5 Marzo 2022
VISTE A TEATRO

Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, un “nodo” di emozioni

5 Marzo 2022
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Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, un “nodo” di emozioni

5 Marzo 2022
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Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, un “nodo” di emozioni

Il dolore di una madre e la tragedia di un bambino vittima del bullismo al centro dello spettacolo “Il Nodo” di Johnna Adams, fra i più interessanti nuovi drammaturghi americani. In scena, con il esto tradotto da Vincenzo Manna e Edward Fortes, le brave e intense Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, per la regia Serena Sinigaglia (fino al 6 marzo 2022 in Sala Grande al Teatro Franco Parenti di Milano).

Il confronto tra una madre e un’insegnante, il fulcro di tutta l’azione performativa sulla suggestiva scenografia inclinata di Maria Spazzi, parte con la visibile angoscia dell’insegnante presa dapprima alla sprovvista dal confronto diretto con la madre Corryn Fell (Ambra Angiolini). Da un dialogo a tratti estenuante, si dipana un intenso confronto che parla di bullismo e di rapporti genitori-figli. Il titolo originale, Gidion’s Knot, rimanda al nome del giovane Gidion, allievo che è stato sospeso ed è tornato a casa pieno di lividi. È una vittima del bullismo o è lui stesso un molestatore? Ma il titolo è anche un gioco di parole: in inglese suona come gordian’s knot, il “nodo gordiano”. Che è un simbolo di un rompicapo risolvibile solo con una decisione estrema.

In scena due donne forti alle prese con una questione attualissima sul mondo dell’adolescenza, a caccia di verità che attraverso lo smarrimento reciproco, passaggi ai limiti del grottesco, e confronti verbali violenti porta lo spettatore in un vortice di riflessioni interiori.

Il nodo – afferma la regista Serena Sinigaglia – non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo, è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più. La metafora del titolo è dunque molto chiara: esistono conflitti che non possono più essere sciolti, ma solo recisi. E dunque: non bisognerebbe mai trovarsi in circostanze tanto estreme da risultare irrecuperabili”.


Heather Clark (l’insegnante, Arianna Scommegna) e Corryn Fell non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion. Il loro conflitto racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come società. E ci pone di fronte alle nostre responsabilità: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo noi ad essere sconfitti, come individui e come società.



http://www.teatrofrancoparenti.it

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