Quando ci accoglie il direttore operativo Giovanni Ciccone, all’hotel Le Sirenuse è una giornata radiosa. Siamo a metà ottobre, eppure l’autunno in costiera amalfitana è davvero un Paradiso. Anche in questo non sempre facile 2020, qui sembra essersi fermato il tempo. Nella villa patrizia settecentesca affacciata sullo strapiombo più celebrato della Campania, si sono avvicendati poeti e capi di stato, rockstar e facoltosi jet-setter internazionali. Lo stesso Ciccone, allontanatosi lavorativamente per qualche anno, non ha resistito ed è tornato. Anche per la carriera, qui, ritornare è un toccasana.
Succede perché in tutta la costiera amalfitana, e soprattutto a Positano, presente e passato si incontrano in un raro crocevia di sensazioni autentiche ‘local’ e cosmopolite allo stesso tempo. La residenza estiva dei Sersale, la famiglia che nel 900 ha guidato questa dimora da luogo privato ad accogliente boutique hotel internazionale, è disegnata per offrire soggiorni memorabili nei sontuosi ambienti a personaggi illustri, attori, scrittori, artisti. Oggi si è ampliata fino a offrire 58 camere, pur mantenendo, inalterato, l’allure di lussuosa dimora privata. Nel corso degli anni la struttura si è estesa anche ad altri spazi per soddisfare la clientela esigente da tutto il mondo e, dopo il rientro dall’estero di Franco Sersale, negli anni ’90, ha subito un’importante ristrutturazione, che ha compreso anche un restyling della terrazza della piscina e del ristorante La Sponda.
A prendere in mano le redini dell’hotel, dal 1994, Antonio Sersale, figlio di Franco, a cui è dedicato il celebre Franco’s Bar a picco sulla baia di Positano, che dopo studi a Losanna e un imprinting lavorativo che lo ha portato in alcune delle strutture alberghiere più prestigiose al mondo, rientra a Positano per infondere ulteriore linfa all’albergo di famiglia, divenendone direttore nel 1999.
Antonio si deve l’allure romantica del Ristorante La Sponda, illuminato di sera da 400 candele, un’idea del padre Franco Sersale. Qui la sala è un vero palcoscenico, dove con grazia e affabilità si muove lo staff che presenta i piatti creativi realizzati dall’Executive Chef Gennaro Russo.
Ci sono poi altri due bar della proprietà, l’Aldo’s Cocktail Bar & Seafood Grill, che si divide su due splendide terrazze dai tavolini maiolicati circondati da lussureggianti piante, e il Bar e Ristorante a bordo piscina.
Nata nel 2000, Le Sirenuse Spa è stata disegnata dell’architetto milanese Gae Aulenti e rappresenta un ambiente intimo ma strutturato, che garantisce il benessere degli ospiti. Il progetto, che presenta materiali come marmo bianco, vetro, acciaio, peva e legno di teak, si discosta dallo stile moresco dell’albergo e definisce lo spazio in modo moderno ed essenziale. Il centro comprende due cabine massaggio, una Spa Suite dove vengono effettuati trattamenti di coppia, una sauna svedese, un bagno turco di granito rosa, una stanza del ghiaccio con un sistema di riattivazione circolare tramite cascate di acqua fredda e ghiaccio appunto, una palestra grande e luminosa, attrezzata con macchine TechnoGym, pesi, mats per lo stretching e lo yoga, due macchinari Megaformer e una sala relax dove possono accedervi dalle 2 alle 4 persone. Nell’ampia scelta a disposizione dei clienti, Le Sirenuse Signature Massage è un massaggio operato da sdraiati su cuscini d’acqua; l’utilizzo di olii aromatizzati al limone ricorda la Costiera Amalfitana. Un suggestivo trait d’union tra l’armosfera ovattata degli interni e la natura open-air circostante.
All’hotel Le Sirenuse le camere, dalle pareti bianche e dai soffitti a volta, sono arricchite da una pavimentazione di piastrelle fatte a mano tipica dell’artigianato della Costiera Amalfitana, suite e junior suite che si affacciano sulla baia o sulla suggestiva “piramide di case” del paese e che riportano a un fascino glamour senza tempo.
ART PROJECT – Da un neon d’artista che titola in cima a una sala “Don’t Worry”, segno della spensieratezza che ispira questo luogo magico, è nato il nuovo concetto del Don’t Worry Bar alle Sirenuse. Adagiato in uno dei salotti della casa che la famiglia Sersale ha trasformato in albergo nel 1951, questo angolo intimo è stato ridisegnato dal designer di interni Annalisa Bellettati Ducrot con un nuovo nome che rende omaggio all’opera della collezione Sirenuse Art Projects che pende dal suo elegante soffitto: il neon Don’t Worry dell’artista britannico Martin Creed.
Ad Antonio si devono gli interventi di grandi artisti contemporanei, da Martin Creed, che ha realizzato il neon a colori per il salotto, a Stanley Withney, dal losangelino Alex Israel che ha creato un murales ad hoc, a Rita Ackermann, fino al graffito del Franco’s Bar dello svedese Karl Holmqvist. Una crescente collezione di opere d’arte, che nel 2014 ha dato vita al Sirenuse Art Projects. “Ho pensato che avrei voluto fare qualcosa che coinvolgesse anche la mia generazione, ma non mi andava semplicemente di comprare delle opere d’arte – spiega Antonio Sersale – così abbiamo deciso, assieme alla curatrice, di selezionare alcuni artisti contemporanei a cui com-missionare opere dopo aver soggiornato a Le Sirenuse, così da esserne ispirati”.
Fotoservizio per The Way Magazine: MrShuffle.