo” racconta un suo risveglio qui. Francesco Maria Piave, librettista di Verdi fu un assiduo
frequentatore del suo bar; l’Albergo Quattro Fontane, un fiabesco Chalet ispirato alla Secessione
viennese. Tutto il complesso alberghiero, dotato di una straordinaria collezione di arredi d’epoca è
catalogato dal Ministero dei Beni culturali come uno degli edifici notevoli del Novecento.
A Padova il Caffè Pedrocchi è molto di più di un locale, è una creatura straordinaria di Antonio Pedrocchi
e dell’architetto veneziano Jappelli, ha l’imponenza di un tempio, ospita il Museo del Risorgimento nelle
sale superiori e qui hanno sostato tutti i Savoia, Carducci, Eleonora Duse. Promuove intense attività
culturali.
A Verona il Cafè Carducci è dedicato proprio al poeta di cui si conservano opere e scritte nelle teche del
locale, che conserva archi e travi originali, le sedie del Thonet e l’antica insegna; l’Hotel Due Torri ospitò
nel 1700 Wolfgang Amadeus Mozart al suo primo viaggio in Italia e a cui è dedicata una suite,
e Goethe. Lo caratterizzano intense pagine di storia: fu teatro di importanti eventi storici, come
l’incoronazione in esilio di Re Luigi XVII di Francia, la firma del Trattato di Villafranca tra Napoleone III,
Vittorio Emanuele II, l’Arciduca Ranieri e il maresciallo Radetzky. Nel 1866 Giuseppe Garibaldi parlò ai
veronesi dal balcone dell’attuale Suite Maria Callas.
Bassano è sinonimo di Grappa in Italia, e qui è nata la Distilleria Nardini, la più antica d’Italia. L’«aqua
vitae» famosa in tutto il mondo è nel cuore del Veneto, a ridosso del ponte del Palladio, dove
Hemingway ha immaginato Addio alle armi. Oggi è la settima generazione a portare avanti la tradizione
e la storia di famiglia.
Trentino Alto Adige, Merano rappresenta da sempre una meta di vacanze all’insegna del benessere, anche l’Imperatrice Sissi veniva qui a curarsi, l’Hotel Adria, progettato e costruito dai maestri
del Liberty meranese Josef Munsch & Carl Lun, è un salto nel fascino Belle Époque. Giardino, struttura,
facciate, saloni e persino la cabina-ascensore del 1929 sono splendidamente conservati. Nato per i
facoltosi clienti tedeschi, austriaci e ungheresi, venne rinnovato e impreziosito con decorazioni Jugendstil
nel 1914.
A Trieste, l’Antica Trattoria Suban è il locale più caratteristico della città, fondato e diretto sempre
dalla stessa famiglia da sei generazioni, conserva ambientazione e arredi di un tempo, mentre la cucina
interpreta il ruolo eccellente della città mitteleuropea, con piatti dell’est e dell’ovest.
Bologna partecipa all’iniziativa con il Grand Hotel Majestic già Baglioni, lussuoso monumento
dell’ospitalità, nel palazzo che fu Seminario Arcivescovile, tra marmi e stucchi ha accolto Frank Sinatra e
Ava Gardner, Lady Diana e Sofia Loren. Splendidi gli affreschi cinquecenteschi dei Carracci: “Storie di
Europa” sul soffitto a cassettoni della sala “Camerino di Europa” e “Le quattro stagioni” su quello del
raffinato Ristorante “I Carracci”.
La Toscana apre le porte al pubblico del 7 ottobre a partire da Firenze con il Grand Hotel
Minerva, nato nel 1300 come parte del monastero di Santa Maria Novella. Qui il celebre poeta
americano Henry Wadsworth Longfellow curò, nel 1867, la prima traduzione in lingua inglese della
Divina Commedia, rendendo disponibile il capolavoro dantesco negli Stati Uniti e nei paesi di lingua
inglese.
Sempre a Firenze sono aperte le visite all’Hotel Bernini Palace, dove la bellissima Sala del
Parlamento, perfettamente conservata, ricorda il ruolo di questo edificio tra il 1865 e il 1871, quando
Firenze fu capitale del Regno d’Italia, e divenne Hotel Parlamento, dimora di parlamentari e senatori.
Nella Hall e sulle pareti i busti di illustri fiorentini con eccentrici copricapo.
Da Firenze a Pisa con il Ristorante Poldino, immerso nella tenuta di San Rossore dove, dai Medici a
Napoleone, dai Savoia a Tony Blair sono passati tutti. Poldino è un baluardo della tradizione
enogastronomica toscana. Cinghiale e daino, pecorino e miele di spiaggia la base della sua cucina; in
città si può visitare anche il Royal Victoria Hotel, il cui nucleo più antico risale al 1050. Affacciato
sull’Arno, che divide la città, lo storico hotel ha accolto il presidente Roosevelt, Giacomo Puccini, Emile
Zola, Luigi Pirandello. Molte camere ancora oggi si trovano nella torre del X secolo.
