Con un torace di un metro e 30 e un bicipite di 46 centimetri, Arold Triberti potrebbe sembrare un gigante da paura. E invece questo quarantenne di Bresso, provincia di Milano, è un placido e tranquillo bodybuilder molto disciplinato.
Come tutti i grandi atleti che si distinguono nel mondo, prende molto seriamente la sua disciplina ma ha una particolarità: ha cambiato vita solo da poco, benché fosse un appassionato di fitness da sempre. “Ad agosto compio 41 anni e a livello agonistico gareggio nel body building dal 2016, avendo comunque fatto sempre sport della mia vita”.
Per un peso di 88 kg e 1,78 cm di altezza, Arold è arrivato secondo a Mister Universo nel 2017, si è aggiudicato di recente il “TROFEO DUE TORRI” giunto alla sua 27esima edizione Gara Open per eccellenza in Italia svolta a Vicenza, nella categoria (13 atleti) MEN’S PHYSIQUE +175cm.
Soprattutto si è distinto al San Marino Pro Qualifier il dicembre scorso, e per la Gymnasion palestre oggi è ambitissimo detentore della Procard rilasciata da Wabba Italia “un successo che condivido con il maestro Marco Oldrini per tutto il lavoro fatto assieme“, ci dice prontamente.
Arold ci spiega: “Lottiamo per la naturalezza e molti fanno fatica a crederci, il mio è un fisico naturale nell’epoca del tutto e subito. Sembra non esserci più la consapevolezza del percorso per ottenere risultati. Personalmente sono fortunato per struttura e metabolismo, non sono nato grasso non sono intollerante a nulla e proprio per questo mi sento in obbligo di lavorare ancora di più col mio fisico. Non mi riposo sugli allori, devo meritarmi quello che mi è stato dato”.
Arold è un concentrato di ottimismo e determinazione, pacatezza e understatement che vien voglia di imitare. Insomma, sembra essere destinato a diventare un esempio di buona condotta, come testimonia il buon engagement che ha sul suo Instagram. “Sono sempre quello che dà di più e quello che è più preciso anche a tavola. Ccerco di dormire almeno sei ore, il riposo è importante per rigenerare quello che hai consumato. È un piacere allenarsi ma può capitare la giornata dove sei stanco, la forza mentale che ci vuole per preparare il cibo giusto, devi trovare la motivazione, devi mangiare lo stesso quando devi mettere massa anche se non hai fame. L’addominale perfetto? Si mostra con una dieta, abbassando carboidrati, ponderando assunzione di liquidi e grassi e il fisico si asciuga ed emergono i muscoli sull’addome”.
La parte più dura, a sentirlo, sembra essere obbedire alla disciplina che ci si impone, e questo è un insegnamento per tutti: “Con la ciotola piena e senza voglia, guardo altro e mi nutro. Quando sono in fase di definizione, la forza di non mangiare quando si ha fame ti fa sopperire al momento di crisi che ti porta a essere nervoso. Il bodybuilding non è per tutti perché a livello agonistico porta come la ginnastica artistica a grandi sforzi. Allenamento, alimentazione e riposo le tre regole cardine che ti danno la forza interiore. Ai miei ragazzi in palestra dico: il fisico non è un’applicazione, non risponde immediatamente. Chi viene e vuole prepararsi per la stagione estiva in poche settimane, naturalmente non ce la fa. Ma con la costanza si arriva agli stessi risultati senza fare danni al fisico”.
Triberti è la dimostrazione che l’età “is just a number”: “Non sono stato così in forma nemmeno a 30 anni non pensavo di poter diventare così e quindi sono contento, è stato un risultato inaspettato. Tanto sacrificio quotidiano ripaga: ci metto un’ora e mezza a cucinarmi e due ore di allenamento. Chi vuol fare come me deve capire che sono importanti i piccoli obiettivi alla volta, ti devi sentire appagato e devi tirar fuori la forzai. Per chi allena gli altri, a differenza la fa la persona che trasmette energia e coinvolgimento attivo. Vivere gli obiettivi da raggiungere e gioirne assieme è un buon modo per condividere”.
