Chi non poteva viaggiare, ambiva a guardare attraverso una scatola ottica le immagini scattate nel sud Europa, che parlavano di vedute e monumenti senza tempo. Siamo nell’Ottocento e il Polyorama Panoptique era un giocattolo ottico popolare tra il 1820 e il 1850, inventato da Pierre Seguin.
Il polyorama, che si diffuse a Parigi verso la metà dell’Ottocento, ha rappresentato una innovazione importante, perché ha permesso a tutti coloro che non avevano i mezzi per effettuare il grand tour di potersi emozionare ammirando le grandiose vestigia dell’epoca classica e non solo, attraverso una scatola ottica.
Nell’ambito della mostra in corso al m.a.x. museo di Chiasso fino al 12 settembre 2021, dopo le straordinarie opere arrivate dal MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, qualche giorno fa è arrivato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino il Polyorama Panoptique creato nel 1850 da Alexandre Depoletti, con 10 vedute di Roma. Il polyorama, che si diffuse a Parigi verso la metà dell’Ottocento, ha rappresentato una innovazione importante, perché ha permesso a tutti coloro che non avevano i mezzi per effettuare il grand tour di potersi emozionare ammirando le grandiose vestigia dell’epoca classica e non solo, attraverso una scatola ottica.
Ispirato agli spettacoli pubblici del mondo nuovo o zograscope, il dispositivo è una scatola portatile con una lente davanti che fornisce viste ottiche. Queste viste ottiche sono traslucide e la modifica dell’angolo della luce consente di regolare l’immagine. Ad esempio, se la luce proviene dalla parte anteriore, l’immagine visualizzata è in piena luce diurna; se il raggio di luce passa attraverso la schiena, l’immagine diventa notturna.
In foto: Polyorama panoptique
corredato di 10 trasparenze di litografie acquarellate a mano con 10 “vedute di Roma”
1850 ca.
Cartone, legno, metallo e vetro, 1,2 kg, 18,5 x 22,7 x 22,2 cm, trasparenze 16 x 20 cm
Museo Nazionale del Cinema, Torino