A Montalcino il Caffè Fiaschetteria Italiana 1888 è stato creato da Ferruccio Bindi Santi, l’inventore del
Brunello di Montalcino, squisito esempio di puro Liberty, ha ospitato anche il re Carlo d’Inghilterra;
ancora Liberty in terra di vino, a Montepulciano si aprono le sale del Ristorante Pasticceria Caffè
Poliziano, meta di turisti da tutto il mondo anche per la tradizione di ricette medioevali toscane. Vera
fucina culturale ha attrato scrittori e poeti come Carducci, Prezzolini, Malaparte e Fellini. Pirandello
traeva spunti osservando i suoi clienti.
Nelle Marche il locale storico per eccellenza è il Caffè Meletti di Ascoli Piceno un vero monumento Liberty in una delle piazze più belle d’Italia. Re Vittorio Emanuele fece visita nel 1908 e 1910 per acquistare l’Anisetta e lo decretò “Fornitore della Real Casa”. Mascagni avrebbe iniziato qui a scrivere l’opera “Lodoletta”. Sono passati Stuparich, Zandonai, Badoglio, Sartre, Hemingway e Trilussa che, goloso
dell’Anisetta, scrisse “Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti”.
In Umbria, a Perugia, la giornata nazionale dei Locali Storici d’Italia si apre con la Pasticceria
Sandri, un gioiello Liberty guidato dalla quinta generazione. Il fondatore scambiò con Franz Sacher la
ricetta della famosa torta con la propria dei Bignè alla Pompadour. Regno di delizie e cioccolata ha
accolto Curzio Malaparte, Ernest von Karajan, re Gustavo di Svezia.
Roma racconta le sue storie con due locali storici, il Ristorante Checchino dal 1887, dove è stata
inventata la celebre “coda alla vaccinara”, opera della bisnonna Ferminia, che prende il nome dai
“vaccinari” (macellai) del vecchio mattatoio della Capitale. Sorprendenti le cantine ricavate tra i cocci
degli 86 milioni di anfore che, in epoca romana, formarono il Monte Testaccio e che sono oggi
monumento storico-archeologico italiano. Lo scrittore Manuel Vasquez Montalban gli ha reso omaggio in
un romanzo; l’Hotel Quirinale ha una lista infinita di personaggi illustri che l’hanno frequentato:
Mascagni, Puccini e Verdi, che alle finestre dell’albergo fu acclamato dai romani dopo la prima del
Falstaff nel 1893. Frequentato dai Savoia, da Caterina la Grande, dai principi Colonna, Torlonia,
Odescalchi, è ricco di arredi d’epoca.
La Campania è una regione molto ricca di locali storici, e molti – tra i più belli e universalmente
conosciuti – partecipano alla kermesse di sabato 7 ottobre, a cominciare da Napoli con il glorioso Gran
Caffè Gambrinus, ristrutturato in stile liberty nel 1890 dall’architetto Curri con splendidi affreschi e
dipinti dei massimi pittori dell’Ottocento napoletano. Qui D’Annunzio scrisse i versi di “A vucchella”,
Scarfoglio e Matilde Serao fondarono il quotidiano “Il Mattino”, vi sedevano il Croce, Oscar Wilde,
Hemingway, Sartre. Durante la Belle Époque si teneva lo spettacolo del Café Chantant e nacque l’usanza
del caffè sospeso. Le bellissime sale affacciate su Piazza del Plebiscito accolgono i Presidenti della
Repubblica italiana in visita a Napoli.
È il tempio della pizza e delle ricette napoletane il Ristorante Umberto, e i suoi sapori hanno conquistato
l’imperatore del Giappone Akihito, i Kennedy, Anthony Quinn. La Bersagliera è uno dei ristoranti più
suggestivi di Napoli: autentico gioiello liberty, conserva stucchi, pavimento e arredi realizzati dalle
maestranze impegnate nei lavori del palazzo disegnato dall’architetto Coppedé, Roberto Rossellini lo
scelse per girare “Viaggio in Italia”.
Monumento nazionale dal 1993, la Fabbrica cioccolato Gay-Odin amata da Oscar Wilde nell’osteggiata
sosta a Napoli del 1897, dal poeta di Giacomo e da Eduardo De Filippo, è realizzata in splendido stile
Liberty con vetrina floreale, arredi in mogano, macchinari e ricette d’inizio Novecento. Napoli e pizza si
fondono in un’unica parola e, a Napoli, il monumento della vera pizza è il Ristorante Pizzeria Mattozzi,
locale amatissimo da letterati, artisti e politici. Qui è stata fondata l’“Associazione verace pizza
napoletana” per la tutela e promozione della più vera e golosa tradizione napoletana nel mondo.
L’affascinante Campania possiede alcuni tra gli angoli più belli e suggestivi del mondo, in questi luoghi
sono nati nel tempo veri e propri scrigni di bellezza e oasi di cultura come a Sorrento con l’Imperial
Hotel Tramontano dove nacque Torquato Tasso e dove hanno pernottato Lord Byron, Percy Bysshe
Shelley. È qui che Ibsen, il padre della drammaturgia moderna, terminò “Gli Spettri” nel 1881. Ed è
sempre qui che per la prima volta venne cantata la celebre canzone “Torna a Surriento”.
