Dimenticatevi solo birra e cozze. L’amore per il cibo e il sapore è nel sangue dei fiamminghi, i belgi che vivono a nord di Brussel e che sono il vero cuore d’Europa. A poche ore da Londra, Amsterdam, Parigi e le metropoli tedesche. Hanno il mare, città d’arte, una pianura incontaminata e ben 6 città d’arte: Anversa, Bruges, Brussel, Gent, Leuven e Mechelen. In più, tutti i comfort e il progresso di una nazione civile in pieno boom.
E ora scopriamo che anche il gusto fa parte della bella vita fiamminga. Nelle Fiandre ci sono elementi food ben riconoscibili: patatine fritte, birra e cioccolata, ma c’è molto altro da scoprire. Emergono piccoli microbirrifici, i giovani chef stanno innovando in cucina con le ultime “ratio” eco-friendly sperimentando ingredienti locali. I cioccolatieri stanno ridefinendo la classica pralina e lo street food sta prendendo il sopravvento nelle strade, complice un’orgogliosa riscoperta delle tradizioni perdute.
Competenza e know-how vengono tramandati da genitore a figlio. Una giovane generazione creativa sta vivendo una nuova vita e così si contano 97 ristoranti con stelle Michelin, con una delle densità più elevate al mondo di ristoranti di alta classe. Quindi, chiunque voglia mangiare al più alto livello nelle Fiandre non avrà difficoltà.

I GRANDI – Per oltre 30 anni lo chef Peter Goossens è stato il capostipite della gastronomia fiamminga con il suo ristorante con tre stelle Michelin Hof van Cleve. Si trova nel countryside belga ed è al top del mondo con altri nomi grandi della cucina mondiale. Si tratta di uno dei luoghi più raffinati della nazione e ha come enfasi l’utilizzo di prodotti locali come bandiera per l’esportazione della cucina di questa regione nel mondo.
In Belgio sono successe delle cose negli ultimi anni che hanno portato in avanti la società e le abitudini dei locals. Più di 10 anni fa Gert De Mangeleer e il suo socio, il sommelier Joachim Boudens, hanno dato il via al ristorante Hertog Jan, nella cittadina pittoresca di Zedelgem, non lontano da Bruges. Oggi hanno tre stelle Michelin e un’intera fattoria da cui attingere prodotti e sapori.

Questi cuochi usano solo prodotti del territorio e cucinano piatti creativi ma senza orpelli con un focus sulla sostenibilità e ciclicità degli ingredienti. Questa nuova generazione di creativi in cucina è anche molto giovane: i suoi top chef hanno non più di 35 anni.
