Mike Sponza ha iniziato la sua carriera nel 1997 come vero bluesman italiano.”Blues for the Sixties” è il primo brano che ha anticipato il nuovo disco del musicista innamorato degli anni 60 che ha lavorato molto anche all’estero. Il disco completo si chiama proprio “Made in the Sixties”. (Video qui https://youtu.be/izuUYc2gL3M)
“Niente è stato simile fin da allora” canta nostalgico Mike e proprio lui riesce a portarci indietro con la musica (e finanche il lettering del suo video) in quell’epoca che anche se non si è vissuta, è l’unica che vale la pena sognare.
Mike è musicista che suona il blues guardando e sentendo profondamente quello che gli succede intorno, che respira i cambiamenti con la capacità innata di saper guardare al di là delle convenzioni e degli schemi. Chitarrista e cantante di talento, Sponza è riuscito a collezionare collaborazioni prestigiose in una carriera davvero ricca per un musicista italiano di blues.
Nell’album del 2016 “Ergo Sum”, prodotto negli Abbey Road Studios di Londra, Mike ha suonato con Dana Gillespie, dalla carriera artistica tanto lunga quanto prestigiosa ricordata in particolare per la sua interpretazione della Maddalena in Jesus Christ Superstar e la sua unione artistica e sentimentale con David Bowie (è di Dana la voce in Ziggy Stardust).
Inoltre è un artista poliedrico che si trova suo agio con la sua band, ma anche alla guida di un’orchestra sinfonica, che è di casa negli studi di Abbey Road (dove ha registrato già due album) e che raccoglie intorno a sé nomi illustri del rock-blues mondiale.”Un album dedicato agli anni ’60, una decade per me molto affascinante sotto molti profili e su cui c’è molto da dire. È anche il periodo in cui sono nato e da un po’ di tempo pensavo di realizzare un disco su quel decennio. 10 canzoni. Una per ogni anno.
10 storie ispirate da eventi, fatti, persone, culture, idee, che si intrecciano per guardare gli anni 60 in una duplice prospettiva: il lato glamour e swinging da un lato, il lato buio e problematico dall’altro. 10 anni controversi che hanno cambiato la cultura giovanile per sempre. Il tutto filtrato con linguaggi musicali diversi, dal rock al latin, dal pop all’acustico, dal soul al rock’n’roll“.