Allo Spazio Lavit di Varese apre la mostra personale di Mauro Pipani Eterea, un insieme di lavori dell’artista realizzati negli ultimi due anni.
Dal 29 aprile al 20 maggio 2017 (con incontro con l’artista il 6 maggio) si vedranno iinstallazioni, disegni, le latte in una narrazione site-specific nella quale prendono forma sia lavori noti dell’artista, che ulteriori appositamente realizzati per la galleria. Mauro Pipani, che vive e lavora tra Verona e Cesena, presenta una mappatura del paesaggio segnata e attraversata da stratificazioni di garze e carte usate, di colori sporchi diafani nei quali il quotidiano viene magistralmente ridisegnato, per diventare altro. Eterea è uno spazio mentale estetico, riportato sulla tela, nel quale possiamo intravvedere e sentire il diramarsi di nuovi racconti.
Curata da Camilla Boemio, l‘esposzione “espande un sottile romanticismo non nostalgico sempre sul confine dell’abbandono, nel quale si alternano atmosfere immaginifiche a trasposizioni del sublime”, dice la curatrice. Nel periodo della mostra verrà presentato, anche, il libro d’arte dal titolo “Al porto del paese c’era un pesce grigio” (Edizioni GaEle), composto da trentasette copie firmate che contengono ognuna un opera di 25×30 cm con un testo di Francesca Battistini ed una presentazione di Maria Elena Danelli.
Mauro Pipani ha esordito nel 1972 con il collettivo “la Comune” gruppo di giovani artisti diretto da Dario Fo. Nel 1975 è stato fra i fondatori, all’interno dell’Accademia di Belle Arti, del collettivo artistico di Via delle bisce assieme a Leonardo Cemak, gruppo di giovani artisti che, nella varietà dei linguaggi individuali, è unito dalla volontà di fare arte socialmente impegnata. Attualmente è docente di tecniche pittoriche alla Accademia di Belle Arti di Verona.
Nella foto d’apertura: particolare di Quadreria.