Il prossimo settembre saranno 50 anni dall’uscita di Abbey Road, il 12esimo album (contandoli totalmente) dei Beatles. Non ultimo in ordine di uscita (Let It Be è del 1970) ma ultimo in ordine di registrazione (circostanza bizzarra ma certificata universalmente veritiera).
Il quartetto di Liverpool già non si esibiva più dal vivo in tour ma sfornava in quei mesi un disco dopo l’altro, tutti di influenza e qualità somma. Per celebrare la ricorrenza, la Universal (che dopo la chiusura della storica EMI detiene il catalogo della beatlesiana Apple) prevede dal 27 settembre uscite multiple in vari formati dal capolavoro della “zebra” (strisce pedonali) in copertina.
Era l’8 agosto di 50 anni fa, quando la band più famosa al mondo si fermò fuori dagli EMI Recording Studios di Londra per attraversare, in fila indiana, le strisce pedonali di Abbey Road. Con il fotografo Iain Macmillan in equilibrio su una piccola scala e un vigile urbano a fermare il traffico, i Beatles attraversarono avanti e indietro la strada per tre volte, con John Lennon in testa, seguito da Ringo Starr, Paul McCartney e George Harrison. Vennero scattate solo sei foto, di cui la quinta fu la prescelta per la copertina del penultimo album in studio dei Beatles, Abbey Road, che prende il nome proprio dal viale alberato dove hanno sede gli studi di registrazione. Uscito il 26 settembre 1969, Abbey Road non è l’ultimo album dei Beatles, con Let
It Be pubblicato nel 1970, ma fu l’ultimo che John, Paul, George e Ringo registrarono insieme. I Beatles celebreranno il 50° anniversario di Abbey Road con una serie di edizioni particolarmente curate in uscita in tutto il mondo il 27 settembre 2019 per Apple Corps Ltd./Universal Music.
Disponibili da oggi in preorder, i 17 brani dell’album vengono presentati con un nuovo mix del produttore Giles Martin e di Sam Okell, in stereo, stereo in alta risoluzione, 5.1 surround e Dolby Atmos, a cui sono state aggiunte oltre 23 tracce tra sessioni di registrazione e demo, la maggior parte dei quali era rimasta finora inedita.
“Il viaggio dei Beatles nella registrazione si sviluppò attraverso tornanti e svolte, curve formative e percorsi interessanti. Eccoci qui ad ammirare ancora tutta quella magia”, afferma McCartney nella sua prefazione per le edizioni del 50° anniversario di Abbey Road.
Questa è la prima volta che Abbey Road viene remixato e pubblicato con l’aggiunta di sessioni di registrazioni e demo. Queste ampie nuove edizioni seguono il successo di quelle realizzate per Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e The BEATLES (‘White Album’), uscite rispettivamente nel 2017 e 2018. Per creare il nuovo mix stereo, il 5.1 surround e il Dolby Atmos, Martin e Okell hanno lavorato con un esperto team di ingegneri e specialisti del restauro del suono agli Abbey Road Studios. Tutti i nuovi formati di Abbey Road contengono il nuovo stereo mix, realizzato direttamente partendo dalle otto tracce dei nastri originali. Nella produzione del nuovo mix, Giles è stato guidato dal mix stereo originale supervisionato dal padre George Martin.
“La magia proviene dalle mani che suonano gli strumenti, dalla mescolanza delle voci dei Beatles, dalla bellezza degli arrangiamenti”, spiega Giles Martin nella sua introduzione alle nuove edizioni. “Quello che abbiamo cercato di fare è stato semplicemente assicurarci che tutto suonasse fresco e che arrivasse dritto esattamente come avrebbe fatto il giorno delle registrazioni”.
