Nell’era digitale in cui viviamo, i deepfake rappresentano una delle minacce più insidiose alla veridicità e all’autenticità delle informazioni che circolano online, specialmente sui social network. I deepfake sono video o immagini digitali manipolati con l’uso di intelligenza artificiale per creare la falsa impressione che una persona faccia o dica qualcosa che in realtà non ha mai fatto o detto. Questa tecnologia è diventata sempre più sofisticata, al punto che i video deepfake possono sembrare molto realistici, rendendo difficile per l’osservatore medio distinguere tra ciò che è vero e ciò che è falso.
Chiunque abbia un accesso decente a risorse di calcolo e a software specializzati può creare deepfake. Questi strumenti, una volta alla portata solo di studi cinematografici o di ricerca avanzata, sono ora disponibili a chiunque grazie alla rapida evoluzione delle tecnologie digitali. Questa democratizzazione della tecnologia deepfake ha aperto la strada a un’infinità di usi potenziali, sia positivi, sia negativi.
Purtroppo, i deepfake sono spesso utilizzati per generare disinformazione online, specialmente sui social network come TikTok o Instagram, complice il fatto che questi social si basano molto su video e immagini, il modo più rapido per condividere contenuti sui social. Uno studio del 2020 condotto dalla Cornell University ha scoperto che il 49% di tutte le campagne di disinformazione su Internet utilizza una qualche forma di deepfake. Queste falsificazioni possono essere usate per diffamare personaggi pubblici, influenzare le elezioni, o persino per creare falsi video di istruzioni che ingannano le persone a compiere azioni pericolose o illegali. Questo livello di disinformazione, amplificato dal vasto raggio di diffusione dei social network, rappresenta una seria minaccia alla nostra società.
La viralità dei deepfake sui social
Infatti, la natura divisiva dei contenuti deepfake li rende particolarmente adatti a diventare virali sui social network. I video deepfake tendono a generare molti commenti, condivisioni e altre interazioni da parte degli utenti, che a loro volta alimentano gli algoritmi delle piattaforme di social media. Questi algoritmi tendono a promuovere contenuti che generano interazioni, perciò più un video deepfake viene condiviso e commentato, più viene esposto a un pubblico ampio. Questo ciclo autoalimentante può far sì che un video deepfake raggiunga milioni di persone in un lasso di tempo molto breve, diffondendo così disinformazione a una scala senza precedenti.
I deepfake possono essere creati per generare false notizie su questioni politiche, sociali e anche su celebrità. Ad esempio, potrebbero essere usate per far dire a un politico cose che non ha mai detto, per creare scandali o polemiche inesistenti o per diffamare una persona famosa, come dimostra l’articolo di approfondimento di ExpressVPN sui deepfake. Il problema è che stanno diventando sempre più difficili da riconoscere. Con l’avanzare della tecnologia, i video deepfake stanno diventando sempre più sofisticati e realistici, e possono ingannare persino gli esperti.
Nonostante le sfide, ci sono alcuni suggerimenti che possono aiutare a riconoscere un video deepfake. Ad esempio, si possono cercare anomalie nei movimenti del volto o degli occhi, errori di illuminazione o di prospettiva, o segni di incongruenza nel parlato o nel linguaggio del corpo. È anche importante mantenere uno spirito critico e verificare le fonti di informazione prima di condividerle. Infine, bisognerebbe fare affidamento su piattaforme di fact-checking e usare strumenti di rilevamento delle deepfake quando disponibili. Ricordate, nell’era dell’informazione, la consapevolezza e l’educazione sono le nostre migliori difese contro la disinformazione.
Come difendersi dalla disinformazione online
In un’epoca in cui la disinformazione e le fake news sono all’ordine del giorno, è fondamentale imparare a difendersi. Il primo passo per contrastare la diffusione di notizie false e ingannevoli è la verifica. Prima di condividere qualsiasi contenuto, è importante fare una doppia verifica per assicurarsi della sua autenticità. I servizi di fact-checking, disponibili su numerosi siti web, rappresentano strumenti preziosi in questa attività. Questi servizi analizzano e verificano le notizie, aiutandoci a distinguere tra ciò che è vero e ciò che non lo è.
Un’altra precauzione da adottare riguarda la ricezione di contenuti e notizie sui social network tramite messaggi diretti, storie che sono state ripostate, o canali in applicazioni come Telegram. In questi contesti, è importante essere particolarmente cauti, poiché questi canali possono essere usati per diffondere disinformazione a un pubblico vasto e non controllato. Ricordate, non tutto ciò che si vede o si riceve sui social network è necessariamente vero.
Infine, è importante fare una ricerca personale su video, immagini e articoli che si vedono o si ricevono sui social network. Controllare diverse fonti di informazione può aiutare a costruire un quadro più preciso e affidabile. L’educazione mediatica e l’alfabetizzazione digitale sono abilità fondamentali nel mondo contemporaneo, e ciascuno di noi ha il dovere di informarsi e di mantenere uno spirito critico. La lotta contro la disinformazione inizia con l’azione individuale di ciascuno di noi. Ricordate, un mondo informato è un mondo più sicuro.