Come non pensare che la bellezza sia ispiratrice di altrettanta bellezza?
Il Grand Hotel Excelsior Vittoria a Sorrento, arroccato sul mare, prezioso, elitario ed elegante, è il luogo dove Wagner ha concluso il Parsifal. Ed è ancora intatta la suite dove Enrico Caruso trascorse gli ultimi mesi della sua vita, una suite che ha accolto Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli e Lucio Dalla, che proprio in questa camera ha scritto la canzone “Caruso” dedicata al grande tenore.
A Massa Lubrense, nella penisola Sorrentina, partecipa il Ristorante Antico Francischiello 1909 che con
le sue preziose ceramiche e un panorama mozzafiato si affaccia direttamente in …paradiso! Testimone di
profumi, sapori e liquori fatti in casa delle trattorie d’inizio Novecento della costiera, ha conquistato con i
suoi piati Marcello Mastroianni, King Vidor, John Huston, Akira Kurosawa, Billy Wilder, Anthony Quinn,
Lina Wertmuller e Pavarotti.
Non poteva mancare Amalfi tra le città che partecipano alla giornata nazionale dei Locali Storici, con la
Pasticceria Pansa, incastonata nella piazzetta all’ombra del bellissimo Duomo, che tramanda da due
secoli la più verace tradizione dolciaria amalfitana delle zeppole S. Giuseppe, susamielli, roccocò,
casatielli dolci coi “diavolini”, mustacciuoli e sfogliatelle. Peccati di gola che catturarono Ibsen, Wagner e
Longfellow.
La Puglia da sempre è terra ricca di sapori tradizionali e ad Andria c’è la scoprire la Confetteria
Pasticceria Museo del Confetto Confetteria Mucci in una bella palazzina Liberty nel centro storico a
pochi passi dalla Cattedrale. Un’antica fabbrica sempre viva con i suoi straordinari confetti dal cuore di
mandorla, gli stessi forniti per le nozze di Umberto di Savoia con Maria José e i “tenerelli”. Infinite
dolcezze e un museo che racconta la storia lunga quattro generazioni per un luogo “storicamente
significativo” come decretato del Ministero della Cultura.
Ci sono i locali che furono scenari di storia patria, come il Gran Caffè Renzelli di Cosenza, in
Calabria, in questo locale furono decisi i moti cosentini del 1844 contro i Borbone, qui i gendarmi fecero
sostare i patrioti Attilio ed Emilio Bandiera per dar loro ristoro e da qui venivano inviati dolci e sorbetti
nelle carceri della città per alleviare la detenzione dei due fratelli e degli altri patrioti che morirono
fucilati nel Vallone di Rovito. E ancora qui i garibaldini, nel settembre del 1860, festeggiarono al punto da
danneggiare il locale. In questo cenacolo di ricordi illustri un evento culturale ripercorrerà la storia del
locale che oggi vanta sette generazioni della stessa stirpe.
L’isola della nobiltà, della bellezza e dell’arte, la Sicilia, si racconta attraverso alcuni dei suoi locali
storici più ricchi di storia e di eccellenze. Si parte da Palermo con il Ristorante Casa del Brodo dal
Dottore, soprannominata così per i camici bianchi usati dai proprietari. Durante un’epidemia a Palermo
all’inizio del 1900, gli avventori si accorsero del potere ricostituente di quell’ottimo brodo di carne, lo
stesso che la contessa Franca Tasca d’Almerita mandava a prendere per le minestre di palazzo. Il lesso
con patate ha conquistato Rod Steiger, Raf Vallone, Claudia Cardinale, Renata Tebaldi. A Palermo è
un’istituzione, e uno dei gioielli Liberty della città.
Con l’esclusivo semifreddo “Ali Pascià”, che ricorda come l’isola fu culturalmente segnata dalla cultura
araba, il Ristorante La Botte di Monreale presenta una cucina di classe, e racconta del cenacolo di artisti
e di personaggi che lo hanno frequentato, come: come Carla Fracci, Mario Del Monaco, Beniamino Gigli,
Renata Tebaldi e in questi anni, anche il segretario Onu Kofi Annan. È tra le più antiche gestioni di Sicilia.
Da Palermo a Catania con la Cioccolateria Caffetteria Fabbrica Finocchiaro, testimone Liberty delle
novecentesche fabbriche siciliane di caramelle, confetti pregiati, confetture, cioccolata e granite, è storia
della tradizione dolciaria dell’Isola. Conserva facciate, ampi spazi originali divisi da archi e colonne, alti
soffitti affrescati, arredi e cimeli. Inventore delle caramelle a sigaretta, tra i clienti illustri ha avuto lo
scrittore Di Maggio e lo storico Giarizzo.
Ricerca a cura di Chiara Baratti
Per info qui.