Archeologia e funzionalità moderna possono andare d’accordo. Dopo 10 anni lunghi anni di sconvolgimento e attesa, con automobilisti e pedoni costretti ad avventurose gincane tra silos e svettanti strutture di supporto ad un cantiere operoso, il 1 aprile Roma ha vissuto quello che si pensava essere un “pesce d’aprile” che si è invece rivelato un magnifico regalo: l’open day della stazione-museo della Linea C della metropolitana, fermata San Giovanni.
Questa linea, che attraversa vaste aree della periferia urbana mettendole in collegamento diretto col centro storico, ha portato alla luce importanti e preziosi reperti archeologici.
Migliaia di cittadini romani scettici ed increduli insieme a turisti attoniti, in una splendida giornata primaverile, hanno preferito addentrarsi nelle viscere della terra, per oltre 20 metri di profondità, per godere dello spettacolo costituito da reperti archeologici e da ritrovamenti unici nell’insolito contesto di una modernissima stazione metropolitana.
Gli scavi hanno portato al ritrovamento di testimonianze della presenza umana e della storia della città su una superficie complessiva di quasi 3.000 metri quadrati. Indagare questo sito complesso e pluristratificato su un’area così vasta ha permesso di approfondire la conoscenza della storia di questa zona di Roma, che viene raccontata ai visitatori con video, pannelli e teche che “ricostruiscono” le vicende storiche dell’area e le trasformazioni del paesaggio nel corso dei secoli fino ai livelli geologici più profondi databili al Pleistocene, quando l’uomo ancora non abitava questa area e dove oggi viaggiano i modernissimi treni driverless, ovvero guidati e controllati a distanza in maniera automatica.
Il viaggiatore grazie a questa luminosa ed elegante stazione vivrà un vero e proprio viaggio nella storia, che può essere compiuto, indifferentemente, dalla banchina sotterranea dei treni alla superficie e viceversa, risalendo o scendendo attraverso il tempo: non una tradizionale esposizione museale di reperti, ma un viaggio tra passato e presente. Ma è solo l’inizio di un lungo percorso: la stazione San Giovanni, prossima al centro storico da cui la separano le Mura dell’imperatore Aureliano (III sec. d.C), è la prima delle stazioni che saranno realizzate nel centro storico di Roma. Un nuovo modo di progettare le stazione della metropolitana pensate come spazi da vivere e con una loro identità, in cui i risultati dei lavori archeologici vengono posti all’attenzione del pubblico nel luogo stesso delle scoperte.
Quando tutta l’opera sarà finita Roma potrà vantarsi di una rete metropolitana tra le più moderne a livello europeo che, come a Parigi o Londra, metterà in comunicazione tra di loro le tre linee metro, A-B-C, ed una linea delle ferrovie regionali, FR1, abbattendo i tempi di spostamento nella metropoli e diminuendo l’uso dei mezzi di superficie a tutto vantaggio dell’ambiente e della qualità di vita nella città.
Questa inaugurazione farà vivere ai romani con più speranza e positività i restanti anni di lavori in attesa di poter visitare l’antica caserma romana di oltre trenta vani rinvenuta nella stazione Amba Aradam e tutto quello che verrà rivelato dagli scavi della stazione Fori Imperiali, nella zona archeologica patrimonio dell’UNESCO, che renderanno questa linea metropolitana unica al mondo.