Il Box Super Deluxe di Abbey Road contiene 40 tracce, compreso un Trial Edit & Mix del leggendario “The Long One”, il medley che occupa gran parte del Lato B dell’album, su tre CD (stereo) e un Blu-Ray (in Dolby Atmos, 96kHz/24 bit High Resolution stereo, 96 kHz/24 bit DTS-HD Master Audio 5.1). Oltre ai 4 dischi è presente un book con copertina rigida da 100 pagine, con prefazione di Paul McCartney, introduzione di Giles Martin e capitoli dettagliati e profondi scritti dallo storico, autore e radio producer Kevin Howlett, che raccontano i mesi che precedettero le sessioni di registrazione di Abbey Road, oltre a un track-by-track e ad annotazioni sulle sessioni, sulla copertina e il photo-shoot, e le prime reazioni alla pubblicazione dell’album. È presente anche un saggio dell’autore e giornalista musicale David Hepworth che esamina le influenze dell’album in questi 50 anni. Il meraviglioso book è corredato da foto rare o inedite, comprese molte scattate da Linda McCartney. Ci sono inoltre immagini mai pubblicate di testi scritti a mano, appunti e persino una partitura di George Martin, ma anche stralci di corrispondenza tra i Beatles, calendari delle sessioni, custodie dei nastri e riproduzioni delle pagine pubblicitarie. Le 40 tracce dell’edizione Super Deluxe saranno disponibili inoltre per l’acquisto digitale e in streaming in risoluzione standard, in MFiT e in High Res 96kHz/24 bit per il download.
La versione Deluxe Vinyl Box in edizione limitata contiene le 40 tracce in 3 vinili da 180g. Il disco con il nuovo mix dell’album è contenuto in una busta che riproduce fedelmente l’artwork originale mentre i due LP con le session sono racchiusi in un’altra busta, il tutto in un box apribile con un inserto di 4 pagine. L’edizione Deluxe 2CD contiene le versioni nel nuovo stereo mix, quelle dalle sessioni di registrazioni e i demo dei 17 brani, che seguono l’ordine della scaletta dell’album. I due dischi sono contenuti in un digipack con un booklet di 40 pagine, che riprende in forma ridotta i contenuti di quello dell’edizione Super Deluxe. Il nuovo stereo mix dell’album è disponibile anche in versione 1CD e 1LP in vinile da 180g, in digital download con audio standard e MFiT. Sarà disponibile inoltre una edizione limitata da 1LP Picture Disc raffigurante sui due lati del vinile il fronte e il retro della storica cover di Abbey Road.
Le versioni Super Deluxe e Deluxe Vinyl Box contengono le 23 tracce dalle sessioni di registrazione e i demo presentati in ordine cronologico per data di registrazione. “I Want You (She’s So Heavy)” in apertura:
Per una sessione di registrazione notturna, il 22 febbraio 1969 i Beatles furono raggiunti ai Trident Studios di Londra dal produttore George Martin e dall’ingegnere del suono Glyn Johns per registrare “I Want You (She’s So Heavy)”. Le nuove edizioni di Abbey Road combinano take da quelle sessioni e la parte conclusiva della riduzione del mix a otto tracce del master dei Trident Studio realizzato successivamente agli studi EMI, facendo emergere per la prima volta l’assolo di organo sovrainciso di Billy Preston. Con i volumi degli amplificatori molto alti, i Beatles ricevettero lamentele da parte dei vicini del quartiere di Soho, dove si trovano gli Studios. La traccia si apre con Lennon che esclama “I miei ragazzi sono pronti a partire!”, prima che la band venisse rimproverata per il rumore. John replicò dicendo “Che cosa ci fanno qui a quest’ora della notte?”, per poi stabilire “Bene, la proveremo ancora una volta molto forte. Se poi non l’avremo, la proveremo in silenzio, come se si potesse fare in modo diverso. Ok. La più forte. Ultimo tentativo. L’ultima possibilità di essere rumorosi!”
Quello stesso mese, McCartney registrò un demo di “Goodbye” per Mary Hopkin, cantante firmata dalla Apple, e Harrison registrò da solo un demo di “Something” agli studi di registrazione EMI. Entrambi i demo sono contenuti nelle nuove edizioni di Abbey Road. “Goodbye” vede così il suo assoluto debutto, mentre la versione demo di “Something” di Harrison, pubblicata precedentemente in Anthology 3 in versione chitarra e voce, viene ora presentata per la prima volta in versione voce, chitarra e piano.
I Beatles si riunirono di nuovo negli studi di registrazione EMI e negli Olympic Sound Studios per altre sessioni nel mese di aprile e a inizio maggio. Il 14 aprile, Lennon e McCartney registrarono il singolo “The Ballad Of John And Yoko” nello Studio 3 degli EMI Studios, con l’ingegnere Geoff Emerick. Due giorni dopo registrarono il lato B di quel singolo, “Old Brown Shoe”. Le sessioni di registrazione di queste tracce, così come tre altri brani registrati in quei giorni (“Oh! Darling,” “Octopus’s Garden,” and “You Never Give Me Your Money”), sono contenute nelle edizioni per il 50° anniversario di Abbey Road.
