MEET Digital Culture Center – il primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura digitale in Italia, nato a Milano, in Porta Venezia, con il supporto di Fondazione Cariplo e fondato da Maria Grazia Mattei –presenta Living in the (Un)real di Hsin-Chien Huang, prima personale in Italia del rinomato new media artist taiwanese che vanta una formazione nei settori di gaming, design e arte, nonché collaborazioni nel campo dell’innovazione e del digitale con artisti del calibro di Laurie Anderson e Jean-Michel Jarre.
Un’esposizione a cura di Julie Walsh che si inserisce perfettamente nella missione di MEET, da sempre impegnato ad aprire dialoghi continui con diversi Paesi e realtà globali, costruendo – grazie al digitale – ponti tra le varie culture, offrendo spiragli su nuove prospettive e mantenendo viva la conversazione con il mondo.
Per il suo processo creativo Hsin-Chien Huang si ispira alle fonti più svariate: dall’intelligenza artificiale e dalla raccolta di big data al buddismo e alle influenze popolari di Taipei, fino alla storia. Partendo da qui, questo percorso esperienziale composto da cinque tra opere in VR, video e installazioni interattive offre una riflessione sul forte impatto della tecnologia nella nostra vita quotidiana, con particolare attenzione ai temi della sorveglianza, della privacy e al futuro distopico che ci attende, che Huang affronta portando con sé anche elementi della sua cultura taiwanese, intrisa di una visione più armoniosa tra natura e benessere umano.
«Siamo particolarmente orgogliosi del ritorno a MEET di Hsin-Chien Huang con questa sua prima personale milanese, a un anno dalla sua lectio a Meet the Media Guru (09 novembre 2023) e dopo aver curato la collettiva “Blossoming: The Tech-Art in Formosa” che mette in luce i progressi innovativi di Taiwan nell’integrazione tra arte e digital», sottolineaMaria Grazia Mattei, presidente di MEET. «Il percorso artistico e culturale di Huang è intrinsecamente legato a una ricerca e a una riflessione profonde su contenuti e valori, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su questioni urgenti e attuali. Attraverso nuovi linguaggi espressivi e una visione contemporanea ma profondamente connessa alle tradizioni del suo Paese, Huang cerca di dare voce anche a tematiche sociali troppo spesso inascoltate: l’arte, in questo contesto, diventa uno strumento potente per stimolare il dialogo, sollecitare una presa di coscienza collettiva e, soprattutto, per generare consapevolezza. Tutto ciò è in perfetta sintonia con la missione di MEET, che lavora attivamente con artisti e innovatori per indagare i meccanismi di visione cognitiva e sensibilizzare il pubblico su queste dinamiche, esplorandole attraverso una poetica che non è solo artistica e creativa, ma anche profondamente esperienziale. L’arte digitale, infatti, è strettamente legata a questioni sociali e culturali, ed è proprio questo legame che vogliamo mettere al centro delle nostre riflessioni».
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