L’incontro a Napoli tra due degli artisti più tipici e rappresentativi dei due continenti (Warhol e Joseph Beuys) ha creato un’unione tra il pop americano e il concettuale europeo, tanto che entrambi sono in seguito ritornati spesso a Napoli, e Andy Warhol in quei primi anni Ottanta produsse alcune opere notevoli ispirate proprio alla città. Una delle più emozionanti è la serie «Vesuvius», che è una rivisitazione “pop” di uno dei simboli più noti di Napoli.
E’ grazie all’amore per l’arte contemporanea che, il Romeo, ha da sempre cercato di portare all’interno dell’Ex Palazzo Lauro, , le opere più iconiche legate alla città e non poteva mancare Vesuvius!
“E’ davvero emozionante ammirare quest’opera all’interno del Romeo. Vesuvius entra a far parte di una collezione che nasce per i nostri ospiti. Al Romeo le opere d’arte vivono con gli ospiti, sono a loro disposizione e rendono il loro tempo davvero esclusivo” afferma Elena Bruno, Direttore Sales & Marketing della Romeo Alberghi.
Per guidare tutti gli ospiti nel mondo della cucina gourmet, lo Chef Bianco ha creato oggi nuovi piatti, dedicati alla democrazia, cioè al rispetto delle esigenze e dell’utilizzo completo della materia prima.
Ragù 9850, la Rana Pescatrice: coda, fegato, guancia, Assoluto diGambero 2.0, Risotto il Mare a Milano, sono alcuni degli iconici piatti che incarnano il suo DNA. Il Ragù, un must-have della tradizione italiana e napoletana, incarna la sua personale minuziosa ricerca, tanto da diventare vegetariano, senza perdere 1 grammo del sapore originale di questo sugo di carne.
“Sono i piccoli dettagli che scindo da ogni sapore e da cui inizio una ricerca profonda di ogni elemento che compone il sapore di un ingrediente” afferma lo Chef Salvatore Bianco. Il segreto è questo, cercare nel mondo i sapori che, assemblati sapientemente, ricercano quello originale, pensato per chi non può o ha deciso di non mangiare alcuni ingredienti, come, nel caso del ragù, la carne.
E 9850, infine, non è solo un numero ma la distanza che unisce Napoli a Tokyo.
Ogni creazione dello Chef esalta la materia prima, tanto da sezionare ogni suo elemento e riproporlo come piatto; è la Rana Pescatrice, che viene servita in due portate e offre l’elaborazione di ogni sua parte, dalla coda alla guancia, affinchè ogni elemento sia rispettato e valorizzato.
Le tecniche di lavorazione scelte vogliono preservare le caratteristiche organolettiche delle materie prime locali rispettandone così il gusto e i valori nutrizionali, siano queste tipiche della cucina italiana o rintracciabili in quelle straniere.
E con ogni grande Chef non può mancare un Sommelier in grado di abbinare ad ogni elemento la scelta del vino migliore, è Mario Vitiello, che seleziona le quasi 6000 etichette del Romeo e per iniziare, accoglie gli ospiti con un caldo brodo al vermut, la sua sorpresa personale per preparare i palati.
il Comandante, infine, si veste di nuovo per la Primavera: i tavoli si spogliano delle tovaglie e, nudi, diventano un’opera d’arte, firmata da Sergio Fermariello. Sagome stilizzate di pesci e uomini compongono l’opera, come se galleggiassero in mare. Sergio Fermariello vede la costellazione delle figure sulla superficie dell’acqua come rappresentazione degli antenati che vengono dal mare, portando fertilità e nuova vita.
I 13 tavoli de il Comandante del Romeo diventano una installazione, che testimonia la ricerca formale del valore del segno come archetipo. Fermariello ha tratto inspirazione dai frammenti di un vaso rinvenuto a Ischia, in cui si narra la storia del naufragio dei compagni di Ulisse ed esprime con questa opera il potenziale taumaturgico dell’arte, dall’antichità ai nostri giorni.
Luci soffuse e incredibili vetrate, tutto è studiato per lasciare spazio alle creazioni dello Chef e al panorama: il Vesuvio, la baia e il porto.