Nel corso di una giornata le attività di vita quotidiana coinvolgono attivamente ogni essere umano. L’essere impegnati in attività importanti per la nostra vita dona la possibilità di influire sulla salute fisica, mentale, sull’ambiente sociale e fisico. I caregiver, coloro che offrono cure, sono protagonisti cruciali di queste attività. Ma quale disciplina accademica presenta evidenze scientifiche mediche che studiano le attività, l’adattabilità delle persone per permettere la partecipazione alla vita? La disciplina accademica Scienza dell’Occupazione basata su Evidence Based Practice (EPB) analizza il comportamento occupazionale umano e attraverso la professione della Terapia Occupazionale (profilo professionale D.M. 17 gennaio 1997 ) ne esplica la parte attuativa. I professionisti della Terapia Occupazionale (operatori sanitari in possesso del diploma universitario abilitante che operano nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con disordini fisici, psichici, disabilità temporanea o permanente) utilizzano nella pratica professionale le occupazioni umane come piano d’intervento, le quali riflettono valori culturali, strutturano l’esistenza delle persone, soddisfano i bisogni personali per favorire la partecipazione sociale.
La formazione dei terapisti occupazionali è affidata al corso di laurea triennale con l’obiettivo di creare competenze nell’ambito della scienza dell’occupazione per promuovere salute e benessere in tutte le persone di ogni fascia d’età con limitazioni nella partecipazione alle attività di vita quotidiana.
In data 8 giugno 2024 si terrà, presso l’aula della sede didattica della Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, IRCCS S. Maria Nascente, a Milano, il convegno intitolato “Vivere la malattia dalla parte del Caregiver, coinvolgimento e supporto nel percorso di cura. Il contributo della Terapia Occupazionale” organizzato dall’’Albo Professionale dei terapisti occupazionali dell’Ordine TSRM-PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio in stretta collaborazione con il Corso di Laurea in Terapia Occupazionale dell’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi.
Secondo una stima ISTAT (2022) in Italia i caregiver famigliari sono più di 7 milioni. Sono persone impegnate attivamente nel prendersi cura, giorno dopo giorno, di un famigliare malato, anziano e/o con disabilità permanente o temporanea. Sebbene si sia portati a pensare che la maggior parte di loro siano persone con età superiore ai 50 anni, il che è sostanzialmente vero, è fondamentale non sottovalutare una nuova realtà emergente di giovani adulti e adulti giovani che sono impegnati in questa condizione sacrificando parte della propria vita lavorativa e sociale.
L’impegno costante nel prendersi cura di un famigliare produce una condizione di “deprivazione occupazionale” (stato in cui una persona può trovarsi impossibilitata a svolgere ciò che è significativo e necessario nella sua vita: lavorare, studiare, divertirsi ecc.) che può avere un impatto negativo sul senso di identità e di auto efficacia perché impegnata nell’aiuto del famigliare. L’obiettivo della terapia occupazionale è quello di comprendere e rispondere ai bisogni espressi dai caregiver.