Quando un appartamento ha una metratura ridotta, come nel caso dei bilocali, scegliere gli arredi giusti diventa fondamentale. Esistono infatti soluzioni che consentono di ottimizzare al massimo lo spazio a disposizione, riducendo gli ingombri e consentendo di ottenere vani extra in cui riporre le proprie cose. Per quanto riguarda nello specifico la camera, il letto contenitore rappresenta una soluzione davvero interessante, che offre notevoli vantaggi e non a caso è sempre più diffusa. A scegliere questa particolare tipologia di letto, sia in versione singola che matrimoniale, sono anche coloro che non hanno grandi problemi di spazio in casa.
Vediamo però nel dettaglio quali sono le caratteristiche del letto contenitore e in che modo sfruttare al meglio lo spazio in un bilocale grazie a questa soluzione.
Letto contenitore: cos’è e come funziona
Il letto contenitore si distingue dagli altri per via di una caratteristica che lo rende particolarmente comodo. Al di sotto delle doghe o della rete, infatti, è presente in questa particolare tipologia di letto un vero e proprio vano, che si può utilizzare per riporre lenzuola, biancheria e via dicendo. È dunque evidente, già da questa breve premessa, che il letto contenitore rappresenta una soluzione salva spazio ideale per coloro che vivono in appartamenti di piccola metratura e che dunque non hanno la possibilità di acquistare grandi guardaroba ed altri armadi.
È bene precisare però che esistono vari tipi di letto contenitore, che si distinguono principalmente per via del sistema di alzata. Prima dell’acquisto è dunque importante valutare con attenzione quale sia l’opzione migliore per le proprie esigenze.
Letto contenitore: come sceglierlo per arredare un bilocale
Come abbiamo appena accennato, per scegliere la tipologia di letto contenitore più adatta conviene tenere in considerazione le caratteristiche del proprio appartamento. In quanto allo spazio a disposizione all’interno del vano, non cambia nulla tra l’alzata verticale e quella orizzontale. Bisogna tuttavia considerare che si tratta di due sistemi di apertura differenti e che in alcuni casi specifici l’uno potrebbe rivelarsi di certo più pratico rispetto all’altro.
Letto contenitore ad alzata verticale
Il letto contenitore ad alzata verticale è quello più diffuso e prevede un sistema che consente di accedere al vano semplicemente alzando la parte inferiore della struttura. Non si fa alcuna fatica, in quanto è presente una molla che facilita di gran lunga l’apertura (e anche la chiusura) del letto. È importante considerare però che questa tipologia potrebbe non rivelarsi la soluzione ottimale per i bilocali collocati in mansarda o per quelle camere da letto che si trovano su di un soppalco. In questi casi infatti il soffitto è spesso molto basso e sarebbe meglio optare per un letto contenitore con alzata orizzontale.
Letto contenitore ad alzata orizzontale
Il letto contenitore ad alzata orizzontale invece non è indicato per quelle camere da letto di metratura davvero molto ridotta. L’apertura del vano infatti in questo caso implica un certo ingombro intorno al letto, che potrebbe rappresentare un problema negli spazi molto ristretti. Meglio dunque optare, in tal caso, per quello ad alzata verticale.