Ci voleva un vestito sonoro intimo e minimale per l’artista indipendente salentina Francesca Pichierri che parla in una serie di uscite discografiche di una storia molto intensa e personale. Il suo toccante secondo singolo, “Il Nemico Dentro” è la prosecuzione narrativa del duro percorso di
sua madre con il cancro ovarico. La cantautrice guida gli ascoltatori attraverso nuovi paesaggi emotivi e nuove riflessioni.“Il Nemico Dentro” è il secondo di otto singoli che saranno pubblicati nel corso del 2024 e del 2025, culminando con l’uscita del concept album “Cellule Stronze” nel 2025. Con un titolo deliberatamente provocatorio, l’album esplora non solo le sfide fisiche e psicologiche del cancro, ma anche le dinamiche sociali che ne derivano.
“Il Nemico Dentro” arriva dopo l’acclamato debutto “Gelo”, che racconta il momento gelido di scoperta della malattia, ha guadagnato ampi consensi sia in Italia che all’estero per la sua potenza emotiva e narrazione cinematografica.
“Gelo” è stato anche selezionato per la campagna ufficiale della Giornata Mondiale dei Tumori
Ginecologici.
Francesca Pichierri ha composto e registrato “Il Nemico Dentro” nella sua cameretta, per poi finalizzare il brano presso il Ciabot Music Production a Carignano insieme al musicista e produttore Stefano Iuso, con cui ha anche co-arrangiato e co-prodotto la canzone.
“Il Nemico Dentro” scava più a fondo nelle ripercussioni emotive di una diagnosi di cancro,
esplorando quei momenti solitari e privati in cui ci si confronta con la mortalità e la fragilità del
corpo. La canzone affronta domande esistenziali e riflette sulle lotte interiori comuni a tutti noi.
Conosciamo Pichierri per la sua audace sperimentazione musicale, sempre guidata dalle
emozioni che intende esprimere. L’influenza di artisti come Yebba, Florence + The Machine e London Grammar è evidente nei vocali potenti e nei ricchi arrangiamenti. Pichierri usa la sua voce per trasmettere una vulnerabilità intensa, spostandosi senza sforzo tra note basse e risonanti e note altissime, le quali portano con sé tutto il peso del dolore. L’arrangiamento crea un paesaggio sonoro suggestivo, che riflette il conflitto interiore descritto nel testo.
Man mano che la canzone si sviluppa, la riflessione silenziosa si trasforma in un turbinio
emotivo. Cosa succede dopo la morte? Si fanno strada pensieri su ciò che rimane di noi, sulla
memoria e sull’impronta che lasciamo, accompagnate dalla paura di perdere tutto.
Pichierri ricorre alla metafora comune della guerra e della battaglia associate al cancro per
metterle in discussione. “Volevo catturare quel momento di quiete, ma al contempo
intensamente emotivo, in cui ti ritrovi a riflettere da solo, nell’ombra, sperando che nessuno
possa vederti e sentirti,” spiega Pichierri. “È un’esplosione di emozioni—una collisione violenta
di paura, senso di tradimento, rabbia e tristezza quando ti soffermi a pensare che il tuo corpo, di
cui ti sei sempre fidato, si sta rivoltando contro di te. Ma c’è anche grande confusione- il tuo
corpo è sempre e comunque parte di te. Stai davvero lottando contro di lui? Affrontare il cancro
è davvero una guerra che combattiamo contro noi stessi? Queste sono alcune delle domande
che io e mia mamma ci siamo poste spesso, mentre cercavamo di navigare insieme la
complessa relazione tra corpo, malattia e identità”.