Marino Niola è un antropologo della contemporaneità. In questi tempi di dibattiti web e televisivi, l’autorevolezza e la conoscenza stessa di un professionista di questo genere potrebbero risultare di difficile comprensione. E invece l’antropologia, la conoscenza dei comportamenti umani e della società, sono sempre più vitali per la comprensione del nostro mondo.
Come dimostrano gli interessanti volumi che Niola, che ha cattedra di Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, pubblica.
Il suo campo d’azione si sposta dalla cultura gastronomica all’analisi comportamentale. Di recente si è impegnato per la divulgazione della cultura del caffè espresso napoletano, un rito che è anche tradizione ma soprattutto candidato ad entrare a far parte della lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Per tutte le domeniche di dicembre alle 9.30 su Raio 3, l’antropologo ha condotto una serie di Uomini e profeti, dedicata ai santi più popolari. Si interessa del rapporto tra tradizione e mutamento culturale nelle società contemporanee, analizza la persistenza del mito nelle forme contaminate del mondo d’oggi
e le passioni, paure ed ansie nell’immaginario contemporaneo. Spesso scrive di processi della mondializzazione ed i localismi che ispirano i simboli e le mitologie del villaggio glocale. Interessanti due suoi contributi di questi anni: Andare per i luoghi della dieta mediterranea (coautore Elisabetta Moro), Il Mulino, Bologna, 2017, Diventare Don Giovanni. Un viaggio attraverso l’Europa sulle tracce del grande seduttore, Milano, Bompiani, 2019.