15 Maggio 2020

A Cerea, Verona, un museo sulle arti del Mobile

Fondazione Morelato cura l'esposizione, Ugo La Pietra l'allestimento architettonico. Le meraviglie settecentesche e il giardino da ammirare.

15 Maggio 2020

A Cerea, Verona, un museo sulle arti del Mobile

Fondazione Morelato cura l'esposizione, Ugo La Pietra l'allestimento architettonico. Le meraviglie settecentesche e il giardino da ammirare.

15 Maggio 2020

A Cerea, Verona, un museo sulle arti del Mobile

Fondazione Morelato cura l'esposizione, Ugo La Pietra l'allestimento architettonico. Le meraviglie settecentesche e il giardino da ammirare.

Villa Dionisi a Cerea (provincia di Verona) è una meravigliosa dimora palladiana sede del MAAM (Museo delle Arti Applicate nel Mobile) della FONDAZIONE ALDO MORELATO. Il sito è uno dei principali visitabili (su prenotazione) nel circuito “Dimore d’epoca” in Italia. E sicuramente merita la nostra attenzione al termine del lockdown.

La Fondazione Aldo Morelato ha istituito presso la sue sede di Villa Dionisi a Cerea un interessante Museo delle Arti Applicate nel Mobile Contemporaneo (MAAM) sotto la direzione dell’architetto Ugo La Pietra, il cui allestimento è curato dall’architetto Sophia Los.
Villa Dionisi si presenta al pubblico come una particolarissima realtà di “museo nel museo”, in cui i preziosi mobili dal design contemporaneo ospitati nelle sale diventano piccole opere d’arte contenute nell’involucro di una grande opera d’arte, l’elegante villa settecentesca.

Villa Dionisi è un’elegante dimora settecentesca, mirabile nelle sue linee, elegante nella struttura, testimonianza di una vita passata, pervenuta fino a noi attraverso il mutare del tempo e degli eventi. La scelta della nobile famiglia Dionisi di erigere a Cerea la villa di famiglia, fu suggerita dalla necessità di esercitare un diretto controllo sulle loro terre messe a coltura e nel contempo avere l’opportunità di accogliere i numerosi ospiti in una cornice agreste ed al contempo elegante. Ci pensò in particolare il marchese Gabriele (1719-1808), figura di spicco nella società illuminata della Verona del Settecento.

Storicamente, tra tutte le strutture indispensabili per una villa degna di questo nome, un posto di rilievo era occupato dal giardino. Luogo di “delizie”, ma anche biglietto da visita del padrone di casa, esso era considerato come un naturale prolungamento della facciata del palazzo. Oggi il parco ospita alberi secolari e scorci di verde incantevoli che ben si adattano a fare da sfondo a buffet, brunch, e cerimonie civili sfruttando il piccolo e delizioso gazebo immerso nel verde.

Spicca nel verde del parco la barchessa di Villa Dionisi, edificio tipico dell’architettura delle ville venete, anticamente adibita alla rimessa di attrezzature agricole, stalle o scorte alimentari, è stata recentemente ristrutturata valorizzandone l’originale struttura porticata ad alte arcate a tutto sesto. Questo edificio all’aperto, con il suo meraviglioso prato verde antistante, è il luogo perfetto per organizzare buffet, brunch pomeridiani, aperitivi di benvenuto, open bar oppure ricercati pranzi all’aperto. È possibile, grazie all’acustica favorevole, anche allestire una zona musicale dopo i ricevimenti.

Una visita alla sede museale di Villa Dionisi consente quindi al pubblico di immergersi in questa doppia situazione: è possibile effettuare un percorso storico nella villa, ricca di affreschi che rievocano le glorie passate della famiglia Dionisi, e nella realtà contemporanea, costituita da una preziosa collezione di mobili d’arte dal design di altissima qualità, di proprietà della Fondazione Aldo Morelato. Le opere esposte sono modelli sperimentali, quindi pezzi unici di design contemporaneo applicato al mobile d’arte. I prototipi realizzati documentano oltre vent’anni di ricerca (a partire dal 1982) e di sperimentazione tecnica nell’uso dei materiali e si riallacciano stilisticamente e nella tecnica esecutiva alla plurisecolare tradizione produttiva della zona, nonché al mobile storico del Novecento con recuperi e rimandi all’Art Decò, al Razionalismo e al Liberty.

I pezzi esposti sono accompagnati dai relativi disegni di progetto, alcuni dei quali portano la firma dei designer di maggior spicco sul mercato del mobile d’arte: Colognese, Castellini, Cordero, De Lucchi, De Muro, Garofano, La Pietra, Lo Porto, Mancini, Mollino, Pozzallo, Raggi, Riva, Rizzato, Salerno, Salvatori, Ulrich, Venosta e molti altri. Le opere sono idealmente suddivise in 5 categorie di studio: Edizioni, Riedizioni, Citazioni, Allusioni e I Più Piccoli. La collezione si arricchisce ogni anno di nuove opere ideate dai vincitori del Concorso Internazionale sull’Arte Applicata nel Mobile indetto dalla Fondazione. Tutti i pezzi esposti al MAAM possono essere realizzati e commercializzati dall’azienda Morelato.

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