In principio fu il video con la coreografia danzata e la memorabile drum machine programmata da Del Palmer. “Running Up That Hill” di Kate Bush dal suo quinto album “Hounds of Love” conquistò il mondo nel 1985. Ma in America arrivò solo al numero 30. Questa settimana, tramite l’inclusione nella fiction “Stranger Things” andata in onda su Netflix su scala mondiale, la canzone ha avuto un ritorno di popolarità inaspettata. Ed è finita in top 5 in USA e Gran Bretagna (rispettivamente numero 4 e numero 1).
La storia di Kate Bush ci insegna che la regina del pop autoriale britannico è stata una delle figure più riservate del panorama internazionale della musica popolare. Se si esclude una serie di concerti nel 2014 sempre nella stessa hall, si è esibita pochissime volte e raramente ha concesso interviste.
Alla BBC Radio però stavolta non si è sottratta. “Come se il mondo fosse impazzito per questa canzone – ha detto in diretta nazionale – e mi fa piacere. Ringrazio tutti e soprattutto sono contenta che ci sia una nuova generazione di persone che riscopre il mio brano”.
Tre record sta stabilendo in questi giorni Kate Bush. A 63 anni ha superato Cher che con Believe nel 1999 a 52 anni aveva raggiunto il primo posto in Gran Bretagna, come artista più anziana a raggiungere la vetta delle charts. Ha superato gli Wham! che con “Last Christmas” uscito nel 1984 ci hanno messo 36 anni per raggiungere il numero 1 (agguantato nel 2021). La sua canzone ne ha impiegati 37. E per finire, in tutta la storia delle chart britanniche, oggi si può dire che Kate Bush è la cantante donna più anziana ad aver raggiunto la posizione numero uno. Un segno dei tempi, visto che le classifiche oggi vengono computate considerando gli stream digitali, su un catalogo evidentemente gigantesco che fa dagli anni della nascita del rock a metà Novecento fino a oggi.
La vittoria di “Running Up That Hill” su singoli contemporanei come quello di Harry Styles in Uk o Dranke un USA, è un cambio anche nella considerazione delle classifiche oggi. Il patrimonio musicale che si ha a disposizione senza supporto fisico è immenso e potenzialmente qualsiasi riscoperta dal passato è eleggibile per arrivare in vetta alle classifiche del mondo. Succede a Madonna con “Frozen” (1998) che torna di moda su TikTok. Succede a Kate Bush che si trova al centro di un rinnovato interesse senza un lavoro nuovo da promuovere per effetto dell’inclusione in una colonna sonora. Ed è anche la rivincita della musica “democratizzata” che piace a tutti, fuori dagli schemi dei passaggi radiofonici che in molti stati del mondo escludono canzoni di chi ha superato i temuti “anta”.