19 Ottobre 2021

La Firenze che non ti aspetti: i segreti della “Bella” d’Italia

Casi di presunta stregoneria, il Diavolo del Giambologna e il mistero celeste di Palazzo Vecchio: i posti antichi che si svelano solo a occhi attenti.

19 Ottobre 2021

La Firenze che non ti aspetti: i segreti della “Bella” d’Italia

Casi di presunta stregoneria, il Diavolo del Giambologna e il mistero celeste di Palazzo Vecchio: i posti antichi che si svelano solo a occhi attenti.

19 Ottobre 2021

La Firenze che non ti aspetti: i segreti della “Bella” d’Italia

Casi di presunta stregoneria, il Diavolo del Giambologna e il mistero celeste di Palazzo Vecchio: i posti antichi che si svelano solo a occhi attenti.

Chi ha già avuto occasione di soggiornare a Firenze non nutre dubbi sul fatto che il capoluogo toscano racchiuda le testimonianze più brillanti dell’arte italiana. Un museo a cielo aperto nel cuore della penisola. Anche se, ad essere onesti, la grande ricchezza in termini di attrazioni rende Firenze, al pari di Roma e di altre celebri mete italiane, una località che meriterebbe visite ripetute nel tempo. Lasciato il mare ai mesi più caldi, l’autunno si propone come la stagione ideale per chi desidera fare il pieno di cultura. Ma esistono dei “misteri” relativi alla “Bella” che gran parte dei turisti ignora. Nelle prossime righe, in particolare, si parlerà di:

  • Elementi insoliti nella Basilica di Santa Maria Novella
  • Il volto nascosto nel Perseo di Benvenuto Cellini
  • Il Diavolo del Giambologna e i segreti di Palazzo Vecchio
  • La testa di “Berta”

Gli strumenti scientifici della Basilica di Santa Maria Novella

La facciata marmorea della struttura rappresenta uno degli esempi più fulgidi dell’architettura rinascimentale fiorentina, distinguendosi anche per alcune tracce gotiche. Ma poco conosciuti sono gli strumenti scientifici sulle estremità della costruzione, ossia l’armilla equinoziale e il quadrante astronomico. A chiedere di inserirli nella facciata fu Ignazio Danti, Vescovo dedito all’astronomia e alla cartografia. Proprio ai suoi studi è riconducibile la riforma del calendario giuliano, con la nascita di quello gregoriano. Sorprendente è l’evento destinato a ripetersi ogni anno durante l’equinozio di primavera e del solstizio d’inverno. In tali occasioni, dopo aver attraversato due fori, situati rispettivamente su rosone e facciata, i raggi del sole vanno a proiettare l’immagine dell’astro sul pavimento, indicando il Mezzogiorno. Quale mistero è celato, invece, dietro al Perseo di Benvenuto Cellini? La statua, nota per la mano del protagonista tesa a reggere la testa di Medusa, costituisce in realtà una scultura “doppia”. Cosa significa? Che, in realtà, nasconde una seconda opera. Per rendersene conto un turista dovrebbe salire nella Loggia dei Lanzi, aggirare la statua e dirigere lo sguardo verso la parte posteriore del Perseo. All’altezza della nuca, i muscoli a rilievo disegnano il volto dello stesso Cellini nell’atto di produrre una smorfia.

Il Diavolo del Giambologna e il mistero celeste di Palazzo Vecchio

Raggiunta Firenze in treno, perché non dedicare qualche minuto ad ammirare Palazzo Vecchietti? Guardando in alto, e superando lo stemma della famiglia Vecchietti, apparirà una scultura bronzea, cui è stato attribuito il nome di “Diavoletto Portabandiera”. Quest’opera del Giambologna è nata come testimonianza di un evento miracoloso. Nello specifico, si racconta che San Pietro Martire, intento a predicare alla folla, fu costretto a sedare con il segno della croce un cavallo imbizzarrito. Pare che l’equino, dal mantello nero, fosse il diavolo pronto a scagliarsi contro la folla stessa. Gli appassionati di ufologia non potranno perdere il mistero presente a Palazzo Vecchio. Al suo interno, esattamente nella Camera d’Ercole, si trova una natività divenuta famosa per la supposta apparizione di un disco ovale all’orizzonte.

La testa di Berta: un caso di stregoneria?

Giunti al cospetto della Chiesa di Santa Maria Maggiore, spostandosi sul marciapiede alla parte opposta, si può scorgere tra le pietre della parte alta della facciata laterale una testa. Non si tratta di una testa qualsiasi, ma della riproduzione marmorea di una figura conosciuta come “Berta”. Diverse sono le leggende che la vedono protagonista. La più accreditata indica come la testa sia comparsa nel 1327, anno in cui l’astrologo Cecco d’Ascoli venne condannato al rogo per stregoneria. Prima di morire si dice che strinse un patto con il diavolo: qualsiasi persona avesse placato la sua sete con dell’acqua, sarebbe stato posto in salvo. Una certa Berta si rifiutò di farlo; un piacere negato che indusse l’astrologo a lanciarle contro una maledizione, pietrificando la testa della malcapitata nel punto esatto in cui sporgeva dalla finestra.

Come accade per la maggior parte delle città d’arte, per quanto tempo si abbia a disposizione, occorre fare una selezione di cosa vedere a Firenze. Oltre alle destinazioni imprescindibili, a mostre e musei, i più curiosi non dovrebbero lasciarsi sfuggire almeno una delle attrazioni indicate nelle precedenti righe.

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