Paolo Gubinelli è conosciuto essenzialmente come pittore, le sue raffinate “Carte” appena segnate o incise da geometriche costruzioni hanno fatto il giro del mondo. Parte dell’emersione del suo talento è data anche dall’affezionata dedizione che alcuni grandi storici dell’arte hanno tributato alla sua opera. L’artista toscano ha avuto il privilegio di lavorare con i più grandi del Novecento ed essere recensito da autentiche penne d’oro, come Lara Vinca Masini, pilastro per il mondo dell’arte contemporanea, critica d’arte e studiosa dei movimenti d’avanguardia.
Gubinelli, che nel suo studio fiorentino ancora produce arte, nel suo lungo e straordinario percorso artistico è stato anche grafico, pubblicitario, designer e progettista di architetture. Nato a Matelica (MC) nel 1945, oggi ricorda così l’amica Vinca Masini: ” Ho avuto una stretta amicizia e stima reciproca con una persona che non si legava agli altri se non ne riconosceva i meriti. Scrisse sulla mia opera, in un’occasione la pubblicazione avvenne in catalogo insieme a Bruno Munari per l’antologica organizzata nel 1987“.
Negli anni Settanta l’autrice scriveva di Gubinelli: “La componente grafico-architettonica è in Gubinelli continua ed essenziale, e dà al suo lavoro, che pure non manca di riferimenti alla filosofia astratta orientale (quelli che vengono, a mio avviso, a costituire una componente insostituibile nel lavoro degli artisti americani della “Nuova Astrazione”) una connotazione di carattere europeo, razionale, senza nulla detrarre alla poetica concentrazione di cui le sue carte si caricano sempre più; e maggiormente nella dilatazione attuale della dimensione dell’opera stessa, che sulla parete, diventa una sorta di “fuoco” ottico, che coinvolge lo spazio attorno e lo fa tutto vibrare e lo dilata – a differenza ad esempio, delle “carte” (i “Drawings which make themselves”) di Dorothea Rockburne, che “misurano” lo spazio attorno diventandone straordinari “moduli” poetico-razionali”.
Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura, moda, design e relazioni internazionali del Comune di Firenze ha annunciato la volontà di dedicare a Vinca Masini un convegno nazionale sui musei italiani appena finirà la pandemia. L’iniziativa sarà tesa a esaltare gli studi critici dell’autrice e storica dell’arte e il ruolo di primo piano come guida del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno, uno dei progetti più sperimentali dell’Italia degli anni Settanta con la prima Biennale d’Arte Contemporanea della città, curata insieme a Vittorio Fagone. ‘Umanesimo Disumanesimo nell’arte europea 1890/1980’, la manifestazione che organizzò nel 1980, Lara Vinca Masini invitò a Firenze artisti internazionali a realizzare interventi site-specific nello spazio urbano della città rinascimentale. Un evento di rottura che è ancora oggi considerato una pietra miliare nello sviluppo della cultura contemporanea italiana.
In apertura, riproduzione dell’opera:
Paolo Gubinelli, Segni per Ludwig van Beethoven intorno alla Sinfonia n.9 in re minore, incisioni, colori in polvere su carta, cm. 32×45, dicembre 2020
Il maestro dice : “Nella mia attività artistica la carta è stata fino ad oggi il mio unico mezzo espressivo […] sono passato alla carta trasparente (lucido da architetti) sempre incisa e piegata: o in fogli disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli – papiro con lievissime incisioni al limite della percezioni che si svolgono nell’ambiente”.