Quando è sul palco, poi, durante le gare, Arold si trasforma in un vero performer: “Sul palco devi pensare che sei meglio tu, devi sentirti unico al massimo del narcisismo e più sei convinto più lo trasmetti. Io dico scherzosamente che rido per trattenere gli addominali in tensione. Per me è come quando fai una conferenza, non devi aver timore di dire quello che hai da dire”. Il fatto di gareggiare e di aver una predilezione nel “posing” che insegna anche ai suoi ragazzi, è un plus: “Ho apprezzato questo aspetto ammirando gli altri, ho imparato così. Sempre nascondere punti deboli e mostrare i punti forti”, rivela.
Arold è atleta amatoriale per la federazione di body building che organizza Mr Olympia, la IFBB Pro League. Nella WABBA è invece entrato amatorialmente e poi ha conquistato qualifica di professionista: “Lì ho gareggiato e vinto due titoli Hercules Olympia all’interno del Body Power fitness in UK l’edizione maggio 2019. Con queste vittorie cambia la percezione di quelli che ci sono attorno e la gente ha più rispetto, sicuramente. Un risultato globale parla alle persone che vogliono conoscerti quando ti alleni, ti si avvicinano. La mia fortuna fisica? Quella di avere V Shape naturale, vita stretta e spalle larghe. Nelle gare di bodybuilding funziona”.
Inseguire la forma costante può diventare un’arma a doppio taglio perché mentalmente non ci si accontenta mai. Infatti Arold ci rivela che la forma che si vede in gara è una condizione di qualche giorno “e non puoi permetterti per molto, poi c’è una conseguenza del post gara dove tendi a non piacerti e cerco di mantenere situazione atletica piacevole e non viverla come un’ossessione. Per me il bodybuilding parte dalla mente come ogni disciplina. Bisogna sapersi immaginare come persona serena normale, un atleta resta uguale mentalmente tutto l’anno e trovo piacere nell’allenarmi e mantenere un equilibri alimentare e anche mentale”.
Socialmente c’è qualche intoppo, di tanto in tanto: “Ho avuto la fortuna di avere amici che hanno capito e mi hanno sempre sostenuto. La difficoltà sociale maggiore è rinunciare alla classica birra e pizza. Se hai delle persone con cui c’è amicizia vera apprezzano, il problema non è l’amico di sempre ma il rapporto sentimentale, in quel caso bisogna aiutarsi a vicenda.È una disciplina che ha il suo peso nella vita di tutti i giorni, per questo molti si fidanzano tra loro”.
Lo sgarro alimentare che gli piace fare, dopo sei settimane di regime è un bel piatto di pasta col Grana. “Ma non mi nascondo, chi fa bodybulilding ha una forma di egocentrismo e narcisismo che non deve essere ingombrante ma c’è. La gara è un mostrarsi e gli occhi addosso danno piacere. Quando in palestra scorgo gli sguardi ammiranti e arrivano complimenti e mi chiedono consigli, riconosco che il primo fan di me stesso sono io, così come riesco a essere critico“.
“Non si vede bene che col cuore” si ripete: “Credo sia una delle frasi che più mi risuonano dentro, non sono stato un grande lettore ma a 16 anni una cara amica mi aveva regalato il Piccolo Principe e l’ho letto per 4 anni ogni anno, e questo è il fulcro di quel libro per me. Decidi tutto col cuore, anche nella mia attività si arriva fino in fondo col cuore, con gli occhi non è sufficiente”.
Arold opera alla Gymnasium di San Vittore Olona, palestra specializzata per le trasformazioni fisiche, soprattutto sulle donne, con il suo fido preparatore Marco Oldrini, che da 30 anni lavora nell’ambiente.
Ispirazione? “A livello atletico il panorama è sterminato, ovvio che sono cresciuto con Arnold, mi sono avvicinato alla palestra e vedevo le sue foto in Terminator e mi sono documentato ed entusiasmato con lui. Da lì ho capito di non voler migliorare solo il volume del corpo, ci tengo a mantenere fisico atletico ed estetico non sformato nei volumi, armonioso. La densità del muscolo può sempre migliorare ed è importante non avere problemi di deambulazione”.
È molto più comune oggi avere questa forma fisica anche nei famigerati “anta”, ma Arold resta un esempio prodigioso, anche se lui non ama autocelebrarsi: “Credo che si possa rimanere così fino a 60 anni. Se si fa ricorso a farmaci si altera l’equilibrio ormonale e quindi dopo se ne pagano le conseguenze”.