Ricordi delle tappe storiche e degli ospiti illustri dei più antichi ristoranti, hotel e pasticcerie cult d’Italia. Pionieri ormai classici, datati ma senza crisi d’età, i “Locali storici d’Italia” si ripresentano nella 43° edizione dell’omonima Guida, con la versione cartacea gratuita e quella tutta nuova in formato app, la guida si concentra quest’anno sul “gusto italiano”, con un itinerario da Nord a Sud dello Stivale tra i più longevi santuari del palato made in Italy.
I 215 Locali storici d’Italia rappresentano i più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie, tutelati e valorizzati da 43 anni dall’Associazione. Questi devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali, ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri. Con 35 Locali recensiti, il Veneto è la regione più rappresentata, seguita da Lombardia con 32, la Toscana con 28, il Piemonte con 22, la Liguria con 21 e la Campania con 20.
Baluardi dello stile e del gusto tricolore, i locali storici inseriti nella guida sono attivi mediamente da circa 180 anni: si va dalla Torta Paradiso firmata dal pavese Vigoni, medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale nel 1906, alla pastiera da record del Caffè Gambrinus di Napoli, dove la classica “tazzulella” di caffè lancia la sfida al Nord, raccolta ad ovest dal Caffè Al Bicerin di Torino, apprezzato da Alexandre Dumas, Giacomo Puccini, Friedrich Nietzsche e Italo Calvino, e ad est al Caffè Florian dalla miscela “Venezia 1720”, sospesa tra note di cacao e spezie orientali.
Sotto le stelle Michelin, brillano il ristorante “Le Petit Bellevue” del Bellevue Hotel di Cogne (AO), guidato dallo chef Fabio Iacovone (1 stella), e il “Ristorante Carignano” del Grand Hotel Sitea di Torino con lo chef Fabrizio Tesse e Marco Migliol (1 stella).
Piccoli e grandi locali in grado di ispirare gli ospiti nel lavoro e nello svago. Come Richard Wagner, che dal 1879 al 1883 frequentò il Caffè Lavena a Venezia meditando e scrivendo, ispirato dalla vista veneziana su Piazza San Marco e Palazzo Ducale. Qui ultimò il duetto d’amore del secondo atto di Tristano e Isotta e lavorò al Parsifal. Ispirato anche Giosuè Carducci, che all’Albergo alla Posta di Caprile (Belluno) finalmente nel 1886 terminò la celebre poesia Davanti a San Guido. E ancora il ristorante Albergaccio a Sant’Andrea in Percussina (Firenze), dove tra una partita a carte con l’oste e il mugnaio l’esiliato Niccolò Machiavelli scrisse Il Principe, o il tavolino fisso di Giorgio de Chirico al Caffè Greco di Roma. Per chiudere, arte e cinema anche a Firenze, con le risse tra i futuristi Marinetti e Soffici al Gran Caffè Giubbe Rosse, e con Franco Zeffirelli e Richard Burton accompagnato da Elizabeth Taylor, che si trovavano ogni sera al Ristorante Sabatini nel tragico novembre 1966, impegnati con la Rai al documentario post alluvione Per Firenze.
Testi a cura di Francesca Salza. Immagine di apertura: Grande Albergo Ausonia e Hungaria Lido di Venezia.