Tra i caruggi genovesi, intendiamoci, non è che splende pulizia e aria di rinnovamento. Quell’atmosfera sinistra e di tensione culturale tipica dei luoghi di incontro resta vivace anche nella Genova del 2018. Ma l’aria di questi tempi è davvero diversa, complice un’ondata di turismo di cui l’Italia sta beneficiando da un paio d’estati a questa parte.
E l’antica repubblica marinara italiana (che nel 1100 regnava tra i traffici internazionali e batteva moneta) ritrova lo splendore anche grazie al rinnovato interesse culturale. C’è una mostra di Picasso (al Palazzo Ducale fino al 6 maggio) e ci sono i palazzi dei Rolli patrimonio dell’Unesco. Si tratta di un gruppo di palazzi nobiliari nel cuore del centro storico che degrada sul porto, che al tempo dell’antica Repubblica ospitavano le personalità in visita alla città. Si chiamano dei Rolli perché tra le liste (rolli) degli alloggi pubblici erano sorteggiati per dare ospitalità. E hanno mantenuto questa funzione fino al tempo del Grand Tour per tutto l’800, tanto che oggi sono in ottimo stato e ricchi di arredi preziosi.
Il 19 e 20 maggio 2018 torna la manifestazione Rolli Days che ne celebra l’apertura straordinaria continua. Poi si ripeterà a ottobre.
Abbiamo visitato il Palazzo Rosso, il Palazzo Bianco e il Palazzo Doria-Tursi. In tutto, i palazzi genovesi inseriti nel patrimonio Unesco dal 2006 sono 42. Per questo meritano una visita dedicata.
Dato l’intricato tessuto urbano dei caruggi, questi palazzi sovente rivelano giardini sopraelevati, scale nascoste e cortili sospesi con viste mozzafiato su tutto il golfo ligure.
Secondo la targa posta in via Garibaldi a memoria dell’inclusione nel patrimonio Unesco “la bellezza di questi palazzi esprime una singolare identità sociale ed economica che inaugura l’architettura urbana di età moderna in Europa”.
Capita anche di imbattersi in location esclusive, come The Cook, il famoso ristorante di recente apertura dello chef star Ivan Ricchebono, all’interno del Palazzo Branca Doria, nel centro della città, con la sala da pranzo in un salone affrescato nel 1618 da Bernardo Strozzi.
Il palazzo è del 1200 con rifacimenti esterni visibili databili tra il 1400-500 ed è ancora più affascinante perché tuttora “vissuto”. Come del resto tutta l’area genovese che vedete nelle nostre foto, che alterna scrigni culturali di assoluta importanza a zone più proibite che da secoli compongono il mosaico ammaliante della città della Lanterna.
Su VisitGenoa le info per il festifal del mare (10-12 maggio) con riferimenti alle mostre, tra cui una di dipinti sul mar ligure provenienti da collezioni private genovesi, che si inaugura il 10 maggio al Galata Museo del Mare.