“Preferirei restare a casa oggi”, mostra personale di Roberto Casti, è un progetto espositivo ideato appositamente dall’artista per lo spazio di Dimora Artica, e curato da Current.
Attraverso un processo di trasformazione dello spazio e l’inserimento di suggestioni plurisensoriali, l’operazione mette in discussione la definizione di comfort zone.
La comfort zone è un rifugio psicologico, un falso conforto, come la routine familiare, àncora di fronte all’indeterminatezza e all’indifferenza dell’altro. Condizione se si vuole propria anche della pratica artistica, che tende a reiterare un certo tipo di lavoro per andare a colpo sicuro, non sperimentando, non uscendo dai propri limiti.
Ma l’inconoscibile è appena oltre la soglia. È facile vacillare di fronte alla vertigine degli abissi oceanici, alle vette dell’Himalaya, oppure nell’immaginare l’orrore cosmico, le distanze inconcepibili, la caduta nell’orizzonte degli eventi di un buco nero.
Ma se l’inconoscibile si annidasse in quell’angolo della nostra stanza, se fosse quella macchia di umido che si espande sul soffitto?
Il video Together Alone (2016) è in questo caso il punto di partenza (o forse anche d’arrivo?), dove l’individuo prende coscienza di questo abisso pronto a inghiottirlo, in agguato nei volti negli altri. A partire da esso, l’azione passa a inglobare uno spazio fisico: Dimora Artica, luogo dove persistono i segni di una struttura abitativa. Ma la dimora artica nei Veda è un luogo remoto, la terra iperborea da dove, forse, in un tempo ancestrale (nella “notte dei tempi”), giunsero gli antenati delle stirpi indoeuropee (l’origine della condizione umana – sopravvissuta alla glaciazione?).
L’operazione di Roberto Casti mira a creare un ambiente al limite tra accoglienza e disagio, tra comodità e inquietudine. I partecipanti saranno invitati a mettersi comodi, a tranquillizzarsi, ma dovranno fare i conti con una tensione onnipresente.
Nell’ambito della collaborazione tra CURRENT e DIMORA ARTICA, si scambiano la sede organizzando ognuno nello spazio dell’altro una mostra delineata autonomamente, la cui prima tappa è stata Pathosformel, a cura di Andrea Lacarpia, collettiva inaugurata il 30 gennaio 2017 nello spazio di Current. (leggi il nostro articolo)
Orari di apertura:
Dal giovedì al venerdì dalle 19.30 alle 21.30
sabato dalle 17.00 alle 21.00
gli altri giorni disponibili su appuntamento
info@currentproject.it
tel: +39 3389752368