C’è una certa audacia e sfida nel modo di postare sui social media di Michelangelo Vood. L’artista lucano da anni famoso nel circuito indie milanese, non fa mistero della sua doppia vita. E addirittura di recente ha pubblicato un divertente video sul suo Instagram dove si chiede “cosa pensano i miei alunni della musica del loro professore?”.
Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, ora sono usciti per Carosello Records due pezzi molto interessanti, “Due Morsi” e “Scemo”, a firma di Michelangelo Vood.
Due morsi è una gradevole canzone sincera e liberatoria, dove Vood parla di promesse d’amore disattese e di come la vita a volte ci impone dei ripensamenti e aggiustamenti. Lui che in prima persona in questi anni di performance e scrittura non ha mai raggiunto compromessi ma è rimasto fedele alla sua idea di scrittura verace, è davvero esposto in prima persona qui.
Il brano è stato co-scritto da Michelangelo Vood, Dema (Fabio De Marco) e Gobbi (Giuseppe Gobbi), prodotto da Giordano Colombo con il contributo ai synth di Donato Di Trapani (già musicista per Colapesce Dimartino, Paolo Nutini e altri) e alle chitarre di Nicolò Carnesi.
“Scemo” è invece l’uscita più recente, una vera canzone dei tempi che viviamo con il video simpatico che richiama alla lunghe chat notturne dei ragazzi, luoghi virtuali cruciali, da dove nascono amori e drammi.
La metropoli e la sua vita, e i ricordi lontani delle realtà dell’infanzia, così come i piccoli disguidi esistenziali che si trova a fronteggiare la generazione dei trentenni, sono racchiusi nei temi affrontati dal primo album dell’artista appena uscito. Il titolo è perfettamente adatto a chi come lui vive la frenesia di questi anni con ironia e a volte distacco: “Non c’è più tempo”, 10 brani di scrittura esemplare e pop-rock mai aggressivo che fanno tornare la voglia di scoprire nuovi talenti.