Nata a San Paolo di Brasile, di origine tedesca, nel 1989, Mona Kuhn si è trasferita negli Stati Uniti e ha conseguito la laurea presso la Ohio State University, prima di proseguire gli studi presso il San Francisco Art Institute. Ad oggi studia in modo indipendente presso il Getty Research Institute di Los Angeles e improvvisa lezioni alla UCLA e all’Art Center College of Design di Pasadena.
Fin dalla prima foto si nota nel suo stile un particolare che percorrerà tutta la sua carriera. Esplora il contesto artistico figurativo, lavorando sulla figura umana e sulle connessioni che essa vuole creare tra spirito e solidarietà. Considerata come leader nel mondo figurativo, le sue opere sviluppano relazioni strette con i soggetti, realizzando immagini di notevole intimità e molto personali; l’uso di strategie visive giocose rivela scorci nella psiche espressa attraverso la forma umana, reinterpretando infine il nudo nel canone dell’arte contemporanea. Creano un idea di persone che si sentono a proprio agio nel loro corpo nudo contestualizzato con l’ambiente.
Le foto del libro “Mona Kuhn: Works”, il primo che riprende tutta la sua carriera, giocano con la traslucenza a mirano ad esplorare la connessione tra soggetto e ambiente. L’idea che traspare è una sensazione di comfort ed intelligenza mentre mettono in discussione il ruolo della fotografia stessa. Mona Kuhn: Works, prodotta dalla londinese Little Black Gallery, è un volume essenziale per chiunque abbia un interesse per la forma umana nell’arte contemporanea. La sua nuova collezione, raccolta in un unico volume, viene pubblicata da Thames & Hudson, editori londinesi che lavorano nei mondi di architettura, design e arte visiva. La pubblicazione presenta opere comprendenti di tutta la carriera di Kuhn, inclusi lavori inediti, e presenterà la sua estetica distinta a un pubblico ampio e popolare. Accompagnato da testi penetranti di Rebecca Morse, curatrice del dipartimento di fotografia di Wallis Annenberg presso LACMA; Chris Littlewood, curatore e scrittore di fotografia indipendente; Darius Himes e Simon Baker rispettivamente capo del dipartimento fotografico e direttore della Maison Européenne de la Photographie a Parigi e da un’intervista con Elizabeth Avedon, al lettore vengono forniti approfondimenti inestimabili sul processo creativo di Kuhn e sui modi in cui lavora con i suoi soggetti e le sue impostazioni, riesce a creare la firma visiva delle sue immagini.
Una vera icona del mondo della fotografia, il lavoro di Mona Kuhn si trova in collezioni private e pubbliche in tutto il mondo, tra cui il J. Paul Getty Museum, il Los Angeles County Museum of Art, il The Hammer Museum, il Perez Art Museum Miami, il Museum of Fine Arts, Houston e il Kiyosato Museum in Giappone. Il lavoro di Kuhn ha raggiunto i principali musei del mondo, citiamo il Museo del Louvre e Le Bal a Parigi; La Whitechapel Gallery e la Royal Academy of Arts di Londra; Musée de l’Elysée in Svizzera; il Leopold Museum di Vienna Austria; ma hanno raggiunto anche musei come The Polygon Gallery di Vancouver in Canada, Taipei Fine Arts Museum di Taiwan e Australian Centre for Photography.
Testo a cura di Luca D’Agostino