Un mese fa l’album “Gloria” è andato al primo posto in Gran Bretagna. E per festeggiare il primato, Sam Smith, il cantante protagonista di questo successo ha ingaggiato Harikrishnan Keezhathil Surendran Pillai in arte Harri come stilista dei Brit Awards. Con soli 5 giorni di anticipo.
Si è trattato di un mese molto denso per il designer di abbigliamento maschile nato a Kerala, in India, dove la piantagione di materia prima che fornisce il latex gli ha dato un’idea per la sua moda. Un tempo, l’italiano Franco Mazzucchelli con i gonfiabili ha fatto un grande statement artistico inaugurando un filone. Ma Harri ha fatto di più: con i suoi modelli, poi visti alla recente London Fashion Week, ha sfidato le regole delle proporzioni del fashion system e ha creato vere sculture gonfiabili da indossare.
Lo stilista di origini indane ha fondato la sua omonima label dopo essersi laureato al Menswear MA presso il London College of Fashion nel giugno 2020, inizialmente lavorando tra Londra e Nuova Delhi.
I suoi pezzi riflettono un contrasto e proporzioni più grandi della vita, passando da tessuti in legno a sculture performanti. Studiando forme e materiali diversi, li compone e li riconfigura per creare semplici sculture in intricate couture. Basandosi su temi personali ma universali tratti da contesti classici e surreali, si concentra sulla dualità tra la nozione di abbigliamento come arte e pratica mimetica. E oggi con quell’abito di Sam Smith sul red carpet ha scatenato un dibattito che lo ha consegnato alla storia del costume inglese.