La recente introduzione dei buoni benzina da parte del Governo, concessi ai dipendenti per far fronte al caro carburante determinato dalla guerra in Ucraina, ha acceso nuovamente i riflettori sui benefit aziendali, gli alfieri del welfare.
L’attenzione delle aziende si è spostata sempre di più verso il benessere e la soddisfazione dei dipendenti e, più nello specifico, nel miglioramento della qualità della vita.
I benefit aziendali contribuiscono in maniera significativa ad aumentare il potere d’acquisto dei collaboratori, che non vedono intaccato il loro stipendio.
Tutto questo si traduce in una maggiore circolarità dell’economia, a beneficio dei settori più colpiti dalla pandemia ed in generale della ripresa nazionale.
I benefit aziendali possono essere di due tipologie: flexible e fringe.
I flexible benefit sono beni e servizi destinati dall’azienda al dipendente, che vanno ad aggiungersi al suo normale stipendio. Il loro obiettivo è garantire un equilibrio tra vita professionale e vita lavorativa.
Tra questi ci sono borse studio, servizio di asilo nido o abbonamenti al trasporto pubblico, che contribuiscono in generale a migliorare la qualità della vita delle persone che lavorano.
Questi benefit, anche se non contribuiscono direttamente al reddito, godono di un trattamento fiscale agevolato e non sono tassati.
I fringe benefit sono sempre beni o servizi, erogati come alternativa ai pagamenti in denaro e rappresentati da compensi in natura. Possono essere concessi anche singolarmente e comprendono strumenti vari come auto aziendali, dispositivi mobile, polizze assicurative, convenzioni con palestre e centri benessere, finanziamenti agevolati, buoni acquisto e tanti altri ancora.
Vale la pena soffermarci un attimo proprio sui buoni acquisto, che sono tra i più apprezzati dai dipendenti soprattutto per la loro estrema versatilità e adattabilità.
Possono essere usati per fare la spesa al supermercato ed in tal caso sono molto utilizzati dalle famiglie numerose, che chiaramente devono acquistare diversi prodotti alimentari e non solo.
In alternativa possono essere usati come buoni acquisto per lo shopping. Un dipendente single, che magari desidera acquistare una bici, un capo d’abbigliamento o un tablet, può sfruttare i buoni acquisto senza andare a gravare sul suo stipendio.
Ed ancora ci sono i buoni carburante, ideali per chi deve percorrere molti chilometri per recarsi in ufficio o in generale per chi si sposta molto con l’auto.
I benefici sono evidenti per i collaboratori, ma anche per le stesse aziende.
Il livello di soddisfazione dei dipendenti aumenta, quindi anche la loro produttività e fedeltà nei confronti dell’azienda.
Si rafforza anche la brand reputation per la società, che ha un maggiore potere attrattivo nei confronti dei migliori talenti del settore. Recenti indagini hanno inoltre confermato che il tasso di turn over e di assenteismo è decisamente più basso nelle ditte che adottano politiche di welfare aziendale.
Infine le aziende possono accedere a numerosi benefici fiscali, che abbattono i costi del lavoro rendendoli molto più sostenibili.