eSports: un fenomeno in continua ascesa
A causa delle diverse restrizioni subite nel 2020/21 abbiamo assistito all’esplosione di numerosi nuovi trend, in parte per le richieste esplicite dei governi e in parte per uno spontaneo adattamento delle persone che in poco tempo hanno dovuto reinventare molte delle loro abitudini quotidiane. Inoltre, mentre alcune di queste tendenze si sono ridotte o scomparse con la fine della pandemia, altre si sono consolidate nella nostra realtà post-covid. Tra i principali trend in ascesa, ricordiamo lo smart working, il turismo sostenibile e distante dagli affollati centri urbani e gli eSports, ovvero il gaming competitivo elettronico. Ma se di smart working e turismo si sente molto spesso parlare in Tv, degli eSports se ne parla ancora poco e quasi esclusivamente online, tanto che l’ignoranza sull’argomento è davvero ancora tanta.
Vediamo insieme quali sono i 5 migliori trend eSports di cui le Tv non parlano.
1) La crescita delle leghe private
Il gaming online, grazie all’opportunità di poter sfidare persone reali ma lontane fisicamente, ha fornito un chiaro esempio pratico della capacità degli uomini di sapersi auto-organizzare con successo se mossi da una passione e da una necessità condivisa. Ecco che negli eSports sono nate e si sono diffuse numerose leghe private che raccolgono giocatori da ogni parte d’Italia o addirittura da tutto il mondo. Sul blog di pronostici e notizie sportive di Terrybet Newsad esempio, si è parlato molto della Union Italia Gran Turismo, una lega nata dalla passione di Davide Cappellaccio e che oggi raccoglie 500 giocatori e ben 24 squadre suddivise in differenti categorie. Non si tratta dell’unico esempio virtuoso in Italia e soprattutto bisogna ammettere che le leghe si stanno diffondendo a macchia d’olio sia tra gli adulti, appassionati solitamente di calcio, motori e basket, ma anche tra i più giovani, spesso innamorati di videogiochi a carattere non sportivo, ma comunque classificati come eSports, quali ad esempio League of Legends, Fortnite e Dota.
2) La nascita delle leghe ufficiali
Le grandi società sportive non si sono di certo fermate a guardare ed hanno investito già parecchie risorse nel settore eSports, nonostante di questo se ne parli ancora poco sui canali tradizionali. In Formula 1 per esempio, la Ferrari è stata una delle prime scuderie a mettere sotto contratto un pilota eSports, mentre nel calcio, uno degli esempi più virtuosi è stato offerto dall’Udinese che ha addirittura costituito un’apposita E-academy. Ed è così che in pochissimi anni sono nati anche i primi campionati ufficiali, tra cui la e-Serie A Tim che ha visto il Benevento aggiudicarsi il primo titolo assoluto nella categoria Fifa nel 2021.
In America invece, sono state messe in palio anche delle borse di studio per i campioni eSports. Infine, esistono diversi campionati mondiali come ad esempio la League of Legends World Championship, i quali mettono in palio dei montepremi milionari.
3) La diffusione dei giocatori professionisti
Con la diffusione delle leghe e la crescita degli sponsor interessati ad ottenere maggiore visibilità onlinesoprattutto tra i teenagers, è nata una nuova categoria di lavoratori, quella dei pro gamer, ovvero videogiocatori professionisti acquistati da squadre ufficiali o team privati. D’altronde, i ricavi arrivano sia dagli sponsor che dai ricchi montepremi messi in palio nelle varie competizioni, ma esistono anche casi di giocatori che vengono regolarmente assunti con un vero e proprio contratto da dipendenti.
4) Una nuova categoria di influencer
I migliori gamer in circolazione rappresentano l’ultima frontiera degli influencer, in quanto riescono a creare delle community molto forti e soprattutto molto numerose, il tutto grazie alle dirette delle proprie sessioni di gaming e ai video tutorial in cui condividono le proprie skill e i propri consigli pratici. Tra i più famosi ricordiamo sicuramente Naska.
“Gli eSport sono il modo più democratico di accedere al mondo dei motori… Dopo anni di simulatori sono andato a provare la macchina da corsa vera, con 6 guide su una Fiat Panda alle spalle e giravo 2 secondi più lento dei professionisti”
Naska
5) Le Olimpiadi 2023
Le Olympic Esports Series 2023 debutteranno per la prima volta nella storia il prossimo giugno a Singapore, ma la selezione dei videogiochi ammessi ha dato il via ad una delle polemiche più accese del mondo sportivo dell’ultimo ventennio. Sono infatti numerosi gli interrogativi a cui gli esperti del settore dovranno rispondere: gli eSports possono essere considerati sport a tutti gli effetti? Se si, meritano davvero un posto nelle Olimpiadi? Quali videogiochi dovrebbero essere ammessi e quali esclusi? È giusto che le Olympic Esports Series vengano disputate ogni anno e non ogni quattro, come avviene invece per le Olimpiadi tradizionali?
Il dibattito è ancora aperto, ma il settore nel frattempo continua ad evolversi ad una grande velocità; spettatori e federazioni possono tranquillamente continuare a discuterne, ma intanto i gamers conquistano, grazie alla loro travolgente passione, fette sempre più ampie di audience e mercato.