Un film sull’anormalità come codice di vita sorprendente e spumeggiante. Si Chiama ITA I Tipici Anormali e non è un caso se l’acronimo richiama “italiani”, visto che la commedia è una quintessenza dell’italianità di oggi. Un viaggio accidentato verso San Polo D’Enza, in provincia di Reggio Emilia, che fa scoprire la follia sana dei personaggi vivaci e corali che sono protagonisti del film. Lo spiccato, preciso e caotico contemporaneamente, senso del colore innato di Federico Angi, torna sul grande schermo con un film Neoirrealista, commedia dell’assurdo che, mostrando episodi di bullismo, diviene un trattato sull’accettazione delle diversità di ogni genere. C’è anche “The Mistery of ITA”, mockumentary noir sulla realizzazione dell’opera quasi colossal, prima annunciata. Per ora il giovane team indipendente che lo ha realizzato ha diffuso il trailer. Si aspetta lo sblocco postà-Covid per far uscire il film nella sua interezza.
Già dal primo trailer possiamo scorgere i 200 partecipanti che, come vuole la neonata avanguardia cinematografica neoirrealista, provengono letteralmente da mezzo mondo partendo però dalla nostra sempre glamour Milano.
Nel cast milanese ci sono differenti interpreti come: Monica Pariante nota doppiatrice di Whoopi Goldberg, Enrico Ravano, Alessandro Davoli, Nadia Barbuto e tra gli altri sono due gli attori di teatro e cinema indipendente che si sono fatti notare, parliamo di Gianfranco Barili e Ambra Chiara Falcone, interpreti rispettivamente di personaggi partenopei come Nonno Tiberio e la cugina Alexandra Maria. Gianfranco Barili è un volto noto sulla scena del cinema indie ma non solo, perché ha preso parte anche ad alcuni spot e videoclip nazionali con ruoli di rilievo. Grazie al suo simpatico carisma è riuscito ad ottenere la parte di questo nonno italo-spagnolo nel film di Angi, caratterizzandolo con delle parole prese in prestito dalle lingue romanze.
Nell’ottica di un progetto lungo ed indipendente come quello di Angi, tutti hanno collaborato anche al di fuori del proprio ruolo attoriale e così in un set Barili è stato assistente di scena e Ciakkista per i piccoli attori Maria Andrea Cesari ed Ermes Albanese che lo vedevano come il proprio nonno.
Per quanto riguarda la Falcone, il suo è un personaggio decisamente più particolare, contraddistinto da uno spiccato accento russo e degli abiti a metà tra la moda Tailandese e le origini sovietiche.

Nel film infatti le costumiste Marialuisa Angi (ideatrice/ co-realizzatrice & disegnatrice dei bozzetti) & Miriam Genco (Sarta & Realizzatrice dei costumi) hanno lanciato una nuova moda: lo Steamcinema Style riparte dai tipici capi Steampunk spostandoli in ambito meta-cinematografico, miscelando il d’essai delle polveri da Nickelodeon mono sala ad un futurismo franco/americano con il tocco di artisticità personale di Marialuisa Angi e l’utilizzo che essa in quanto artista, fa anche nei suoi quadri della plastica come materiale di riciclo.
Nel film Miriam Genco se l’è dovuta vedere con la realizzaione di gonne a ruota, borsette dalle cuciture d’oro e anche tasche porta piantine, semprer rigorsamente in PVC. Il tutto accompagnato da pellicole, Juta, lattine, cannucce, ottiche,
sceneggiature, spartiti, foto, microfoni, cavi, tasti e altre meccaniche interne alle MDP. Come potete capire nella linea creativa Angi&Genco non uno spillo era casualmente fuori posto. Ci sono altre sfaccettature della nostra Milano nucleari alla pellicola come, donne colte di mondo con uno spiccato senso della moda che si rifanno alla nonna paterna di Angi (Maria Guato) e naturalmente il tratto pittorico della scenografa milanese, Dolores Puthod, che risente dei grandi maestri settecenteschi fra i differenti quadri presenti nei due film come le danzatrici di flamenco, i tori goyeschi, le deposizioni o I Mercanti dei Sogni. I toni cromatici delle tele apparentemente lucide e spettrali sono le terre di Siena aranciate, il celeste e l’ocra degli orizzonti multietnici fino ad arrivare al sovrano degli intrattenitori,
il re oltre l’arcobaleno: “Arlecchino” muta affibbiata infatti al bergamasco interprete di Mickey Michelangelo, il cantante Matteo Poletti in arte Green.

Una messa in scena ‘“straniante’”, che rivela anche il personaggio milanese SantaSeveso. presente nelle opere di Angi come interprete di se stessa e tramite la sua arte fatta di polimeri, sculture e mille colori che sposano quelli di Angi in una metamorfosi innovativa e suggestiva.
Dopo aver ospitato i casting nel proprio Atelier, SantaSeveso, ha omaggiato con la sua arte le inquadrature di Angi: “Ho creduto fortemente nel talento di Federico dalla prima volta che l’ho visto. E gli auguro che se lui lo vorrà questa sia solo la prima di future collaborazioni” sono le dichiarazioni di SantaSeveso, sul quale il regista ha concluso: “Uno dei dogmi, presenti nel Neoirrealismo, manifesto nato proprio a Milano con dei compagni di corso all’università IULM, recita l’importanza della simbiosi perfetta tra professionisti ed esordienti per spettacolarizzare, come sempre dovrebbe fare il cinema indi, le specialità di ognuno dietro e davanti alla MDP. Questo è ciò che spero scorgerete nella loro
speciale varietà e anche nei loro limiti, all’interno di queste prime opere Neoirrealiste”.