Aprile 2020, durante il primo lockdown, Rosangela Rossi, conosciuta come Pinky (Soresina, 1969) animatrice della longeva estensione notturna della vita culturale milanese presso gli accoglienti spazi del Club Plastic, avvia un nuovo progetto libero dalle restrizioni imposte dal periodo e maggiormente connesso alle esigenze del nostro tempo: sostenibilità, riciclo, desiderio di evasione e quindi desiderio di scoperta.
La visione inaspettata delle sgangherate biciclette materne, trascurata e abbandonata in un vecchio scantinato, fa emergere alla mente di Pinky memorie affettive, aneddoti legati al suo passato utilizzo; e di li a poco il desiderio di ripristinarla per rivivere con lei nuove esperienze, futuri ricordi.
Da questi presupposti prende forma il progetto Adèss Pedala, che in primis restituisce nuovo fulgore alla Bianchi materna, ripulita e ridipinta in vibrante viola ciclamino e profondo verde bosco, per poi conquistare le dimensioni di un’officina attrezzata e curata da Gianni Cattaneo, Daniele Colombo, Corrado Parodi, Ilaria Rossi e Giovanni Torrani.
Il primo laboratorio nella primavera del 2020, è spontaneamente il cortile dell’abitazione della imprenditrice creativa in zona Piazzale Lodi: luogo poco attrezzato, ma soleggiato, dove Pinky stessa conduce i primi esperimenti amatoriali grazie anche alla collaborazione dei vicini di casa; dopo la Bianchi rinascono anche due Grazielle restituite in stile full decoupage con fumetti tratti da Diabolik l’una e da Paperino, L’Ariete d’Argento, l’altra.
Successivamente il progetto si aggiudica un logo disegnato da Nicola Guiducci e una poetica e pratica distintiva: Adèss Pedala rianima biciclette offrendo loro una seconda possibilità di vita e di circolazione.
Sempre e comunque vintage, le biciclette vengono ricercate con cura in vari contesti e ambienti: scovate in magazzini, riesumate da cortili dismessi, da depositi di periferia o da rimesse di abitazioni illustri. Pinky non le sceglie a caso; adotta comunque un criterio generoso, inclusivo. Le trasformazioni possono essere significative o minime: ripristinare la funzio- nalità più un colpo di cipria o teletrasportarle verso un’imprevedibile configurazione estetica.
A questo punto iniziano anche le collaborazioni; varie e variegate, con amici e conoscenti, artisti
e creativi chiamati a interpretare le logiche del progetto e a corrispondere con le proprie personali visioni e letture. Entusiastiche le risposte da parte di molti, tra cui Barbara Crimella, Matteo Domenichetti, Duty Gorn, Daniele Innamorato, Antonio Marras, Uros Mihic, Fabio Novembre, Gianluca Quaglia, Arte Vetraia, Max Villani e ancora Nicola Guiducci.
Lungo il crinale di Pizzofreddo, scoscesa frazione di Santa Maria della Versa nell’Oltre Po Pavese, l’animatrice dell’iniziativa si imbatte in Milovan Farronato, critico e curatore d’arte contemporanea che durante il periodo della pandemia ripiega verso le campagne a cui appartiene, abbandonando
la stanca capitale inglese. Il critico inizia ad immaginare altre applicazioni più scultoree e concettuali del progetto e coinvolge nuovi artisti. Nascono quindi le opere di Thomas Berra, Sergio Breviario, Giulio Delvé e Alek O.
Grazie alla collaborazione con Terrazza Martini, Rossi Print, Bar Studios e grazie al sostegno di Red Bull Italia, il progetto verrà presentato a Milano con una serata in compagnia della scrittrice e stand-up comedian Giada Biaggi in un’inedita azione performativa e l’artista e maestro di marionette Vlad Scolari in compagnia animata di un ospite a sorpresa.

Cioccolato di Ernst Knam sbarca a Sanremo
Anche quest’anno il cioccolato torna protagonista a Sanremo con ERNST KNAM! “L’anno scorso per il Festival di Sanremo ho creato