Il resto delle sessioni di Abbey Road avvenne a luglio e agosto con George Martin alla produzione, e con gli ingegneri Geoff Emerick e Phil McDonald che si alternavano alla nuova rivoluzionaria consolle degli studi EMI, la TG12345. Il 2, 3 e 4 luglio, McCartney, Harrison e Starr registrarono un medley con “Golden Slumbers”/”Carry That Weight” (Lennon era ricoverato in un ospedale in Scozia, in convalescenza dopo un incidente stradale). La sequenza delle take dalla 1 alla 3 del primo giorno di registrazione è contenuta in queste riedizioni. È presente anche la backing track di “Here Comes The Sun” eseguita da McCartney, Harrison e Starr il giorno del compleanno di quest’ultimo (7 luglio).
Dal 21 al 23 luglio i Beatles erano in studio per registrare “Come Together”, con altre sessioni tenutesi il 25, 29 e 30 luglio. L’anniversary edition comprende la take 5 di quella sessione. Il 23 luglio, la band iniziò a registrare “The End”, che – oltre alla celebre coppia di versi di McCartney “And in the end, the love you take / Is equal to the love you make” – contiene l’unico assolo di batteria di Ringo Starr in un brano dei Beatles. Di questo brano è presente la take 3. Il giorno dopo, proprio prima delle registrazioni di “Sun King” e “Mean Mr Mustard”, McCartney realizzò un breve studio demo di “Come And Get It” – che più tardi divenne una hit dei Badfinger, band firmata dalla Apple. Il demo è pubblicato ora per la prima volta, così come la take 20 di “Sun King” e “Mean Mr Mustard”. Il 25 luglio due altre canzoni, “Polythene Pam” e “She Came In Through The Bathroom Window”, vennero registrate per essere incluse nel leggendario medley dell’album. Anche di queste abbiamo testimonianza nelle nuove edizioni.
Dopo che Harrison portò i suoi rari e ingombranti sintetizzatori Moog agli Studios, in quattro brani vennero inseriti i synth: “I Want You (She’s So Heavy)” (Lennon), “Maxwell’s Silver Hammer” (McCartney), and “Here Comes The Sun” e “Because” (Harrison). Si trattava di un utilizzo “primitivo” di quel nuovo strumento in un disco pop. George Martin scrisse gli arrangiamenti per molte tracce registrate allo Studio Uno verso la fine delle sessioni nell’agosto del 1969. Le versioni originali sovraincise delle partiture di Martin di “Something” e “Golden Slumbers”/”Carry That Weight”, sono contenute nelle nuove edizioni di Abbey Road.
Un paio di settimane prima dell’uscita di Abbey Road (avvenuta il 26 settembre 1969), Derel Taylor, ufficio stampa della Apple, rivelò che l’album era stato “registrato in sessioni tranquille e professionali, che di solito iniziavano alle 14.00 e continuavano fino a sera”. Milioni di LP di Abbey Road vennero stampati in tutto il mondo. L’album fu un altro degli enormi successi dei Beatles, con lo stazionamento al primo posto delle classifiche di vendita britanniche per un totale di 17 settimane e in cima alla classifica di Billboard negli Stati Uniti per 11 settimane. Per il loro lavoro per Abbey Road, Geoff Emerick e Phil McDonald vinsero il GRAMMY Award® di quell’anno come Best Engineered Recording, Non-Classical. Nel 1995 Abbey Road venne inserita nella Recording Academy’s GRAMMY Hall of Fame, a riconoscimento della rilevanza storica e qualitativa dei lavori discografici. Sin dal suo debutto, la popolarità universale e l’influenza di Abbey Road, l’album più venduto dei Beatles, sono state in continua crescita.
A partire dall’uscita di Abbey Road, le strisce pedonali di quella strada sono uno dei luoghi più fotografati al mondo, protetti come un monumento storico e visitati da migliaia di fan dei Beatles ogni anno. Dopo il successo dell’album, gli studi di registrazione EMI vennero ribattezzati, per l’appunto, Abbey Road Studios. Di proprietà e gestione di Universal Music Group, sono diventati lo studio di registrazione più famoso al mondo e un’icona della musica mondiale.
Preordina Abbey Road qui: http://thebeatles.lnk.to/AbbeyRoad2019