L’Instituto Cervantes è un ente senza scopo di lucro creato dal governo spagnolo nel 1991. A Milano in questi giorni è sede dell’esposizione del famoso Altar de muertos, una tradizione dal Messico che ora si conosce anche nelle nazioni dove le comunità messicane sono particolarmente attive.
La missione dell’istituto è di promuovere l’insegnamento dello spagnolo e delle lingue co-ufficiali di Spagna, oltre a contribuire alla diffusione della cultura dei paesi ispanoparlanti. E come si può intuire, l’altare dei morti è molto della cultura messicana.
Preparato come un altare pasquale con l’esorcizzazione di mostri con zucche e giochi variopinti, è un luogo di celebrazione e raccoglimento che si può trovare anche nelle case dei cittadini messicani. Secondo la tradizione messicana ogni anno i morti realizzano un viaggio per visitare i vivi e sono ricevuti con festeggiamenti, cibo ed elementi che saranno d’aiuto per intraprendere nuovamente il lungo percorso di ritorno.
Generalmente gli altari sono di due, tre o fino a sette livelli. In tutti i casi, i livelli inferiori rappresentano la terra e l’inframondo ed i livelli superiori rappresentano le dimensioni celestiali.
Grazie alla sinergia con il consolato del Messico, l’altare a Milano è visitabile a ingresso gratuito fino a lunedì 5 novembre dal lunedì al venerdì in orario 15.00-19.00 (via Dante, 12).
Milano – L’altare dei morti costituisce il simbolo iconoplastico della visione messicana del Giorno dei Morti. I fedeli hanno la credenza che in quel giorno i loro morti torneranno nelle loro case per consolarli della loro perdita. L’altare viene rappresentato in una stanza di due livelli (il cielo e la terra) e con una serie di offerte tra cui vivande, acqua, fiori, il copal (elemento preispanico), candele, teschi, bevande, croci.