Quattro volte a settimana c’è un aereo Air Senegal che da Milano Malpesa porta a Dakar, la capitale dello stato africano. Un collegamento in rilancio che ci fa scoprire l’unicità di questo giovane paese (indipendente dal 1960) che nell’estate 2022 diventerà il primo paese africano a ospitare le Olimpiadi (sono quelle dei giovani).
Visto che ci sono i collegamenti (www.flyairsenegal.com/), scopriamone le caratteristiche.

Dakar ha una vasta diversità culturale, con i suoi siti storici e naturali dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: i paesaggi culturali di Bassari, Fula e Bedik (dal 2012), l’isola di Gorée (in foto, dichiarata patrimonio dal 1978), l’isola di Saint-Louis (2000), il delta del Saloum (2011).
Poi ci sono i suoi autentici villaggi di pescatori, i suoi mercati dove regna la vivacità e la sua frenetica vita notturna che unisce autenticità e modernità. Situata lungo la costa atlantica, la città dispone di numerose spiagge per un momento di relax e piacere.
A pochi chilometri da Dakar, l‘isola di Gorée è un luogo ricco di storia: un gran numero di schiavi veniva spedito nelle Americhe da questo porto. Luogo della memoria, l’isola di Gorée ospita numerosi musei, senza contare le case colorate che i turisti scoprono passeggiando nei vicoli dell’isola.
Alto 52 metri (più alto della Statua della Libertà), il Monumento al Rinascimento africano (in francese Monument de la Renaissance africaine) si trova su una delle colline di Mamelles. Offre viste mozzafiato sulla baia della penisola di Dakar ed è rivolto simbolicamente verso l’Atlantico. La statua è stata progettata dall’architetto senegalese Pierre Goudiaby Atepa su un’idea del presidente Abdoulaye Wad ed è stata inaugurata nel 2010.
La Casamance è un’appendice meridionale del Senegal che condivide poche affinità culturali con il resto del paese e per questo è stata sede di movimenti indipendentisti. Bagnata dalle acque atlantiche è abitata dai Diola, noti per il loro atteggiamento rilassato e amichevole. Con la fine della guerra civile nel 2004 il turismo ha subito una significativa ripresa dalla firma dell’accordo di pace ed è ora sede di Cap Skirring, uno dei resort più famosi del territorio.
Il Senegal è conosciuto come il paese dello Spirito Teranga. Spesso descritta come una miscela di ospitalità, rispetto, comunità e solidarietà, la teranga è in realtà molto più di un insieme di valori. Vuol dire “ospitalità” in lingua wolof, significa molto di più: rispetto, comunità, solidarietà e condivisione.
Usato per evocare calore, cordialità e altruismo, guida lo stile di vita senegalese e viene instillato in ogni generazione in tenera età. Secondo Pierre Thiam, il celebre chef senegalese che ha chiamato il suo ristorante di Harlem Teranga, è “il valore più importante” nella cultura senegalese, e tutto si riduce a “il modo in cui tratti l’ospite”.