La luce come tratto identitario della sua arte. Massimo Uberti, bresciano, protagonista l’anno scorso della BienNoLo a Milano, torna nel quartiere di NoLo con un esposizione che prevede luce. Si chiama #lostandfound e vede l’artista alle prese con la casa, come corpo. Un’installazione che si vede lungo il Naviglio di NoLo, l’amatissima Martesana, sul cui lato in mattoni visibile dalla passeggiata pedonale spunta la scritta “Lost”.
Nel Modulor Le Courbusier ci ricorda come ‘’prendere possesso dello Spazio è il primo atto degli esseri viventi, degli uomini, delle bestie, delle piante e delle nuvole, manifestazione di equilibrio e di durata. La prima prova di esistenza è quella di occupare lo spazio.’’ La relazione fra il dentro e il fuori è parte del nostro essere, ma è solo plasmando il mondo che possiamo esprimere veramente ciò che siamo.
#lostandfound è un progetto che racconta lo spazio del dentro e del fuori; il valore dello spazio è fondamentale nella relazione fra il sé e l’altro.
Due opere: un neon esterno e una pietra d’oro collocata nel giardino di Villa Singer, come in una duplicità, come in un dialogo, come è da sempre il cammino della nostra storia individuale e collettiva.
Marco Arosio ha invitato Rossana Ciocca ad immaginare un progetto d’arte pubblica nello spazio di confine fra Villa Singer e il naviglio Martesana.
Il bisnonno di Marco Arosio, Arturo Monti, spinto da una passione congenita per l’arte, volle trovare un luogo per la sua unica figlia pittrice in cui potesse lavorare en plein air. Così nel 1934 comprò questa vecchia casa costruita alla fine dell’ottocento da un eccentrico signore austriaco, tal Karl Singer, come sua residenza e laboratorio per distillare profumi ed essenze.
En plein air è uno “spazio amato“.
A partire da fine Maggio 2020 fino alla fine dell’estate il neon #lost di Massimo Uberti sarà visibile a tutti dal muro di Villa Singer, a Milano, mentre Lost and found-La pietra d’oro, nascosta en plein air, ognuno di noi dovrà cercarla nel proprio paesaggio interiore.
Si ringrazia Rossana Ciocca cultural manager e art advisor.