Ci mettono dentro di tutto, e di qualità, nel loro spettacolo dal vivo le Ebbanesis, il duo musicale che è l’ultima novità di Napoli. Perché, oltre che essere fucina di talenti vocali e strumentali, la capital del Sud Italia è anche faro della reinvenzione popolare di schemi già conosciuti. A Napoli si trita e rimacina il passato per sputarlo fuori come nuovo.
E le Ebbanesis, partite per gioco sul web, approdate seriamente su palcoscenici importanti, sono ora in tour con un gradevole recital dove alternano chitarre e voci e aneddoti spassosi. Grazie ad un incontro di lavoro oggi Viviana Cangiano (voce) e Serena Pisa (voce e chitarra) fanno divertire platee sempre più grandi con i classici riarrangiati nel loro spettacolo “Serenvivity” che fa il gioco di parole alla tanto in voga “Serendipity”, che vuol dire la fortuna di trovare cose belle (o l’amore?) per caso.
A divertire è il loro piglio spontaneo e retrò, a sorprendere sono anche le scelte che vanno dai classici del Novecento a “Ragione e Sentimento” di Maria Nazionale, col tipico pathos del mondo neomelodico, che però nel caso della Nazionale spesso confinava con sonorità da sud del mondo come il Fado portoghese. E se non è swing come vi diranno in giro, questa collezione di renditions partenopee è davvero molto piacevole e intensa, vigorosa miscellanea musicale cattura anche con le oscurità ripescate dalla tradizione popolare.
L’estate vi ha portato soddisfazioni?
Serena: Abbiamo portato in giro il nostro progetto e il nostro disco. Siamo anche in attesa di andare a Monaco, Mosca, San Pietroburgo e Arabia. Sicuramente abbiamo girato molto e più dell’anno scorso. Abbiamo un sacco di condivisioni sui social della Russia. Stanno provando a tradurre i nostri pezzi per capire che cosa significano. In Corsica abbiamo avuto un’accoglienza molto forte.
Come avete inziato?
Viviana: Ci conosciamo dal liceo. Poi avevamo lavorato assieme per alcuni progetti teatrali e siamo diventate amiche. Tra una pizza e l’altra, avevamo la stessa follia di fare delle cose. Poi l’anno scorso abbiamo deciso di pubblicare sui propri profili social delle riprese, senza nessuna pretesa. Abbiamo sempre ascoltato e cantato musica classica napoletana. Poi io mi sono spostata verso il pop e quando ci esibiamo facciamo un mix di repertorio.
E il nome, è vero che deriva dalla “parlesia” il linguaggio in codice dei musicisti napoletani?
S: Certo, e ‘bbane sono i soldi e sis vuol dire sorelle.
V: Andiamo d’accordo come sorelle, in effetti e se ci sono degli scontri sulle scalette da fare dal vivo, soprattutto, sono sempre molto costruttivi. Raro il litigio, molto spesso c’è complicità. Tempo fa abbiamo capito come deve essere la scaletta e quindi la seguiamo con le giuste variazioni.
Cavallo di battaglia?
V: La prima è stata “Reginella”, ma poi è stata “Ragione e sentimento” che ci ha dato la possibilità di emergere. Ancora è la più richiesta.
Cos’è la complicità?
S: Per noi arriva dalle voci. Avevo simpatia per la chitarra e quindi ci accompagnavamo con la chitarra all’inizio, non sono chitarrista. Ma l’unione delle voci, che è anche quello che più ci riconosce il nostro pubblico.
Progetti?
S: Io sono a teatro con Parenti Serpenti diretto da Luciano Melchionna con Lello Arena.
V: Io ho fatto Carmèn con la regia di Mario Martone, e adesso ho finito di girare un film con Nando Paone che uscirà a inizio 2019, si chiama “Ladri di Cardellini” e sono la co-protagonista.